Quell’onda anomala di quattromila anni fa…

 

Fino al 31 marzo nel Complesso Monumentale di Santa Sofia di Salerno

DOPO LO TSUNAMI SALERNO ANTICA

 

 

 

 

Ultimi giorni per visitare la mostra archeologica dopo lo tsunami Salerno antica.

Un lungo viaggio a ritroso nel tempo per ritrovare le radici antiche di un territorio e la sua memoria, tra passato e presente, attraverso un notevole allestimento che vanta circa un migliaio di oggetti esposti di grande pregio, installazioni e ambientazioni. A completamento della mostra, ma strumento indispensabile per la comprensione dell’intero progetto, le visite narrate quotidiane per le scuole, le famiglie e gli adulti: un approccio utile per riscoprire  il rapporto fra la terra salernitana e il suo mare, dagli eventi catastrofici determinati dal terribile maremoto e delle tempeste, alla conoscenza degli scambi di uomini, merci, idee, linguaggi che ha consentito la nascita delle civiltà mediterranee.

Un progetto che nasce dall’impegno di ricerca e di tutela quotidiano della Soprintendenza Archeologica, testimonianze acquisite negli ultimi decenni in occasione della realizzazione di nuove infrastrutture e del restauro di edifici storici, in collaborazione con Università, Istituzioni locali, imprese e studiosi. Una sinergia, quanto mai vasta ed esemplare, che ha assunto come punto di partenza per la propria indagine lo tsunami che 4000 anni fa devastò le coste salernitane sconvolgendo non solo la morfologia del territorio quanto anche la storia e la cultura di un periodo che va dalla Protostoria al Medioevo, come testimonia il patrimonio sommerso, finalmente riproposto ai visitatori, residenti e ‘turisti’ di ogni provenienza, nel Complesso Monumentale di Santa Sofia, messo a disposizione con lungimiranza dall’Amministrazione Comunale di Salerno.

La furia di un’onda anomala quattromila anni fa –  spiegano gli organizzatori dell’evento –  distrusse e sigillò sotto una coltre di sabbia un villaggio dell’Età del Bronzo Antico fissandone in una istantanea il momento dell’abbandono. Lo sfarzo dei corredi funerari, nell’Età del Ferro, delle popolazioni dell’area di Montevetrano, il fasto dei palazzi e delle tombe dei principi etruschi nell’insediamento di Fratte, la fondazione della colonia romana di Salernum, il prestigio del principato longobardo di Arechi e la sua residenza straordinaria, la ristrutturazione urbanistica di Salerno in età normanna: sono i punti cardine di una narrazione che affida all’allestimento “macchina per pensare”, ben al di là degli steccati degli addetti ai lavori, un ruolo di stimolo e coinvolgimento diretto ed essenziale.
Proprio il mare – la forza propulsiva che ha generato e accompagnato nei secoli la storia della città – rappresenta idealmente lo spazio vitale entro cui è ambientata l’esposizione. L’elemento primordiale della vita, individuale e collettiva, che rinasce ogni attimo, l’energia fluida che accoglie, trasforma, mette in relazione, distrugge e rinnova. La comunità salernitana, i saperi antichi, le metamorfosi urbane sono condensate in questa sorta di codice genetico originario, archeologia, mutazioni millenarie, prospettive. La civiltà ‘liquida’ del terzo millennio avrebbe poco senso, e minori prospettive, senza comprendere e mettere in valore questa eredità sedimentata.
Il percorso espositivo propone una selezione di manufatti che racconta con taglio originale la città antica e medioevale, insieme alla complessa trama di rapporti tra comunità, territorio e l’intero bacino del Mediterraneo.
A corredo del racconto degli oggetti, con il valore comunicativo intrinseco di ogni reperto – come la navicella nuragica sospesa nel tempo, dono funebre a una principessa di epoca orientalizzante, o l’Apollo in bronzo, che accoglie il visitatore, immerso nei pensieri, al di là di un velo d’acqua – una rete di relazioni visive e concettuali, con continui rimandi al contesto generale, cattura l’immaginazione e la curiosità.
Una esperienza plurisensoriale, in definitiva, ‘capolavori’, oggetti di uso comune, gioielli, frammenti, suoni, profumi, per rivelare e rinnovare lo spessore antico e attualissimo della Hippocratica Civitas.

Un catalogo di 384 pagine, con ventinove saggi e oltre 450 illustrazioni offre a chi vuole sapere di più la possibilità di approfondire la conoscenza archeologica, geologica, storica…

(red. Arte e Luoghi)

Foto: Fratte Deinos attico a figure nere (Leonardo Vitola ©Beni culturali.it)


 

info:
Inaugurazione 18 novembre 2011, ore 17.30
orari: tutti i giorni 9.30/13.00 – 16.00/20.00 ingresso libero
chiuso: 24-25-26-31 dicembre 2011 e 1 gennaio 2012

visite narrate
per le scuole: lunedì – venerdì ore 9.30 e 11.00 con prenotazione obbligatoria
per il pubblico adulto e le famiglie: lunedì-venerdì ore 17.00 senza prenotazione
sabato ore 16.00 e 18.00
domenica ore 11.00, 16.00 e 18.00 con prenotazione obbligatoria

prenotazioni tel. 333.9377703 (dal lunedì al venerdì ore 10/15)
info www.salernodopolotsunami.beniculturali.it
dopolotsunami@beniculturali.it