Un segno per Tonino Guerra


 

A Palazzo Brancaleoni

Le opere di Gubinelli e i versi di Tonino Guerra

 

 

 

 

Una mostra in cui il concetto spaziale di Lucio Fontana determina un orientamento costante, così come nella ricerca e nella profonda conoscenza di altri artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.

L’artista è presente con una installazione di n. 28 opere su carta accompagnata da versi di Tonino Guerra.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando dopo le esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali. Oggi un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica.

 

Le fasi di esecuzione: operazione su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni; sostituzione e predisposizione del cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegati; disposizione nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.
Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.