Uses to the sick. Uses to the healty

USES TO THE SICK. USES TO THE HEALTHY

sei ritratti ad olio per raccontare la storia del vibratore fra dimensione sessuale e pratica medica

 Ai Cantieri Teatrali Koreja nuovo appuntamento con Francesco Cuna fino al 28 febbraio 2013

  SENSO PLURIMO 4

Si è inaugurata lo scorso 8 febbraio nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce Uses to the sick. Uses to the healty (ingresso libero) il terzo appuntamento di SENSO PLURIMO 4, la rassegna di arti visive, curata da Marinilde Giannandrea, giornalista e critica.

La rassegna è un cantiere attivo di arti visive ed espressività contemporanea che si rinnova di volta in volta, nello spazio espositivo progettato da Rune Ricciardelli. Il lavoro site specific realizzato da Francesco Cuna pittore sensibile che con i suoi tratti costruisce atmosfere intrise di una rarefatta malinconia è un lavoro che parte dalla pittura e attraversa questioni di carattere esistenziale e concettuale che si collegano a un’evocazione soggettiva legata alla memoria  di opere e fatti lontani nel tempo, ambientati in luoghi pieni di silenzi e calibrati in ampi campi grigi.

 

Una monocromia melanconica, atemporale, spaesata, occupata misteriosamente da timide presenze umane costrette frequentemente in spazi asfittici, ribaltate nelle posizioni  e nascoste da coni che sono segni di chiusura e di mascheramento, oppure alludono ai meccanismi dell’inganno e della menzogna.

Uses to the sick. Uses to the healthy ha che fare con il gioco ironico del paradosso e della citazione. L’imballaggio del Veede, il vibratore prodotto in Germania tra il 1900 e il 1930, enfatizza ipocritamente le sue molteplici proprietà terapeutiche per nevralgie, raffreddore e indigestione. I sei ritratti a olio nei quali lo strano oggetto appare nelle sue eclettiche e spassose potenzialità, ricalcano con tono volutamente ingenuo le illustrazioni in bianco e nero della scatola e si manifestano come una sorta di ready made della memoria, depistando il disincantato voyerismo contemporaneo verso una pudica e misteriosa potenzialità visionaria. Di fatto in questo repertorio vintage, sincopato dai volti con gli occhi in tralice e le teste lievemente reclinate, Cuna trova dentro l’uniformità dei fondi grigi e nelle atmosfere sognanti terreno fertile per il consueto, ambiguo spaesamento. Il vibratore, decontestualizzato nell’uso e nel tempo, diventa nelle mani dei compiacenti modelli uno strumento altro da sé e nasconde la dimensione sessuale e la variegata pratica medica dentro una classificazione di tipologie psicoanalitiche.

[…] la buona pittura, costretta nei limiti dell’immaginetta popolare, riesce quasi suo malgrado, a essere eccentrica rispetto alla semplice narrazione, sostiene Marinilde Giannandrea, approfondisce sensibilmente il confronto con l’universo emotivo e propone nella moderazione dei toni il mondo sospeso, rarefatto e “vibratile”, riempito solo da parole non dette […]

 

 

Francesco Cuna nel 2007 è stato chiamato a realizzare un affresco all’interno del The Prizery Museum Art Center di Boston e dal 2007 al 2010 ha curato la comunicazione e le performance pittoriche del Locomotive Jazz Festival di Sogliano Cavour. Sviluppa i suoi interessi anche nel campo della comunicazione e nel ha dato vita con Alessandro Sicuro a  B22, un progetto grafico di natura eclettica.  Vive e lavora a Cutrofiano (LE).

 (fonrte: comunicato stampa)

 

Ingresso libero

Cantieri Teatrali Koreja, via Guido Dorso, 70

tel. 0832-242000 / 240752

e-mail: info@teatrokoreja.itwww.teatrokoreja.it;