Le matite di Oscar Verrico

Dal 19 al 30 luglio 2014, Fondo Verri, via S.Maria del Paradiso Lecce 

SERENDIPITY
mostra personale di Oscar Verrico a cura di Monica Lisi

 

Serendipity come il titolo di un celebre film. Si è iinaugurata sabato 19 Luglio presso il Fondo Verri, via S.Maria del Paradiso Lecce, la mostra personale dell’artista Oscar Verrico, a cura di Monica Lisi.
Come scrive la curatrice ”L’artista indaga il femminile in una ricerca raffinata e gentile, dallo studio accurato dell’anatomia al significato più profondo delle relazioni tra le cose naturali e tecnologiche. Costruendo nuove soluzioni Verrico indaga il creato, lo osserva, lo analizza e lo riassembla. Trova preziose figure angeliche e se ne innamora.

Serendipity è l’aver trovato inaspettatamente ma non casualmente ciò di cui ha bisogno, un costante confronto per produrre con maestria e talento. La sua arte si nutre di grandi capacità tecniche, quelle che Verrico ci mostra, prefigurando la sua prossima ricerca, al confine tra natura e spazi futurissimi di tecnologie avanzate.”

 

 “La tecnica mi ha scelto, è una cosa che mi viene naturale e poi sono sempre stato molto attratto sin da piccolo dalle vecchie foto in bianco e nero e cercavo di esplorare tutte quelle carature di grigi , il disegno richiede molto tempo , pazienza e precisione, deve essere piacevole; e poi son sempre stato attratto dalle ombre.” – ha spiegato in una intervista lo stesso artista.
Vi proponiamo  il testo della conversazione ad Arte tra artista e curatrice che si è tenuta durante l’inaugurazione impreziosita dal Label set di Davide Spada.

red. Arte e Luoghi

 

Una conversazione ad arte con Oscar Verrico a cura di Monica Lisi

    •    ML “Serendipity è trovare qualcosa di prezioso quando si è impegnati a cercare qualcos’altro. Quale donna hai trovato nella tua ricerca?”
    •    OV” La donna che è in me. Nella sfera interiore.”
    •    ML “Che tipo di donna è?”
    •    OV “ Creativa, come la terra. Protettiva”.
    •    ML “ I tuoi disegni sono straordinari, oserei dire impressionanti. Perchè hai scelto una tecnica così difficile? Sappiamo bene essere spesso trascurata.”
    •    OV” La tecnica mi ha scelto, è una cosa che mi viene naturale e poi sono sempre stato molto attratto sin da piccolo dalle vecchie foto in bianco e nero e cercavo di esplorare tutte quelle carature di grigi , il disegno richiede molto tempo , pazienza e precisione, deve essere piacevole; e poi son sempre stato attratto dalle ombre.”
    •    ML” Il disegno é il modo migliore per conoscere la realtà, è come accarezzare un volto ad occhi chiusi per carpirne la forma. È questo che sento nei tuoi lavori. La tua capacità di catturare anatomia e pensieri. Quanto è importante lo studio dei grandi artisti del passato?”
    •    OV” E’ fondamentale  per me, essendo un autodidatta .Ho cominciato a studiare e assimilare quanto più possibile dai grandi maestri e dalla realtà, come hai detto, per fondere materia e pensiero, e chi meglio dei maestri del passato poteva mostrarmi la via.”
    •    ML “ Una via piena di luce che amalgama sapientemente passato a futuro. Com’è la donna tecnologica che rappresenti nella tua ultima ricerca?”
    •    OV “Una donna ipnotizzante dal volto nuovo, dalla calma agghiacciante , un po’          sacerdotessa, antica regina o futura dominatrice delle macchine.”
    •    ML” È possibile che questa donna nuova possa disumanizzarsi?”
    •    OV” Ha dovuto farlo, per rinascere e rigenerare se stessa, per dare alla vita  un nuovo essere umano.”
    •    ML” Bene, ho molto da imparare da lei. Dici di essere un autodidatta, sei la prova che il talento è innato. Dove andrai? Quale strada seguirai?”
    •    OV” Come ho sempre fatto seguirò  l’intuito,  la nuova strada sarà l’istinto creativo. La strada nuova volge sopratutto allo studio, all’osservazione del corpo, alla pittura a olio,  alla scoperta del colore e delle sue infinite possibilità.”
    •    ML” Ti auguro di percorrere questa nuova strada con l’entusiasmo ed il desiderio della scoperta, un pizzico di capacità di stupirsi sempre della vita  ed una buona manciata di fortuna, che in arte non basta mai.”