Donne oltre la crisi

Dal documento finale condiviso del SEMINARIO “DONNE NELLA CRISI ED OLTRE LA CRISI”

di Ada Donno

Con il seminario che ha avuto luogo a Lecce nei giorni 11 e 12 ottobre 2014 abbiamo voluto rilanciare i propositi enunciati due anni fa in occasione del Forum sociale europeo “Firenze 10+10”, in cui lanciammo l’allarme sulle politiche di austerità e i diktat della cosiddetta Troika europea ai paesi più colpiti dalla crisi. Sia pure con i limiti della modestia delle nostre forze,  abbiamo nel corso di questi due anni realizzato il proposito di un femminismo capace di agire e di guardare oltre i confini nazionali, con due campagne: il tour in una dozzina di città italiane della femminista greca Sonia Mitralia che ha narrato gli effetti devastanti della “tutela” della Troika sul suo paese; la raccolta di medicinali e di fondi per la clinica Helleniko di Atene in cui personale medico e paramedico assiste volontariamente i pazienti (giova ricordare che quattro milioni di cittadine e cittadini greci hanno perso l’accesso al sistema sanitario pubblico per effetto delle politiche di austerità). La Rete italiana di Donne nella crisi, con la collaborazione della Casa delle Donne di Lecce) ha infine realizzato con questo seminario il proposito di pensare insieme, conquistando con pazienza il rispetto reciproco,  porzioni dell’accordo necessario all’agire.

 

{AG rootFolder=”/images/sampledata” thumbWidth=”200″ thumbHeight=”120″ thumbAutoSize=”none” arrange=”priority” backgroundColor=”ffffff” foregroundColor=”808080″ highliteColor=”fea804″ frame_width=”500″ frame_height=”300″ newImageTag=”1″ newImageTag_days=”7″ paginUse=”1″ paginImagesPerGallery=”10″ albumUse=”1″ showSignature=”1″ plainTextCaptions=”1″ ignoreError=”1″ ignoreAllError=”0″ template=”carousel_big” popupEngine=”slimbox”}/seminariolecce{/AG}Con la consapevolezza di aver fatto solo qualche piccolo passo nella direzione desiderata e della difficoltà dei tempi, esprimiamo oggi il desiderio di dare vita ad una nuova campagna. Se riusciremo a realizzarla, essa si collocherà in un contesto che la discussione di questi giorni ha contribuito efficacemente a delineare. Stiamo attraversando una crisi profonda del patriarcato, del capitalismo e dell’Occidente. Ma lungi dal fiaccare le entità che l’hanno generata, la crisi le rende più aggressive e le spinge a risvegliare i fantasmi dell’integralismo religioso, delle soluzioni politiche antidemocratiche ed autoritarie, della concorrenza interna al lavoro salariato, della guerra. Il seminario ha discusso approfonditamente tra l’altro di quella che qualcuna ha chiamato la “battaglia finale”, contro il tentativo di sbarazzarsi di ogni ostacolo alle liberalizzazioni selvagge  attraverso strumenti come il Transatlantic Trade and Investment Partnership (T-TIP),  un trattato sulla liberalizzazione di commercio ed investimenti  attualmente in fase di negoziazione segreta tra  l’Unione europea e gli Stati Uniti che si punta a stipulare entro la fine del  2014, che  potrebbe portare alla completa cessione della sovranità di popoli e governi a favore dei grandi monopoli industriali in fatto di sicurezza alimentare, sanitaria e ambientale,  con possibili  impatti irreversibili sulla qualità della nostra  vita.

A questo stato di cose le donne giungono con un senso di sé e un’autonomia di pensiero senza precedenti nella storia dell’umanità grazie ed anche soprattutto al femminismo. Le donne sono dappertutto in prima fila nelle lotte e dappertutto manifestano chiaramente l’intenzione di non tornare a casa. Serve quindi oggi un femminismo in grado di pensare e sperimentare le modalità in cui la forza conquistata negli ultimi decenni dalle donne possa trasformarsi  in capacità di resistere ad un assalto più forte  creando coscienza e legami solidali per andare oltre la crisi, senza riprodurre le logiche che l’hanno generata e che la natura stessa, prima di ogni altra cosa, non sarebbe in grado di tollerare. Ciò che proponiamo non è un sindacato delle donne ma la costruzione di  pensieri e pratiche in grado di delineare un’alternativa per l’umanità interna e per il pianeta stesso.

Il seminario ha deciso infine di verificare la possibilità di una nuova campagna che parta dall’attività dei collettivi, delle reti e delle case delle donne e dei centri disposti all’adesione, connettendoli sotto un titolo comune e con un’iniziativa comune che potrebbe anche essere rappresentata dalla scadenza della Marcia Mondiale delle Donne del mese di giugno 2015.

Lecce, 12 ottobre 2014

Referenze fotografiche: Caterina Gerardi