Una fenomenologia della luce

A Roma dal 29 ottobre all’8 novembre 2014 nello spazio “P&G Events” di via Margutta

La fotografia di Ines Facchin

di Luca Tenneriello

 

È iniziata il 29 ottobre una nuova personale di Ines Facchin, architetto e fotografa romana, presso il “P&G Events” di via Margutta.

In un accogliente showroom, nel cuore artistico della città eterna, Ines accoglie i visitatori con il calore e l’eleganza che la contraddistinguono e vi si intrattiene con piacere, spiegando le tecniche e il significato della sua fotografia. «È una riflessione sul mondo» dice «sulle nostre false certezze e sul vivere sempre alla ricerca di altro. Sempre in bilico tra luce ed ombra perché è lì, nel dubbio, nella variabile dell’ignoto che è la vita». E lo slogan scelto per la mostra, “If… Se”, ben esprime quel dubbio e quel senso dell’ignoto che colorano la vita.

 

Fotografa “fenomenologa”, mi verrebbe da dire, capace di “mettere tra parentesi” il mondo normalmente percepito, per tirar fuori quella essenza nascosta all’occhio comune. La fotografia di Ines Facchin racconta di una coscienza riflessa nell’oggetto contemplato, che diventa materia di una percezione sovrasensibile, forma metafisica di un raggio interiore di luce.

Diario di bordo di numerosissimi viaggi, alla ricerca di culture, di «luci» e di «ombre» che danno forma all’esistenza. Nel silenzio della coscienza e nel rumore delle città; città trasfigurate dall’obiettivo – interiore ed esteriore – di Ines; per cui ogni scatto non solo rappresenta una città, non è semplicemente eseguito in una città, ma è quella città. Gli splendori e le tragedie della storia rivivono immutabili, da New York a San Pietroburgo, da Auschwitz a Roma, nel tripudio di colori catturati in quell’istante narrativo che, con una fotografia, è destinato a trascendere la temporalità per divenire un testimone eterno ed etereo di quelle calviniane “città invisibili”, teatro del fugace e, nondimeno, indelebile passaggio degli uomini