“TU NON CONOSCI IL SUD” A OTRANTO

Lunedì 22 giugno 2015 approda ad Otranto la mostra Il SUD E LE DONNE di Ferdinando Scianna.Pubblichiamo il testo del giornalista Oscar Iarussi promotore della rassegna culturale

“TU NON CONOSCI IL SUD” A OTRANTO

di Oscar Iarussi

“Tu non conosci il Sud” è un lampo del poeta pugliese Vittorio Bodini (1914-1970). La sua luce orienta il cammino di un’iniziativa culturale che sta provando a stimolare incontri, a smuovere pensieri e a sprigionare emozioni. Ve n’è bisogno nel Mezzogiorno spesso rappresentato come una galleria di macchiette grottesche o criminali, che non mancano, ma attengono all’Italia tutta. Immagini stereotipate da fiction televisiva non di prim’ordine sminuiscono e mortificano la complessità e le potenzialità di intere regioni. La politica in primis appare da tempo indifferente al Sud o talora punta a trasformarlo in un brand. Come se la terra – l’avete toccata questa terra? – potesse mai essere questione di marketing e non di scelte e di cuore e di coraggio. “Tu non conosci il Sud”, appunto, perché qui non c’è Gomorra a ogni angolo né si balla la pizzica tutto l’anno. “Tu non conosci il Sud” perché non è “un paradiso abitato da diavoli”, il luogo comune – nonché l’alibi – che maggiormente appaga e tranquillizza l’opinione pubblica, persino quella meridionale.

 

Di tale iniziativa culturale, nata a Bari qualche mese fa, la mostra fotografica “Il Sud e le donne” di Ferdinando Scianna è parte integrante e finora ne è stata anche il generoso “messaggero”. Dopo il foyer del teatro Petruzzelli nel capoluogo pugliese e la Casa Cava nei Sassi di Matera nominata Capitale europea della cultura per il 2019, è adesso il Castello Aragonese di Otranto a ospitare le magnifiche immagini di un fotografo italiano tra i più apprezzati in ogni dove, un maestro anticonvenzionale e molto amato. I volti femminili in mostra non sono icone, ma esercizi di realtà, della sua rapinosa bellezza.

D’altronde, la formula di “Tu non conosci il Sud” chiama a raccolta discipline e linguaggi diversi fra loro che fraternizzano in un proposito comune: contribuire all’onore e alla concretezza simbolica del Mezzogiorno. Per il giovane fotoreporter siciliano Scianna fu decisivo l’incontro con Leonardo Sciascia, lo scrittore rivelatosi grazie a Le parrocchie di Regalpetra (Bari, 1956) apparso negli innovativi “Libri del tempo” dell’editore Vito Laterza. E’ la medesima collana in cui trovò posto Contadini del Sud di Rocco Scotellaro, poeta e intellettuale modernissimo, forse più “giovane” oggi che nel 1953 in cui scomparve trentenne e incompreso (Scotellaro è uno dei numi tutelari di Matera 2019).

Sciascia e Bodini si scambiarono lettere, idee e vagheggiarono una raccolta mediterranea di testi antichi e moderni. Voci lontane, sempre presenti che – a prestar orecchio – echeggiano nella fortezza di Otranto. La sua struttura originaria risale a quasi mille anni fa e presto ne sarà completato il restauro che potrebbe farla rinascere quale contenitore culturale. Così adocchia il futuro un’antica imago urbis che comprende la Cattedrale dei Martiri e il mare, una città davvero posta “tra l’acqua benedetta e l’acqua  salata”, per dirla con la felice definizione del regno di Napoli coniata da Ernesto de Martino.

“Tu non conosci il Sud, le case di calce / da cui uscivamo al sole come numeri / dalla faccia d’un dado”. Versi che suonano come un azzardo, una vertigine. C’è il segno di una condizione che conosciamo nell’essere “numeri”, per esempio precari nel lavoro. Perciò ricominciare dal Sud e nel Sud si può. L’essenza stessa di Otranto lo testimonia: frontiera dell’alba, tenace levante, mediterranea senza retorica, semplicemente destinata agli inizi.

 

 

 

 

Oscar Iarussi

 

 

Giornalista professionista, saggista, critico cinematografico e letterario, è responsabile Cultura e Spettacoli del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”. È stato presidente della Apulia Film Commission ed è nella commissione esperti della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ha collaborato con festival a Montréal e a Edimburgo, e contribuito al primo dossier di candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019. Ha ideato e curato, fra le altre, le rassegne multidisciplinari “Mezzogiorno di cinema” (2006) nel cantiere del teatro Petruzzelli in ricostruzione, “Frontiere – La prima volta” (2011) e “Tu non conosci il Sud” (2014-2015). Ha tenuto corsi e seminari di giornalismo e di discipline dello spettacolo nelle università di Bari, Foggia, Cassino, “Federico II” di Napoli, Ca’ Foscari di Venezia e Luiss Business School di Roma. E’ stato consulente del Ministero degli Affari Esteri per il progetto di Internazionalizzazione “Cinema Sud” e membro della Commissione per la cinematografia del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. I suoi libri più recenti sono: C’era una volta il futuro. L’Italia della Dolce Vita (il Mulino), Ciak si Puglia, cinema di frontiera 1989-2012 (Laterza), e Visioni americane. Il cinema on the road da John Ford a Spike Lee (Adda). Scrive per alcune riviste culturali on line, fra le quali “il Mulino”, “minima & moralia” e “Reset” dove cura il blog “La bella confusione”.

 

“Tu non conosci il Sud” è anche un blog di lagazzettadelmezzogiorno.it