Una tarantola e una vedova nera nel video della Notte della Taranta

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I due esemplari dal Museo di storia naturale del Salento. Ancora oggi diffusi

 

La tarantola e la vedova nera mediterranea, due splendidi esemplari vivi, entrambe femmine, sono le protagoniste di un video esclusivo realizzato dallo staff della comunicazione de La Notte della Taranta, in vista del concerto finale di Melpignano del 22 Agosto.

 

 

 

I due ragni, ospiti del Museo di storia naturale del Salento con sede a Calimera, sono ancora presenti sul territorio salentino – spiegano dal Museo – nelle zone poco antropizzate e molto assolate, nella macchia mediterranea degradata e nei muretti a secco. “Non tutti sanno – dice nel video Antonio Durante, direttore del museo – che il vero responsabile del tarantismo è la vedova nera, un ragno di dimensioni modeste. Il suo morso non è doloroso e per questo non è mai stato colpevolizzato nel fenomeno del tarantismo. I contadini, spesso scalzi, venivano morsi in modo assolutamente indolore attraversando pietraie e muretti a secco. Si ritrovavano poi nei campi dove incontravano la tarantola che, pur avendo un morso doloroso,  non è pericolosa come la bellissima vedova nera”. Nel video anche l’esperto di tradizioni popolari Federico Capone che spiega che “secondo la tradizione chi veniva morso dal ragno  per curarsi e per guarire doveva danzare, in modo che sudando potesse espellere il veleno dal corpo. Questa è la musicoterapia nel rito del tarantismo”.

“La taranta – spiegano dallo staff – è l’animale mitico a cui venivano attribuite caratteristiche che la avvicinano alle divinità zoomorfe. Nell’immaginario collettivo sarebbe grande e colorata come la Lycosa Tarentula,  ma in realtà il ragno più velenoso è la Latrodectus tredecimguttatus (vedova nera mediterranea), più piccolo e con 13 macchie rosse. Nella tradizione popolare la tarantata tende a riprodurre, con la danza, le movenze e caratteristiche della taranta che la ha pizzicata”.

(fonte: comunicato stampa)