Muro. Su Sky Arte

Su Sky Arte HD la serie con i protagonisti della street art internazionale in otto località italiane. Martedì 13 ottobre alle 22.00 il terzo appuntamento ad Arcevia con Zio Zigler

 

Ad Arcevia il Monte Sant’Angelo è un luogo carico di memoria, di ricordi dolorosi di guerra, di Resistenza, di rastrellamenti nazisti; oggi ai piedi del monte, l’ormai dismessa Cava Mancini è al centro di una opera di riqualificazione ambientale. Qui è ambientato il terzo appuntamento con Muro, la serie curata da David Diavù Vecchiato e prodotta da Sky Arte HD e da Level 33 in collaborazione con Il Fatto Quotidiano, che andrà in onda martedì 13 ottobre alle 22.00 su Sky Arte HD (120 e 400 di Sky).

 

Muro accosta a otto località italiane l’esperienza dei più importanti artisti della street art; ogni episodio racconta la realizzazione di un’opera che ambisce a divenire icona della zona prescelta in tutte le fasi di realizzazione, dal disegno di base alla creazione delle figure di sfondo e di primo piano, fino alla firma finale apposta dell’artista.

 

Zio Ziegler, l’artista californiano amato dai miliardari della Silicon Valley e ricercato dal MOMA, ha dato alla cava Mancini nuova vita, grazie alla forte espressività delle sue figure: un uomo accovacciato su se stesso circondato da animali che sembrano assorbirlo, avvolgendolo quasi del tutto, proprio come la Natura sta lentamente riprendendosi la montagna, ricoprendola con la vegetazione.

 

Come sempre, Muro racconta anche le diverse manifestazioni artistiche che animano il territorio protagonista della puntata: in questo episodio il festival di avanguardia internazionale Pop Up!, che nel 2014 si è spostato dalla città di Ancona aprendosi all’entroterra per dar vita ad un itinerario artistico permanente che dal mare si spinge verso le colline; nel 2015 Pop Up! ha lanciato dei progetti speciali per portare la street art internazionale nelle stazioni centrali (Fabriano, Genga, Serra San Quirico, Castelplanio, Castelbellino, Jesi ), in alcune aziende agricole e, appunto, nella cava di Arcevia. Il documentario si chiude con la festa finale del festival e con la consapevolezza, da parte della comunità locale, di aver assistito con l’opera di Zio Ziegler ad un nuovo inizio per la vita del territorio.

(fonte: comunicato stampa)