C’era infinite volte il Sud. Incontro con lo scrittore Matteo Greco a Scorrano

Giovedì 10 dicembre 2015

“C’era infinite volte il Sud” di Matteo Greco: letture musicate a Scorrano

Secondo appuntamento del programma di eventi culturali, organizzato da Pro Loco Scorrano con la presentazione del libro di Matteo Greco “C’era infinite volte il Sud- percorsi narrativi alla scoperta del Salento”(Il Raggio Verde ed.) giovedì 10 dicembre alle 19.00 presso la Biblioteca Comunale Battisti- Rizzo, in via Diaz 30.

Le iniziative, organizzate da Pro Loco Scorrano nascono dall’esigenza di animare il dibattito culturale nel paese e valorizzarne gli spazi ad esso dedicati.

“C’era infinite volte il Sud-percorsi narrativi alla scoperta del Salento” pubblicato nel 2015 da Raggio Verde editore, è una raccolta di 23 racconti e 10 lettere, arricchita dalle illustrazioni di Marco Cito e dalla traduzione in inglese dei testi di Maria Chiara Lino e Vito Panico.

Dialoga con l’autore Anna Esposito. Letture musicate al piano e synth a cura di Eugenio Stefanelli e Angelo Coluccia.

Scrive Anna Esposito: “C’era infinite volte il Sud” non racconta fatti ma storie, offrendo al pubblico un nuovo mood di promozione territoriale, in una prospettiva etica di sviluppo sostenibile. L’intento dell’autore è trasmettere emozioni e non solo informazioni sui luoghi, tramite la voce dei personaggi che li vivevano, dandone una lettura esperienziale. I racconti si svolgono lungo due itinerari: i punti cardinali con Otranto, Santa Cesarea Terme, Gallipoli, Santa Maria di Leuca e l’entroterra, la Grecìa salentina. Ogni testo ha una cornice narrativa, che ne descrive il contesto spazio- temporale e invita a prenderne parte, così il lettore può ritrovarsi a Gallipoli nel 1700 accanto a Oronzo, un contadino che segue nell’oscurità e nell’aria malsana del frantoio Granafei, ne ascolta la voce e immagina la durezza delle mani, riflettendo sulle condizioni lavorative dei contadini di quel tempo. Voci del passato ma anche  contemporanee, come quella di Mattia, che scrive una lettera al suo amato Meridione, da un molino abbandonato a Corigliano, un tempo usato per trasformare il grano in farina, chissà quanto sarebbe utile per tutti se potesse riprendere la sua originaria funzione di spazio di scambio, “(…) dove è possibile trasformare cose in altre cose (…)”- riflessione di un giovane deciso a non emigrare, perché consapevole delle risorse del suo territorio, di un Sud dormiente ma ancora in grado di risvegliare sopiti desideri. Per informazioni prolocoscorrano@libero.it

red. Arte e Luoghi