Arché Teknis. Astragali Teatro in scena nel parco archeologico di Rudiae

L’attore e regista Fabio Tolledi direttore artistico di Astràgali Teatro

La compagnia salentina propone due spettacoli “site-specific” nell’anfiteatro romano dell’antico insediamento messapico alle porte di Lecce


Domenica 10
e sabato 23 settembre, con due spettacoli “site-specific” di Astràgali Teatro, nell’anfiteatro romano di Rudiae, antico insediamento messapico alle porte di Lecce, prosegue Arché Teknis. Il progetto, vincitore del bando regionale “In Puglia 365“, a cura di Arva – Archeologia Ricerca e Valorizzazione (spin off dell’Università del Salento), Astràgali Teatro e Centro italiano dell’International Theatre Institute – Unesco, intende promuovere con visite guidate e perfomance il sito archeologico di Rudiae, in particolare l’area dell’Anfiteatro, valorizzando e sottolineandone la bellezza, la dimensione identitaria e simbolica del luogo.

Domenica 10 settembre dalle 18 (ingresso libero e puntuale con prenotazione obbligatoria 0832306194 – 3209168440) appuntamento con “Canto della terra“, un percorso che trova nell’incontro tra poesia e musica un nucleo fecondo e generoso di suggestioni alla scoperta delle parole, delle musiche, dei luoghi che divengono corpo e vita. Il pianista Mauro Tre e la flautista Giorgia Santoro faranno dialogare il loro ‘sentire’ musicale con i testi e la voce di Fabio Tolledi, direttore artistico di Astràgali Teatro. Canto delle Terra sviluppa un intreccio tra corpus musicale e verbale, attraverso molteplici sperimentazioni sonore e l’ibridazione con  la parola-suono. Da molti anni Astràgali ha avviato un percorso segnato dalla ricerca sonora, che ha costituito una cifra precipua del suo lavoro, e si è avvalsa negli anni della collaborazione di poeti, musicisti, artisti che ne hanno arricchito la complessità, portando possibilità sempre nuove. La traccia segnata dall’incontro tra musica  e poesia costituisce il  nuovo termine di confronto, che si rivela particolarmente interessante dal punto di ritmico e della produzione del suono.

Sabato 23 settembre dalle 18 (ingresso libero e puntuale con prenotazione obbligatoria 0832306194 – 3209168440) l’anfiteatro ospiterà “Cantico dei cantici per lingua madre“. In scena Fabio Tolledi, Roberta Quarta e Simonetta Rotundo di Astràgali Teatro e l’Ensemble Musica Humana composto da Kairi Kosk (mezzosoprano), Natalia Bonello (flauti), Maurizio Lillo (violino) e Luca Tarantino (tiorba e direzione). Tra i testi dei testi più misteriosi e segreti della tradizione sapienziale, presente nella Bibbia ebraica e cristiana, incessante canto d’amore dell’amata verso il suo amato e dell’amato verso la sua amata, “canto assoluto di amore e di conoscenza” il Cantico, in ebraico Shir hashirim, in latino Canticum canticorum, già nel nome dice il suo essere il più sublime di tutti i canti, il suo adagiarsi tra le nuvole. Un sublime che percorre, intatto, la riscrittura in neosalentino, centrata essenzialmente sulla forza sonora della lingua. “Ogni anno”, dice Fabio Tolledi, drammaturgo e regista dello spettacolo, “scompaiono nel mondo oltre 20 lingue madri, una ogni due settimane. Di questo passo nell’arco di un secolo la metà delle 5mila lingue che si parlano oggi sulla terra saranno estinte. Le parole vivono e muoiono come gli esseri naturali e quando una lingua sparisce non si perdono solo i testi ma muore un modo di comprendere la natura, di ragionare, di percepire il mondo, di metterlo in parole, di dire l’amore. La traduzione del più grande poema d’amore mai scritto, il Cantico dei Cantici, in una lingua madre che abbiamo chiamato neo-salentino va esattamente nel senso opposto: ritrovare una lingua e, insieme, il mondo che in questa lingua dimorava. Diciamo l’amore, la morte, il desiderio, l’illusione, lo smarrimento, tutte figure presentissime nel Cantico, in una lingua arcaica e potente. Una lingua dove il suono è più forte e avvolgente del senso”. Intrecciando il suono delle parole a quello degli strumenti, il Quartetto presenterà una selezione di musiche di Salomone Rossi e Girolamo Melcarne.

Il progetto è finanziato nell’ambito del Programma operativo Regionale FESR-FSE 2014 – 2020 “Attrattori culturali, naturali e turismo” (Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali – Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche).