Doppio appuntamento alla Biblioteca Nazionale di Napoli

Doppio appuntamento alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele di Napoli. Sabato 16 dicembre (dalle ore 10) in Italia – a Napoli – alla Biblioteca Nazionale nelle sale museali del fondo Aosta, aperte in via straordinaria per l’ occasione, presentazione del libro “The Wandering Princess” Princess Hélène of France, Duchess of Aosta (1871-1951) dello storico Edward Hanson: con l’autore interverranno l’ accademico Francesco Barbagallo e il direttore della Biblioteca Francesco Mercurio.
Segue la visita guidata al fondo donato (nel 1947) alla biblioteca Nazionale dalla duchessa Elena d’Aosta (costituito da librerie e arredi personali della nobildonna, da oltre 11.000 volumi e periodici italiani e stranieri, da cimeli e trofei di caccia, e da 9800 foto, databili tra il 1890 ed il 1930) a cura dei bibliotecari Silvana Casale e Fabrizio Diozzi.

The Wandering Princess ( La principessa errante) di Edward Hanson , pubblicata pochi mesi fa da Fonthill Media (disponibile in libreria negli Stati Uniti e nel Regno Unito ed in internet), è un accurato studio di grosso interesse storico sulla avventurosa figura della principessa, frutto di un approfondito lavoro di ricerca su documenti scoperti di recente e nelle fonti d’archivio, che permette di conoscere aspetti nuovi della storia italiana, avvenimenti sconosciuti e retroscena inediti della prima guerra mondiale, interessi e intrecci delle corti reali d’Europa in un momento di grande transizione.

Il saggio di Edward Hanson getta nuova luce sul ruolo avuto da Elena d’Aosta nelle vicende del regno d’Italia e sulla sua complessa personalità, mettendo in risalto la modernità di una donna emancipata e di grande sensibilità che non volle rinunciare all’amore ed ad una vita che non l’appagava, ma che fu sempre rispettosa del suo rango.
Edward W. Hanson si è appassionato alla biografia di Elena di Savoia dopo aver acquistato una piccola collezione di cartoline all’Olympia Book Fair di Londra che “la principessa errante” aveva inviato dalla Francia, dall’Italia e dalla Svizzera, dall’Egitto e dall’Etiopia, e persino da una nave ospedale al largo della Libia. Le cartoline testimoniano i viaggi e i larghi interessi di questa straordinaria donna, che si sentiva delusa dalla vita, scrive Hanson, solo quandò poteva vivere ” viaggiando, cacciando e fotografando in Africa”.
Hélène d’Orléans (nata il 13 giugno 1871) era figlia del principe Filippo, conte di Parigi in esilio in Inghilterra, giovanissima si innamorò del nipote della regina Vittoria, il principe Albert Viktor, ma la differenza di religioni impedì il matrimonio e Hélène nel giugno del 1895 sposerà il principe italiano Emanuele Filiberto di Savoia, duca d’Aosta.
Ben presto per sfuggire ad un matrimonio che non l’appagava ed alla noia della vita di corte, Hélène inizia i suoi lunghi e avventurosi viaggi in Africa, dove si trasformò in una abile cacciatrice , in una intrepida esploratrice ed in una curiosa fotografa e scrittrice. Il senso del dovere dinastico la richiamò in patria allo scoppio della prima guerra mondiale: mentre il marito guidava l’Italia nella Terza Armata, e i suoi due figli servirono nell’artiglieria e nella marina, Elena d’Aosta fu infermiera a bordo di una nave ospedale in acque libiche, poi capo delle infermiere della Croce Rossa Italiana. Dopo la guerra continuò la sua opera assistenziale e di beneficenza in particolare a Napoli, dove soggiornò a lungo col marito nella reggia di Capodimonte, influendo notevolmente sulla vita intellettuale della città partenopea. Rimasta vedova, visse ritirata sempre a Capodimonte con il suo secondo marito ( sposato segretamente a Napoli ). Dopo il referendum del 1946 che dichiarò l’Italia una repubblica, Hélène è stato l’unico membro della famiglia reale a rimanere in Italia , morì a Castellammare di Stabia, 21 gennaio 1951.
Edward W. Hanson (che è stato curato a Lincon per la Chiesa d’Inghilterra e poi rettore in Essex) si è formato come storico nella sua nativa Boston, Mass., dove ha lavorato come editore per la Massachusetts Historical Society. Il suo lavoro accademico include note biografici nella “Biografia nazionale americana” e “Sibley’s Harvard Graduates”, oltre che nei documenti pubblicati da Robert Treat Paine.

In occasione della Giornata Internazionale Per I Diritti Dei Migranti, lunedì 18 dicembre ore 16 alla Biblioteca Nazionale Di Napoli (sala della sez.Venezuelana) si presenterà l’ Italian American Oral History Archive creato presso la biblioteca della Florida Atlantic University

Il progetto di Racconti italo americani: per una storia orale, a cura di Vincenza Iadevaia, Viviana Pezzullo e Federico Tiberini, tre studenti italiani della Università della Florida, si propone di contribuire a preservare l’ identità culturale degli italiani -e non solo- che si sono trasferiti negli Stati Uniti e, in particolare, nel sud della Florida. Si tratta di un archivio in espansione, costituito da contenuti audio, scritti e visivi, uno strumento che servirà a  documentare la cultura italiana, offrendo anche uno spaccato della vita italo americana nella Florida del sud.

Vincenza Iadevaia, Viviana Pezzullo e Federico Tiberini hanno iniziato ad intervistare italiani e italo-americani di più generazioni, raccogliendo storie, cimeli, ricordi e qualsiasi altra cosa colleghi i costumi e le tradizioni italiane degli studenti con la “Nuova Terra Nuova“. Lo studio cerca anche di raccogliere ninne nanne, modi dire e parole nei dialetti italiani per ricostruire quel patrimonio di storie e usanze popolari, di stili di vita delle comunità di origine.

Moltissimi sono gli italiani che vivono nella Florida del sud almeno da due generazioni, molti si sono adeguati ad un nuovo linguaggio, a nuovi valori e nuove norme fondendosi pienamente con la popolazione locale, ma indipendentemente dal fatto che gli italiani mantengano la loro eredità culturale o adottino un nuovo modo di vivere, questo progetto mostra i vissuti di ogni italo-americano, del tutto personali nelle vicende e nel modo di sentire, che Iadevaia, Pezzullo e Tiberini sperano possano essere condivisi dalla FAU con gli studenti e la comunità locale per gli anni a venire, componendo una storia collettiva della Florida del sud.

La FAU è un università frequentata da studenti internazionali, che provengono da tutto il mondo e che frequentano corsi nei suoi campus della Florida del sud.

(fonte: comunicato stampa)