Le Ali di Pandora di Lecce: testimone del tempo

di Michela Maffei

Testimone del tempo è un libro di Enzo Biagi, uno dei più importanti giornalisti del Novecento che raccontò l’incontro con personaggi come Montale, Fellini, Bergman, Hemingway, Kafka e tanti altri.

Il testimone è chi assiste a un fatto, a un avvenimento e ferma il tempo in cui quelle azioni si sono svolte come un depositario del sapere. L’associazione “Le Ali di Pandora” di Lecce è, in questa visuale, la testimonianza di un lungo percorso intrapreso da operatori culturali, artisti, intellettuali, gente comune.

 

Nata nel solstizio di primavera del 2009, si è impegnata in un lavoro capillare e popolare di divulgazione socio-culturale e artistico, ha incontrato volti, ha raccontato storie, ha dato la sua testimonianza su fatti e personaggi. Si è adoperata per far conoscere pittori intensi come Edoardo De Candia, intellettuali eclettici come Antonio Verri, poeti del calibro di Alda Merini, Dario Bellezza, Ezechiele Leandro, Sandro Penna, Francesco Dòdaro, con approfondimenti dedicati alla poesia concreta, poesia visiva, Fluxus, Concept Art, Mail Art.

Venerdì 22 giugno, dopo un intenso lavoro di sistemazione dell’ambiente e della ricca libreria – donata dal Lions Club Copertino-Salento, progettazione e realizzazione Mario Calcagnile – è stata inaugurata la nuova sede in via Massimiliano Kolbe. La presidente Ambra Biscuso ha inteso porre l’associazione come un bastione ovvero una fucina di cultura, progetti, ed opere finalizzate a rivalorizzare la periferia ancora chiamata “167”, con un significato di area emarginata e degradata.

In realtà l’associazione ha sede in una zona con un’ottima ciclabile – nota inusuale per l’intera città che non asseconda lo spostamento con la bicicletta e nemmeno con gli autobus, essendo esiguo il numero delle corse che si fermano alle 21.00 – e si respira quell’atmosfera distesa data dagli ampi spazi urbani in cui tanto può essere fatto.

La volontà è di dare concretezza a parole come “inclusione”, “condivisione”, “partecipazione” per non dimenticare che ogni organismo è un insieme olistico di parti interdipendenti. Il valore di ogni parte sociale è ricordato, perfino, dal celebre discorso di Menenio Agrippa pronunciato nel 494 a.C. ai plebei in rivolta che per protesta avevano abbandonato la città e occupato il Monte Sacro, il colle Aventino.

L’antica orazione evidenzia che non esistono un centro privilegiato ed una periferia declassata, ma è dovere morale, prima che principio etico, dare a tutti i cittadini gli stessi diritti, possibilità, e servizi. L’auspicio è, pertanto, di agire e consolidare una prassi e non solo una teoria filantropica, affinché lo sviluppo sia generale e generi nuova linfa e benessere a vantaggio di tutta la collettività.

Il locale dato in uso dal Comune di Lecce era una vecchia pescheria e per questo motivo l’inaugurazione è stata fatta con lo slogan “scongeliamo la mente, libri freschi e surgelati”. L’antico e degno mestiere del pescatore si sposa perfettamente con il desiderio di servire nutrimento per la mente attraverso libri che spaziano dal genere classico, al fumetto, alla collezione Harmony.

Non mancano i libri gialli, le enciclopedie, i cataloghi di arte, preziose pagine ocra, leggermente brunite dal tempo, con segni di usura pieni di orgoglio, come rughe su un viso pieno di interessi. Questo patrimonio librario, che non pretende di essere una biblioteca, ma di fornire un accogliente angolo di lettura, costituisce una cultura viva che sta nelle idee e nelle capacità delle persone, prima ancora che sugli scaffali.

La lettura è, nonostante lo stereotipo per cui al sud si legge poco, un valore molto apprezzato che ha prodotto un alto grado di alfabetizzazione nel Sud Italia. Qui migliaia di giovani frequentano gli atenei fino alla laurea, a differenza di regioni industrializzate dove è più semplice trovare lavoro. Lo sviluppo delle Arti del Trivio e del Quadrivio ha percorso regolarmente anche il meridione, fino a giungere alla fondazione negli anni Cinquanta dell’Accademia Salentina  nella casa del barone Girolamo Comi  a Lucugnano (Le) luogo d’incontro di poeti, scrittori e artisti di respiro nazionale: Macrì, Bodini, Pagano, Corti, Merini, Pierri, Ciardo, Ferrazzi, Anceschi e Gatto, che dedicò a Comi e alla sua casa dei versi: “Nel silenzio […]. In questa casa anche le ombre sono amiche”.

È questo il background culturale del Salento e dell’Associazione “Le Ali di Pandora” dove è possibile seguire il laboratorio di pittura e disegno di Daniela Cecere, il laboratorio di scrittura, letteratura e narrativa di Ambra Biscuso, il laboratorio di teatro di Chiara D’Ostuni. Si può anche partecipare a molteplici iniziative per recuperare la storia della periferia, per sottolineare le esigenze dei disabili, per soddisfare i bisogni dei giovani e dei bambini.

 

L’inaugurazione si è svolta alla presenza delle autorità: il sindaco Carlo Salvemini, l’assessore Antonella Agnoli che ha sottolineato come sia “fondamentale che ogni zona della città abbia un presidio culturale dove gli abitanti possano ritrovarsi” e l’assessore Saverio Citraro che ha confermato “l’impegno per le associazioni culturali come questa”.

Inizia con l’entusiasmo di sempre una nuova pagina de “Le Ali di Pandora”, testimone del nostro tempo affinché tutti possano essere protagonisti della storia e della propria vita. Ambra Biscuso cita un verso di Alda Merini tratto dalla lirica “Sono nata il 21 a primavera”: “Non sapevamo che nascere folle, aprire le zolle, potesse portare tempesta”. Il testimone del tempo è la nostra memoria e la nostra identità, è un folle, nell’accezione di visionario che “vede oltre – afferma la presidente – con i suoi colori, la sua energia e la sua originalità”. I testimoni sono rivoluzionari che cambiano il modo di vivere.