Castromediano. L’archeologia a 360°
Un capolavoro al giorno, il museo Castromediano dal 3 al 28 giugno 2024 svela la propria collezione archeologica più segreta.
I lavori per l’allestimento della grande mostra “Elpis. Prometeo o dei sogni infranti di Europa” ci costringono, nostro malgrado, a chiudere temporaneamente gli spazi dei Paesaggi Archeologici.
Ci soccorre Prometeo “colui che vede prima”, con il suo spirito pragmatico, la sua intelligenza applicata, la sua ribellione all’oppressione esigente del potere (divino), le sue conoscenze, invenzioni, insegnamenti. Prometeo che crea i primi uomini impastando terra e acqua, che li soccorre nell’arte della sopravvivenza, che insegna loro l’architettura, l’astronomia, l’arte di lavorare i metalli, l’arte di navigare, perché ne facciano buon uso. Che ruba il fuoco agli dei per consegnarlo agli uomini e trasmettere loro l’energia vitale della divinità, la scintilla dell’intelligenza, la tecnologia che trasforma, immortale prototipo dell’uomo Ribelle.
Noi vogliamo credere ancora agli insegnamenti di Prometeo e ne vogliamo fare buon uso. Vogliamo che la tecnologia restituisca Bellezza.
Saranno 30 gli antichi reperti celati nei depositi archeologici del più antico museo pubblico di Puglia che quotidianamente saranno pubblicati sulle pagine social istituzionali.
Le immagini di trozzelle, crateri, statuette, utensili si animeranno, disponendosi in una visione a 360 gradi, resa possibile da una tecnologia di ripresa orbicolare in altissima definizione.
Grazie alla collaborazione con la Società “PezzodaMuseo” di Giovanni Pansini, è infatti in corso la digitalizzazione di 2000 reperti archeologici in massima parte appartenenti alle raccolte di Sigismondo Castromediano e, finora, conservati nei sotterranei e nel cosiddetto museo di seconda scelta, spazi normalmente non aperti al pubblico e che, in un’ottica di piena accessibilità del patrimonio e di condivisione delle conoscenze, la direzione del museo ha deciso di ‘aprire’ a tutti.
“In un mondo in cui le tecnologie alimentano quei nuovi linguaggi digitali che esprimono l’alterità della trasformazione culturale e rilanciano, in termini di nuova responsabilità ecologica, la problematica del rapporto tra il naturale e l’artificiale – afferma il Direttore Luigi De Luca – il progetto “Archeologia 360°” del museo Castromediano cerca di interpretare la valenza del mito di Prometeo oggi, “piegando” la tecnologia al servizio dell’Arte”.
(fonte: comunicato stampa)