METAMORFOSI E FUGA di Leo Tenneriello

LEO TENNERIELLO

METAMORFOSI E FUGA

il Raggio Verde edizioni

www.ilraggioverdesrl.it

PREFAZIONE di Gabriela De Pace

Homo sum, humani nihil a me alienum puto, “sono un uomo, nulla di ciò che ritengo umano mi è estraneo”: la frase di Terenzio Afro così cara a Marx pare echeggiare in questo testo, sin dalle prime righe.

Non è facile leggere questo libro. Vi è un pensiero profondo, un’elaborazione concettuale che impegna il lettore comune in una ricerca a ritroso. Per leggere questo libro bisogna frugare dentro la memoria, le vecchie letture, i pensieri ormai sommersi dal vortice della cultura usa-e-getta e prendere tempo, ripensare, valutare. Quasi un libro d’altri tempi. Ma è una lettura quanto mai necessaria e nutriente se consideriamo l’attualità dell’argomento.

Tenneriello scava nel concetto marxista di struttura e sovrastruttura, per trovare una “strategia di sopravvivenza” che possa contrapporsi alla società odierna, ai suoi canoni, ai suoi soprusi. Il potere veste in questo approccio i panni del cacciatore, con le pericolose armi della società di massa fatta -e programmata – per promuovere il conformismo, plagiare modelli, omologare coscienze e azzittire il pensiero individuale. In una caccia così efferata, la preda-uomo deve trovare una via di scampo.

In un passato non troppo lontano una tale impostazione veniva definita pensiero unico, era la giostra vorticosa che incasellava l’individuo in un modello di consumo che annientava le peculiarità, impedendo l’espressione del singolo e massificando le coscienze. Usare questi concetti oggi può sembrare un rigurgito ideologico, eppure ogni giorno l’attuazione mirata della mercificazione delle coscienze, il progressivo assopimento dell’inquietudine etica permette l’espandersi dei fenomeni politici e comportamentali che oggi invadono prepotentemente il panorama nazionale ed occidentale.

Esplorando il pensiero occidentale del XX secolo, le sue forme letterarie e i diversi percorsi culturali, Tenneriello propone una via di fuga, una strategia per riappropriarsi della propria immagine attraverso la metamorfosi, che non cela in sé l’evasione codarda da un mondo incentrato sul conformismo, bensì la presa di coscienza delle proprie possibilità, la consapevolezza delle proprie potenzialità che permetta di raggiungere l’autosufficienza.

Attraverso un approccio assolutamente laico, Tenneriello intende per metamorfosi il progetto messianico di Cristo, la scelta della crocifissione attraverso la quale la divinità si sottrae alla scorciatoia del potere e dimostra la propria grandezza divina, proponendo una strategia di fuga, come direbbe Giussani, “scandalosamente libera”.

Homo homini lupus. In questi tempi culturalmente così consunti, ricordare Hobbes potrebbe sembrare una citazione d’effetto. Eppure il Leviatano appare nelle nuove leve politiche europee la pericolosa deriva dopo l’abbandono del contratto sociale e dell’utopia socialista.

Libertà e coscienza, Io e Altri sono le parole chiave per la comprensione di questo testo. Un testo scomodo che ci obbliga a ripercorrere il sentiero analitico, che enfatizza gli aspetti complessi dell’essere e del pensare e che, attraverso questo sforzo, ci permette di sfuggire definitivamente all’opinione, illusoria, surrogata e mediatica che oggi pervade l’osservazione della realtà e contamina l’elaborazione di una riflessione compiuta.

Il vero potere, l’unico potere che abbiamo, è quello di ribellarci con le nostre forze, quello di usare i nostri strumenti per dimensionare il mondo intorno a noi. Scoprire quali siano questi strumenti e usarli con accortezza è la grande scommessa che affrontiamo ogni giorno, in ogni momento, se pretendiamo ancora di essere protagonisti consapevoli della nostra intera esistenza. Non siamo certi di vincere, ma provare ne vale la pena.