Libri e arte per Dromos
Dal 28 luglio al 19 agosto 2012 letteratura e arte nei magici luoghi della Sardegna
MOGORO | ORISTANO | NURACHI | BARATILI SAN PIETRO | NURECI | OLMEDO
Scrittori dell’Hispanidad protagonisti al festival Dromos: domani a Mogoro incontro con la spagnola Rosa Montero, lunedì a Oristano col colombiano Santiago Gamboa.
Al via le mostre “Periferie dell’impero” e “Sarda Hispanidad”.
La letteratura irrompe nella quattordicesima edizione di Dromos. Domenica (29 luglio) a Mogoro (OR), in occasione della cinquantunesima “Fiera del Tappeto e dell’Artigianato Artistico della Sardegna”, la seconda anteprima del festival organizzato dall’omonima associazione culturale ospita la scrittrice e giornalista madrilena Rosa Montero, intervistata – alle 20 in piazza Giovanni XXIII – dalla giornalista cagliaritana Francesca Madrigali.
Con questo appuntamento Dromos tiene a battesimo ¡Hispanidad libre!, la rassegna letteraria che rappresenta una delle novità di questa edizione. Organizzato dall’associazione Luna Scarlatta, il ciclo propone un percorso in sette tappe con incontri, reading e presentazioni e in compagnia di autori provenienti da Spagna, Colombia, Cuba, Messico, oltre a una piacevole sosta in Argentina. Quasi un abito cucito su misura per Dromos, che quest’anno sceglie di muoversi sulle tracce della “¡Santa Hispanidad!”, un viaggio alla ricerca dei legami profondi che la grande storia della Spagna ha saputo creare tra tante culture del mondo, compresa quella sarda, dove le tracce lasciate da quasi quattrocento anni di dominazione iberica impregnano ancora oggi lingua, costumi, feste e riti religiosi.
Rosa Montero è, in questo senso, una voce importante e fortemente rappresentativa dell’hispanidad: penna del quotidiano El Paìs dal 1976, autrice di romanzi e racconti, vanta una carriera dedicata all’impegno, valorizzata dai molti riconoscimenti ricevuti in patria e fuori. Domenica a Mogoro, la scrittrice – che approda per la prima volta in Sardegna – parlerà del suo ultimo libro, “Lacrime nella pioggia” (Salani, 2012), titolo che cita espressamente una delle frasi del “replicante” (interpretato da Rutger Hauer), nell’indimenticabile monologo pronunciato in punto di morte nel film Blade Runner. Proprio al capolavoro cinematografico di Ridley Scott e al libro altrettanto mirabile da cui è tratto, “Il cacciatore di androidi” di Philip K. Dick, si ispira infatti il romanzo di Rosa Montero. La scrittrice spagnola però, attraverso la fantascienza, parla anche di morale politica e etica individuale; di amore, memoria, identità e xenofobia. Tutti temi che verranno affrontati a Dromos, senza trascurare una testimonianza sugli ultimi sviluppi della situazione economica e sociale in Spagna, paese con cui l’Italia condivide in questi giorni un momento difficilissimo della propria storia recente.
Archiviata la ricca anteprima mogorese, Dromos si trasferisce dall’indomani, lunedì 30, a Oristano, la “casa madre” da cui il festival snoda il suo percorso destinato a toccare, nei giorni successivi, anche Nurachi e Baratili San Pietro. L’inaugurazione nella città di Eleonora presenta un programma all’insegna dell’arte, del cibo e della letteratura. Si parte alle 19, negli spazi dell’ex Asilo Sant’Antonio con il taglio della mostra InCollectionTwo_Periferie dell’Impero, il principale apporto delle arti visive a Dromos 2012. Curata da Ivo Serafino Fenu, l’esposizione (visitabile dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 19.30 fino al 30 agosto), presenta le opere di artisti come Andrés Serrano, americano di origine onduregna e afro-cubana, Ale De La Puente, video-artista messicano, i cubani Maria Magdalena Campos-Pons e Carlos Garaicoa, Francis Naranjo, originario delle Canarie e i sardi Paolo Bianchi e Danilo Sini. Ospiti della mostra anche gli artisti Salvatore Garau, con l’opera “S’Incontru”, Antonio Amore e Carlo Contini.
Alle 20 si passa dalle sale al chiostro dell’ex Asilo Sant’Antonio per un incontro letterario che promette di sfatare i cliché sulla tipica scrittura degli autori di quel continente. Ne è protagonista lo scrittore colombiano Santiago Gamboa, profondo conoscitore della cultura e della letteratura ispanofona, che nel suo Morte di un biografo (E/O, 2011) racconta con tagliente ironia tutta sud-americana storie improbabili di personaggi incredibili: dalla pornodiva italiana Sabina Vedovelli, al predicatore evangelico Josè Maturana, passando attraverso una galleria di co-protagonisti tratteggiati in una scrittura densa di rimandi e citazioni letterarie, per un romanzo a metà tra commedia e noir.
Condotto da Gabriella Saba, giornalista che collabora con importanti testate e si occupa da tempo di Sud America e Colombia, l’incontro con Gamboa è il secondo appuntamento della rassegna di libri e scrittori ¡Hispanidad libre!, che nei giorni successivi ospiterà autori come Ignacio Martínez de Pisón, Danilo Manera, Susana Fortes, Giovanni Maria Bellu, Paolo Maccioni, Mariangela Sedda.
Il finale di serata è all’Hotel Duomo (in via Vittorio Emanuele 34). Qui, alle 22, è prevista l’inaugurazione di “Sarda Hispanidad”, mostra che propone (fino al 30 agosto, tutti i giorni dalle 10 alle 21) le opere dei fotografi (Gianluca Ledda, Michele Mereu, Stefano Orrù, Matteo Pettei, Chiara Schirru, Barbara Serra, Matteo Setzu, Alessandro Tocco, Stefania Urru e Stefano Zaccheddu) che hanno partecipato al concorso collegato a Dromos e riservato a chi, su Facebook, postava immagini raffiguranti le tracce dell’hispanidad in Sardegna. In contemporanea al vernissage, Mesa Preparada: un evento di cultura culinaria sulle tracce musicali selezionate dal dj-food Corrado Casula evocanti “Suoni e sapori alla corte del Remix di Spagna”, unite alla degustazione di cibi e vini sardi ereditati dagli antichi dominatori iberici ed entrati a far parte della nostra cultura e delle nostre abitudini.
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www.dromosfestival.it
facebook.com/dromosfestivalsardegna
(fonte: comunicato stampa)