Giangiacomo Dell’Acaya a Lecce: dal castello alle mura urbiche
Tour guidati dal castello alle mura urbiche
Sara Foti Scaivaliere
La città di Lecce conserva parte di un modello di fortificazione cinquecentesca, promossa da Carlo V d’Asburgo, con la committenza del Vicerè Don Pedro de Toledo e il Governatore di Terra d’Otranto e di Bari, Ferrante Loffredo. Egregio autore di questa opera fu l’architetto militare e barone Giangiacomo dell’Acaya, “Ingegnere Generale del Regno”. Importanti interventi di restauro hanno ridato lustro alle fortificazioni del capoluogo salentino e quest’anomalo autunno 2020 offre ai visitatori e ai curiosi la possibilità di visitare entrambe i complessi monumentali.
Sono riaperte da quest’estate gli spazi sotterranei e le aree archeologiche del Castello Carlo V di Lecce, la più grande fortezza di Puglia, grazie al progetto di fruizione e valorizzazione “Attraverso il Castello” promosso da 34Fuso e The Monuments People APS e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto. Anche in autunno sarà possibile visitare gli ambienti del Castello Carlo V di pertinenza della Soprintendenza con supporti multimediali e itinerari condotti da guide specializzate che permetteranno ai visitatori di conoscere non solo la storia e l’architettura del monumento, ma aspetti della città medievale e moderna.
Un percorso per far conoscere a turisti e locali la storia e gli interventi urbanistici realizzati dal grande architetto salentino, all’interno del Castello Carlo V, visitando le suggestive aree di recente restauro (piazza d’armi, cappella di Santa Barbara, prigioni, sotterranei e camminamenti). Il vecchio maniero normanno viene ristrutturato a partire dal 1539. Munito di nuove opere difensive adeguate alle rinnovate esigenze belliche, l’edificio originario finirà inglobato nel corpo cinquecentesco eampliato nelle sue dimensioni con la messa in opera di un’imponente cortina muraria che andava a collegarsi a quattro possenti bastioni angolari a punta di lancia. L’ingresso al Castello Carlo V avviene di norma dalla Porta Reale, il grande portale d’accesso che affaccia verso il centro storico, seppure presenta un’altra entrata sul fronte posteriore, la cosiddetta Porta Falsa. Un tempo, per accedere alla fortezza, era necessario passare su un ponte levatoio che scavalcava il fossato che girava tutt’intorno alla cortina muraria e interrato nel XIX secolo per ragioni igienico-sanitarie. Una volta entrati, ci si trova nell’androne, alla cui sinistra si trovava il vecchio posto di guardia e dall’altro lato si accede al corridoio scoperto che concede l’accesso ai camminamenti di ronda e alle gallerie sotterranee, corrispondenti al fossato medievale del castello e adibite a scuderie nel Cinquecento.
Varcato il grande arco dell’androne, si prosegue in un secondo ambiente che dà accesso all’ex Cappella di S.Barbara e alla sagrestia con gli scavi archeologici che mettono in luce i resti medievali del castello, mentre andando oltre si esce nel cortile interno. Lungo il lato occidentale di quest’ultimo si apre la facciata della suddetta cappella; su quello settentrionale si profila il portico medievale, sotto il quale si collocano gli ambienti che ospitano oggi il Museo della Cartapesta. Nell’angolo nord-est si innalza la Torre Magistra con l’ex Cappella di Santa Maria di Costantinopoli nel piano seminterrato; sull’angolo opposto, inglobato nell’ambienti cinquecenteschi, la Torre Mozza e l’accesso alle prigioni. Questo vano è sicuramente tra i più affascinanti con le innumerevoli iscrizioni incise sulle pareti da illustri prigionieri, tra lamentazioni, stemmi nobiliari e immagini sacre, principalmente Crocifissioni, che sono testimonianza delle vite passate e forse spente in quel luogo. E proprio in quella stessa prigione ha tristemente conclusa una gloriosa esistenza Giangiacomo Dell’Acaya. Già anziano e ammalato, il barone-architetto godeva serenamente degli onori e dei meriti di una vita al servizio del Vicerè Pedro de Toledo, quando riceve l’ingiunzione di pagamento di un ingente somma a fronte di una fideiussione, per la quale non gli sarà neanche risparmiata l’incarcerazione. Espiò la pena nelle prigioni di quello stesso castello di Lecce che aveva progettato e resa il più maestoso di Puglia: gravemente malato e sorvegliato dai soldati spagnoli, vi trovò la morte nel dicembre del 1570.
Dopo l’ampia affluenza per le aperture straordinarie dello scorso mese di agosto, si replica la possibilità di acceso anche alle monumentali mura urbiche di Lecce, frutto dell’intervento di fortificazione di Giangiacomo dell’Acaya. Si potranno visitare, dal 9 ottobre all’8 novembre 2020, grazie alla collaborazione del Comune di Lecce con l’azienda MediaFarm, insieme alla Fondazione Its Apulia Digital Marker, Fondazione Its per l’industria dell’Ospitalità e del Turismo Allargato e l’APS The Monuments People. Il percorso in questione permette di entrare negli ambienti interni del bastione a tenaglia, avamposto di rinforzo sull’angolo nord della circuito murario cittadino a forma di navicella. È il cosiddetto bastione San Francesco, così chiamato per la sua prossimità al convento dei Padri Minimi – i frati di San Francesco di Paolo – che prima fuori dalle mura della città sarà poi inglobato all’interno delle stesse. In compagnia delle guide si potranno scoprire interessanti tracce incise sulla pietra come un antico tetragramma o ancora i resti dell’originale impianto lanceolato del bastione modificato in corso d’opera nella struttura attuale. Dalle terrazze della fortezza si possono ammirare lo scavo parziale del vecchio fossato cittadino con le sue straticazioni, il quale corre parallelo alle mura e al suo camminamento che si congiunge al giardino dell’adiacente Palazzo Giaconia e giù, dove è sorto il Parco della Mura, passa un tratto della romana via Traiana.
Sono appuntamenti imperdibili per i leccesi per riappropriarsi della storia e del patrimonio della proprio città e per quanti giungono a Lecce e vogliono conoscere una pagina di storia del capoluogo salentino in parte oscurata da altre evidenze storico artistiche.
Gli appuntamenti
“Attraverso il castello”
Tutti i Lunedì, Giovedì e Venerdì alle ore 11:00 e alle ore 16:00 sarà inoltre possibile visitare il Castello attraverso un percorso multimediale della durata di 1 ora; supportati da un tablet, i visitatori saranno accompagnati nei seguenti punti di interesse: Cappella di S. Barbara, Prigioni, Museo della Cartapesta, Sotterranei, Camminamenti di Ronda e Sala Multimediale dove sarà possibile visionare un docufiction sulla storia del Castello e di Giangiacomo dell’Acaya. Sabato e Domenica il medesimo percorso sarà supportato da una guida abilitata dell’associazione The Monuments People nei seguenti orari: 10:30 – 12:00 || 16:00 – 17:30.
Mura Urbiche
L’apertura sarà garantita nei giorni 9/11/14/16/18/21/23/25/28/30 ottobre e 1/4/6/8 novembre 2020.
Gli orari della partenza delle visite sono i seguenti: ore 18:00, 19:00, 20:00. Le visite, della durata di circa un’ora, saranno rivolte ad un numero massimo di 20 persone per ciascun turno e saranno completamente gratuite con le guide di The Monuments People. In questa occasione, inoltre le guide turistiche iscritte all’albo della Regione Puglia potranno prenotare i tour nelle fasce orarie delle 18.30, 19.30, 20.30, sempre nel rispetto del numero massimo di 20 persone.
L’ingresso è situato in via Leonardo Leo, di fronte l’ex Convento degli Agostiniani.
Informazioni
Per info e prenotazione di “Attraverso il castello”
Telefono 335-7009614
E-mail: attraversoilcastello@gmail.com
Per le mura urbiche
Telefono e WhatsApp 351-5569676
In osservanza delle direttive regionali per la prevenzione Covid-19 è obbligatorio indossare la mascherina durante l’intero percorso e usare gel igienizzanti mani personali. La prenotazione è obbligatoria poiché i gruppi saranno gestiti in maniera contingentata rispettando il numero massimo di partecipanti a gruppo (20 unità).