R-Evoluciòn. L’arte di Vittorio Tapparini al Castello di Nardò
Vernissage il 3 agosto con presentazione dello scrittore Livio Romano. La mostra curata dalla giornalista Claudia Presicce potrà essere visitata tutti i giorni con ingresso libero fino al 31 agosto
Al Castello Acquaviva “Eclettico” di Nardò è in arrivo una ventata cromatica rivoluzionaria, un carico di arte contemporanea dalle inclinazioni Pop. È l’arte di Vittorio Tapparini, pittore e scultore leccese che sarà in mostra con le sue opere dal 1 al 31 agosto 2023 con un’esposizione personale dal titolo “R-Evoluciòn”, un nome in cui chiaramente si fondono due parole dal significato affine che rimandano al desiderio di risvegliare questi tempi lenti: rivoluzione ed evoluzione. Sono tutte opere in olio su tela delle sue più recenti collezioni di vario formato.La mostra è curata dalla giornalista Claudia Presicce.il Vernissage di R-Evoluciòn si svolgerà il 3 agosto alle 21 alla presenza dell’artista, del Sindaco di Nardò Giuseppe Mellone e dell’Assessore alla Cultura del Comune Giulia Puglia. La mostra sarà presentata nel corso dell’inaugurazione dallo scrittore Livio Romano.
La “Revoluciòn” evocata è intanto chiaramente una rivoluzione culturale che riposizioni il baricentro della società sui tratti più umani dell’esistenza, anche più semplici, colorati e collettivi. Il colore punta a rianimare infatti le coscienze e vuole contrastare un certo buio “cattivista” che si va diffondendo, quella deriva che porta a coltivare odio. “Coloriamo le strade di rosa” sembra dire Tapparini, evocando chiaramente un’ideale sterzata sociale verso territori di pace, gli unici su cui possa germogliare un futuro. È un’eresia rivoluzionaria la sua, che non aggredisce e al contrario punta a costruire, a disegnare pazienza, amore, meraviglia surreale. Ecco il viaggio in Vespa che torna in molte opere a ricordare il senso di libertà che ha reso celebre quel mezzo, la gioia di vivere, la bellezza della giovinezza che deve durare una vita intera, ma anche l’amore per i territori mediterranei, l’amore per l’ambiente da proteggere. La rivoluzione viaggia su due ruote, con quel simbolo incontestabile di una generazione che invocava libertà e che con quelle “ali sotto i piedi” ha provato a trasformare una speranza in realtà. All’ambiente si ispira il secondo termine (evocato dal titolo): “Evoluciòn”. “Non ci può essere evoluzione umana senza una connessione costante e serena con il mondo che ci ospita: al momento andiamo all’incontrario” spiega Tapparini. E rispunta da qui il suo mondo solare di pesci, di fiori, di farfalle, di elefanti volanti, di bolle di ossigeno, di mari e di venti (come recita il titolo di un’intera collezione del maestro leccese). Contro ogni muro, ogni campanilismo e ogni chiusura, la cultura del mare del Sud insegna che “evoluzione” sul nostro pianeta significa “convivenza pacifica”. Il Mediterraneo racconta che l’Europa intera è nata dall’incrocio di popoli arrivati dall’Africa, fin dal tempo dei primi Sapiens: tra i primi di questi sono stati rintracciati proprio nelle grotte delle coste ioniche delle marine di Nardò. Le opere gioiose e colorate di Tapparini, con un personalissimo taglio Pop, ma anche a volte surreale e onirico (tutte in olio su tela) parlano a tutti, e dicono tante cose. Dicono tanto a chi vuole vedere e capire; altri vedranno solo belle scene di coppie in Vespa davanti al mare. Tapparini fa suo infatti lo spirito di Aldo Palazzeschi che rivendicava lo spessore della sua visionarietà, sorridendo davanti a chi lo chiamava “surrealista” credendo di offenderlo, e a chi credeva che i suoi scritti fossero opere semplici, divertenti e di facile lettura (in senso denigratorio): sorrideva perché questi critici non avevano capito niente. La Storia gli ha poi dato ragione. La mostra R-Evoluciòn ospitata nel Castello Eclettico ha il Patrocinio del Comune di Nardò; resterà aperta ogni giorno dal 1 al 31 agosto nei seguenti orari: dalle 9.30 alle 12.30 la mattina e dalle 18 alle 21 il pomeriggio (INGRESSO GRATUITO).
Pittore e scultore, nato a Lecce il 22 luglio del 1961, figlio d’arte, ha una storia ricca di partecipazioni in rassegne d’arte e personali nazionali e internazionali che segna l’evoluzione del suo percorso narrativo dall’informale ad un personalissimo espressionismo pop. Dipinge dalla metà degli anni Ottanta, tra formale e informale. Dai lavori di ricerca figurativa dei primi anni del 2000, l’artista si è spostato ad una sperimentazione tridimensionale, materica, di grande originalità, potente percorso introspettivo che ha palesato una duttilità nell’utilizzare diversi elementi, tecniche, voci e anime. Nelle ultime collezioni poi, come in un giro di boa a metà degli anni Dieci, è tornato alla pittura pura, strati su strati di olio e colore, che riprendono gli strati infiniti della sua anima visionaria. Le sue tele oggi mostrano la scelta risoluta e mai casuale del disegno puro, espressionista, pop.
Rassegne, premi, personali dal 2006: Tra le tante importanti esperienze di 40anni di pittura, come ultime vanno ricordate nel 2007 il Premio Sulmona, nel 2006 la Biennale Internazionale d’arte di Ferrara, la Biennale Internazionale di arti visive di Taormina, Expo Arte di New York, nel 2009 il Premio Paolo VI “Triennale d’Arte Sacra Contemporanea” al Seminario Arcivescovile di Lecce. Viene invitato alla Biennale di Venezia “Padiglione Italia” nel 2011 e tra le tante partecipazioni ai musei sono da ricordare la personale “site specific” di scultura “Hidalgo” al Must di Lecce nel 2013 con il suo piccolo ‘esercito’ per la quale il Comune di Lecce lo invitò ad inaugurare il nuovo museo d’arte contemporanea. Ancora prima, invitato dal Comune di San Pietro in Lama, nel 2008 tenne la personale al Museo Cairoli, Fondazione Memmo a San Pietro in Lama, e nel marzo 2015 è invitato ad una rassegna a Pescara al Museo “Vittoria Colonna”. Tanti anche i premi e i riconoscimenti: tra questi nel 2006 l’Ercole di Brindisi, nel 2006 Premio Internazionale “Barocco in Art” Grande Salento, nel 2007 il Premio Rembrandt e la nomina di “Gran Maestro dell’Arte nel mondo” per i suoi meriti artistici, nel 2006 Premio “Mercurio d’oro” Euro Arte Expo Porto Recanati, Premio Internazionale Arte Milano 2017, e poi Premio Eccellenza Europea delle Arti Roma Barcellona Parigi 2019. A Lecce, oltre alle tante mostre presso gallerie private e spazi pubblici (in cui è invitato ad esporre dal 1985 ad oggi), va anche segnalato che ha ideato e curato tre edizioni della Biennale del Salento (2010, 2012, 2014) e varie manifestazioni legate all’arte contemporanea (anche con il gruppo da lui diretto e fondato “Tracce”, segnalato nella rassegna al Must del 2013 “Lavori in corso Corpo 1”, curato dal critico Toti Carpentieri, tra i gruppi più rappresentativi di sempre del territorio).
(fonte: comunicato stampa)