L’Olio della Poesia ad Antonio Prete
Giunta alla sua XXVIII edizione, la serata di consegna del premio, promosso dall’Amministrazione Comunale di Carpignano Salentino con la direzione del Polo Biblio museale di Lecce, si terrà nel borgo di Serrano, in Piazza Lubelli, lunedì 29 luglio 2024
C’è un luogo nel Salento, il borgo di Serrano, che ha scelto la poesia e ne ha fatto un emblema. La sua piazza più bella, piazza Lubelli, diventa in una notte d’estate il palco per i poeti più illustri che accettano quel baratto virtuoso che scambia versi e olio.
Tutto è pronto per la serata del 29 luglio, quando Stefania della Tommasa inviterà a salire sul palco Antonio Prete e Dario Goffredo che dialogherà con il poeta. La musica sarà quella di Redi Hasa; le voci di Angela De Gaetano e Piero Rapanà.
Nella stessa serata come da tradizione verrà consegnato il Premio Millennium, offerto dall’Amministrazione Comunale di Cursi agli operatori culturali e alle iniziative editoriali che con il loro fare legano la poesia alla riflessione e alle pratiche volte al sociale e che quest’anno andrà alle fondatrici di Collettiva Edizioni Indipendenti. Infine, il Premio Salento d’Amare che sarà assegnato a Donato Fersino per la sua Masseria Le Stanzie che saranno raccontate nell’intervista a cura di Mario Carparelli, al termine della quale l’imprenditore riceverà un’ opera dell’artista Gianna Stomeo per sottolineare il valore dell’impegno in favore della qualità e della bellezza nel promuovere i valori e le prerogative della Terra, del lavoro, della sapienza contadina nel perseguire il sogno creativo e nel realizzarlo con costanza e determinazione.
Nato da un’idea condivisa da Giovanni Invitto e Peppino Conte, “L’olio della poesia” è ormai un evento di punta dell’estate salentina e ogni anno incontra e premia i Poeti e i loro versi con l’olio, un delizioso scambio di materie preziose che alimentano corpo e spirito. Al poeta vincitore dell’Olio della Poesia vanno infatti 100 litri di Extra Vergine d’Oliva prodotto dalla Cooperativa San Giorgio celebrando il valore della poesia legato a ciò che poeticamente la terra qui nel Salento produce da sempre: il suo oro giallo nonostante la devastazione che la xylella ha lasciato dietro di sè.
Per una notte l’ulivo, pianta mitologica e simbolo di pace, si prende la scena con il poeta che premia. E di premiati in queste ventotto edizioni ce ne sono stati tanti da Edoardo Sanguineti, il primo, a Mario Luzi, Giovanni Raboni, Alda Merini, Nico Orengo, Francesco Guccini, Arturo Morales, Roberto Vecchioni, Hanan Awwad, Valerio Magrelli, Ruy Duarte De Carvalho, Ali Esber Adonis, Tiziano Scarpa, Giuseppe Conte, Milo De Angelis, Jolanda Insana, Vivian Lamarque, Franco Loi, Maurizio Cucchi, Biancamaria Frabotta, Elio Pecora, Antonella Anedda, Silvio Ramat, Giancarlo Pontiggia, Giulio Rapetti Mogol, Maria Grazia Calandrone e Vittorino Curci. Solo un anno, ed è facile intuirlo, non c’è stata la manifestazione: era il 2020 l’anno del covid ma i versi dei poeti premiati negli anni invasero il borgo di Serrano.
In tutti questi anni, dapprima con le edizioni Manni (curati da Massimo Melillo) e negli ultimi due anni con il Polo Biblio Museale di Lecce, al timone della manifestazione con la rete delle Biblioteche della Grecìa Salentina, non sono mancate le pubblicazioni, i Quaderni dell’Olio della Poesia che il poeta dona mette un sigillo ad un legame che resterà indistruttibile. Per la prima volta nella storia dell’Olio della Poesia, in questa edizione viene premiato un poeta nato nel Salento: Antonio Prete, professore di Letterature Comparate, saggista, narratore, poeta, traduttore e critico letterario. Così di lui e del suo far versi scrive Antonio Errico: «La poesia appartiene alla sua natura. Impronta e conforma il suo modo di pensare l’universo, di ascoltare il tempo, di configurare lo spazio, di sentire le creature, di misurare le esperienze, di vagliare le conoscenze, di pensare l’Altro, di pensare se stesso. Di essere. Di esistere».
Un Poeta del Sud che così descrive: «Il Sud nella mia cartografia mentale è il luogo del ritorno: ritorno a una luce e a un paesaggio le cui immagini hanno fatto da fondale scenico al succedersi di giorni, di accadimenti, di incontri. Dialogo delle fronde con le radici. Della lingua con la sua sorgente.
Il Sud è anche figura di una coralità – di voci, di storie, di culture – che è comprensione, non esclusione, dell’altro. Figura mediterranea
dell’ospitalità. Dominio dell’orizzonte sul confine».
Una dedica che apre il Quaderno dell’Olio della Poesia a lui dedicato e impaginato e curato da Mauro Marino con Sara Saracino e le foto di Raffaele Puce per il Polo Biblio Museale di Lecce. Le sillabe e il vento, questo più che il titolo, è il tema che sottende alla poesia di Antonio Prete,
Sulla copertina campeggia l’illustrazione dell’Ulivo che da sempre ha contraddistinto le pubblicazioni ed è lo stesso disegno, realizzato da Ferruccio Ferrazzi, per la rivista “L’albero” fondata da Girolamo Comi e dai sodali dell’Accademia Salentina nel 1949. Un segno di continuità che ha legato, in questi anni, il borgo di Serrano con Lucugnano, nel Capo di Leuca, dove ancora abita e governa lo “spirito d’armonia” di Momo, di Tina Lambrini e dell’Avventura Comiana.
Questo 2024 segna la terza edizione per l’Olio della Poesia a cura del Polo Biblio-museale di Lecce, un percorso che, con gli Osservatori di Poesia attivati nelle biblioteche della Grecìa Salentina, ha determinato un cambiamento di orizzonte nell’assegnazione del “premio’. Infatti, con Maria Grazia Calandrone e Vittorino Curci negli anni passati, e con Antonio Prete oggi, lo sguardo si è spostato a Sud. Una pratica che ha voluto riconoscere il lavoro e la ricerca letteraria di tre autori, la loro poesia ma, anche e soprattutto, l’impegno e la militanza nel divulgare e promuovere la parola poetica e le storie delle donne e degli uomini che la rendono viva. Un impegno maieutico, costantemente volto all’attenzione e all’ascolto del fare letterario degli altri.
Antonio Prete è nato a Copertino, e nella città di Frate Giuseppe, il Santo dei Voli, certo ha allenato il suo stare “a bocca aperta” nell’accorgersi del respiro della poesia tutt’intorno al vivente; egli è poeta, studioso di poesia e di poeti, basta leggere la nota biografica che lo riguarda nel Quaderno a lui dedicato. Poeti speciali i suoi, giganti del sentire, del travaglio che muta e trova nella parola il viatico per divenire dialogo. Un dialogo che oggi la Terra Salentina cerca, chiede, urla, per comprendere di quale Olio potrà nutrirsi, sotto quale Ulivi trovare riparo, ristoro, meraviglia adesso e nel futuro. Sanare la ferita è urgente, la poesia è alleata, amica, sorella, madre, vita, germoglio che sempre rinnova il suo passo, fa chiarezza, consapevolezza, speranza. (an.fu.)