Overdrive, la raccolta poetica di Dari Fiorentino

Nel luogo dove i versi sono nati su carta prima di migrare tra le pagine del libro venerdì’ 27 giugno a partire dalle ore 18:30 sarà presentato il libro del poeta e scrittore leccese

Nel luogo dove i versi sono nati su carta, il Nuovo Bar Carletto in piazza Partigiani a Lecce, venerdì 27 giugno a partire dalle ore 18:30 sarà presentato il libro “Overdrive” del poeta scrittore Dario Fiorentino edito da Il Raggio Verde, impreziosito in copertina dall’opera Underdharma-Comparsa delle forme  dell’artista Valentina Forte.

Dialogherà con l’autore il giornalista e scrittore Raffaele Polo.

Nato a Lecce il 2 giugno 1983, dopo aver conseguito nel 2008 la Laurea triennale in Scienze Giuridiche, e nel 2011 la Laurea Specialistica in Giurisprudenza presso l’Università del Salento, si trasferisce a Parigi dove nel 2014 consegue il Master 2 Recherche in “Etudes Politiques” presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, EHESS. Dottorando di ricerca, senza borsa, in “Droit et Sciences Sociales”, presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, EHESS, centro LIER-FYT, Parigi; in

attesa di discutere la tesi finale da febbraio 2024 è assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superiore, Pisa, cattedra di Storia moderna. Ha all’attivo numerose pubblicazioni su riviste e giornali, saggi e atti di convegni internazionali.

Nella prefazione, Raffaele Polo commenta: «I  i suoi versi, le sue misurate composizioni non sono uno sfogo o una nostalgica reminiscenza. No, da bravo uomo di scienza e cultura, mescola e nasconde il Sentimento (necessario in ogni componimento poetico) quasi si vergognasse a questo indugio spirituale che toglie tempo (forse) e spessore ad altri argomenti più importanti, almeno in relazione alle entità contemporanee, che sono eternamente nemiche e fanno scaturire nel nostro Poeta interrogativi senza risposta ma che nascondono un terribile esito (…) i versi di Fiorentino ci pongono le eterne domande alle quali nessuno può rispondere, neppure la Scienza o la Letteratura. Ma riescono a condividere le nostre debolezze, anche quelle più nascoste, anche quelle che non vogliamo esprimere perché fanno male, troppo male.»

red.

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