Stefano Bolcato: quando il gioco si fa arte
CuriosA(r)te. Un viaggio tra i luoghi e nonluoghi fisici ed emozionali dell’arte contemporanea
Dario Ferreri
“I giocattoli sono il nostro tentativo di comprendere il mondo”
Alberto Manguel
I LEGO sono iconici giocattoli danesi da costruzione, costituiti principalmente da mattoncini di plastica colorati che si incastrano tra loro. La storia dei LEGO affonda le sue radici nel laboratorio di Ole Kirk Kristiansen, un falegname di Billund, Danimarca. Negli anni ’30, Kristiansen iniziò a produrre giocattoli di legno, e nel 1934 coniò il nome “LEGO” derivandolo dalla frase danese “leg godt”, che significa “gioca bene”.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’avvento della plastica, Kristiansen acquistò una macchina per lo stampaggio a iniezione e nel 1949 iniziò a produrre i primi mattoncini in plastica autobloccanti, ispirati a un design britannico. Questi primi mattoncini, inizialmente chiamati “Automatic Binding Bricks”, furono poi rinominati “LEGO Mursten” (mattoncini LEGO) nel 1953.
Una svolta cruciale avvenne nel 1958, quando Godtfred Kirk Christiansen, figlio di Ole, brevettò il sistema di incastro a tubi che rende i mattoncini LEGO compatibili e saldamente collegabili tra loro, gettando le basi per il “sistema di gioco” LEGO come lo conosciamo oggi. Da allora, i LEGO si sono evoluti enormemente, introducendo nuove forme, colori, personaggi (le iconiche minifigure lanciate negli anni ’70) e temi, diventando uno dei giocattoli più amati e influenti al mondo, stimolando la creatività e l’apprendimento di generazioni di bambini e appassionati adulti.
L’ispirazione e l’utilizzo dei LEGO nell’arte è un fenomeno diffuso e in crescita a livello globale. Sebbene sia difficile quantificare il numero esatto di artisti coinvolti, è chiaro che i LEGO sono diventati un mezzo espressivo versatile e apprezzato, capace di stimolare la creatività e di generare opere d’arte sorprendenti e concettualmente ricche. La familiarità e la carica affettiva legate a questo giocattolo lo rendono un ponte comunicativo efficace tra l’artista e lo spettatore.
Tanti artisti si ispirano o si sono ispirati ai mattoncini LEGO nella loro arte, tra quelli più noti:
• Nathan Sawaya: Probabilmente l’artista LEGO più famoso al mondo. Le sue mostre itineranti “The Art of the Brick” presentano sculture a grandezza naturale realizzate esclusivamente con mattoncini LEGO, reinterpretando opere d’arte classiche, figure umane e oggetti di uso quotidiano.
• Sean Kenney: Un altro artista di fama internazionale che crea sculture contemporanee con i LEGO, spesso focalizzandosi sulla natura e sul mondo animale. Ha anche scritto diversi libri per bambini sull’arte con i LEGO.
• David Hughes: Artista e designer britannico che realizza mosaici da parete colorati e sculture figurative utilizzando mattoncini LEGO, spesso con un approccio pop e concettuale.
• Ekow Nimako: Artista canadese noto per le sue complesse e scure sculture realizzate con LEGO neri, che esplorano temi di mitologia, storia e identità.
• Mariann Asanuma: Un’artista che crea intricate sculture organiche e astratte con i LEGO, spesso focalizzandosi su forme naturali e colori vivaci.
• Luca Petraglia: Artista italiano specializzato nella creazione di monumenti e architetture italiane con i LEGO.
Vi sono inoltre artisti che, occasionalmente, si affacciano al macrocosmo Lego per realizzare alcune opere: è il caso, ad esempio, di un artista salentino, Francesco Favale, in arte Brizzo, che ha realizzato, proprio con i mattoncini Lego, la bella facciata barocca della Basilica di Santa Croce di Lecce ed ha peraltro da poco intrapreso anche un percorso artistico legato al medium “Lego”.
Se però gli artisti sopracitati utilizzano fisicamente i Lego o, più genericamente, i mattoncini, per le proprie creazioni, desidero oggi presentare un artista italiano figurativo, STEFANO BOLCATO, che dei Lego ha fatto il suo leitmotiv pittorico e le cui creazioni artistiche sono attualmente in mostra a Lecce presso il complesso delle mura urbiche (Mostra “I LOVE LEGO” dal 20 marzo al 3 novembre 2025).
Nato a Roma nel 1967, Stefano Bolcato è un artista che ha saputo coniugare la pittura tradizionale con l’estetica pop dei mattoncini LEGO. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma e alla Scuola di Arti Ornamentali San Giacomo, Bolcato ha scelto il suo giocattolo preferito da bambino per realizzare le sue opere d’arte che realizza attraverso una tecnica pittorica ad olio all’interno di cornici artigianali, fatte realizzare su misura, che ricordano proprio i mitici mattoncini.
Una produzione artistica che strizza l’occhio alla Pop Art ed al Surrealismo Pop, traendo ispirazione dai capolavori e dai grandi maestri della storia dell’arte, senza dimenticare i personaggi illustri del nostro presente, ma che viaggia anche attraverso le nature morte ed il mondo reale.
L’idea di utilizzare i personaggi LEGO nelle sue opere nasce nel 2015, in seguito al furto di opere d’arte a Castelvecchio, Verona. Bolcato decise di reinterpretare un dipinto di Francesco Caroto in chiave LEGO, realizzando un murales a Roma. Questo evento segnò l’inizio di una serie di opere che fondono arte classica e cultura pop.
In una recente intervista ha dichiarato: “per me è un divertimento, ma anche una forma di studio, perché richiede una chiave di lettura approfondita del quadro originale, conservandone alcuni aspetti ma tramutandoli in forma ludica. Mettere in scena i Lego mi permette di attirare l’attenzione di chi guarda con un elemento familiare, amico, colorato, infantile. Chi guarda, inizialmente è attirato dall’oggetto, dai colori, dall’elemento ludico: poi, soffermandosi sui dettagli e sulla scena del dipinto, ci si rende conto che c’è molto di più. Attraverso questo elemento pop che ispira simpatia mi è permesso trasmettere anche messaggi di denuncia sociale. Non cercavo il consenso, cercavo il mio modo di trasmettere qualcosa di importante”.
Le sue tele non sono semplici riproduzioni di costruzioni colorate, ma piuttosto esplorazioni sofisticate di temi quali la memoria, la serialità, la percezione e il rapporto tra realtà e rappresentazione.
Stefano Bolcato si afferma come un artista originale e perspicace, capace di trasformare un semplice giocattolo in un potente linguaggio visivo. Le sue opere, apparentemente leggere e giocose, celano una riflessione acuta sulla percezione, la memoria e la cultura contemporanea. Attraverso la lente colorata dell’immaginario LEGO, Bolcato ci invita a riconsiderare il mondo che ci circonda con occhi nuovi, dimostrando come anche gli oggetti più familiari possano celare un potenziale artistico sorprendente. La sua è un’arte che parla all’infanzia sopita in ognuno di noi, ma che al contempo stimola la mente con la sua intelligenza concettuale e la sua colorata esecuzione pittorica.
Le sue opere sono state esposte in numerose gallerie e istituzioni, in Italia e all’estero, Spagna, Stati Uniti, Austria, Bulgaria, India.
Attraverso l’uso dei LEGO, Bolcato riesce a rendere l’arte accessibile ad un pubblico più ampio, creando un dialogo tra passato e presente. Le sue opere invitano lo spettatore a riscoprire i grandi capolavori dell’arte o il mondo reale con uno sguardo nuovo e giocoso, senza rinunciare a una riflessione profonda sul significato delle immagini nella nostra cultura.
Per approfondire il suo universo creativo i riferimenti sono: il suo sito web https://www.stefanobolcato.com/ ed i social https://www.facebook.com/stefano.bolcato.7 , https://www.instagram.com/stefano_bolcato/.