Io ci provo. Quando il teatro entra in carcere
Per Cinema e Realtà venerdì 22 aprile la proiezione del documentario “Io ci provo”, una produzione Imove Puglia TV
Ci sono luoghi che rappresentano una citta altra all’interno della città. Una città perduta dietro le sue sbarre, troppo spesso dimenticata, perchè è più semplice non vedere, non guardare. Non sapere ciò vi che accade: in fondo sono luoghi dove espiare i crimini commessi ed è lì che deve stare chi, colpevole, ha perso la libertà. Ma in quei luoghi ci sono anche storie e persone con il loro bagaglio di dolori e di errori che hanno un peso indescrivibile come talvolta la voglia di ricominciare. Di voltare pagina per iniziare a scrivere nuovi capitoli della propria esistenza.
Questi luoghi sono le carceri, zone off limits dove per entrarci ci vogliono una miriade di permessi e non tutto può essere documentato. Ma questa volta, in uno di questi luoghi, la casa circondariale di Lecce, il Carcere di Borgo San Nicola, è protagonista di qualcosa che merita di essere raccontato e visto attraverso lo sguardo di “Io ci provo” il documentario girato dalla giornalista Lara Napoli e il cameramen Alessandro Salvini. La produzione firmata Imove Puglia TV sarà presentata questa sera alle ore 18 al Multisala Massimo nell’ambito del Festival del Cinema Europeo per la sezione “Cinema e realtà”.
Io ci provo è l’omonimo titolo di un laboratorio teatrale diretto dalla regista Paola Leone. Come il drammaturgo napoletano Armando Punzo, fondatore della Compagnia della Fortezza, anche lei ha desiderato fortemente entrare in carcere per farne un luogo di cultura e di ri-nascita. Tarantina ma leccese di adozione, Paola Leone è co-fondatrice di Factory Compagnia Transadriatica che nasce nel 2009 ed è ad oggi tra le più attive promotrici di progetti culturali in ambito carcerario in Italia. Dal 2005 porta avanti infatti il laboratorio “Io ci provo” per la casa Circondariale di Taranto e Lecce e dirige la compagnia di detenuti/attori Io ci provo.
“Questa storia è ben lontana dalla Sentenza Torreggiani con la quale la Corte europea dei diritti umani condannò l’Italia per trattamenti lesivi della dignità umana all’interno delle carceri – spiega Lara Napoli nelle note di regia. Questa storia racconta il cambiamento, proprio dietro le sbarre. È come se la sentenza di Strasburgo abbia portato l’amministrazione penitenziaria a fare autocritica. Racconto la storia della Compagnia Io Ci provo, guidata dalla regista Paola Leone, che da anni ormai lavora all’interno del carcere di Lecce. Gaetano è da dieci anni in carcere. Lui è il protagonista e racconta il suo amore per il teatro.”
Il teatro rappresenta una occasione unica per rieducare, perchè aiuta l’individuo a riflettere su se stesso e a relazionarsi con l’altro. “I detenuti-attori raccontano come la vita in carcere sia cambiata per salire su un palco di un teatro vero”. E questo rappresenta l’inizio di una nuova storia in cui la parola e il gesto teatrale sono indispensabili – come dice il poeta Giuseppe Semeraro – “per costruire nell’invisibile i mattoni del miracolo”.* (an.fu.)
* I versi di Giuseppe Semeraro sono tratti dalla poesia “Per Paola Leone” inserita nella raccolta “Due parole in croce, il raggio verde edizioni
IO CI PROVO, QUANDO IL TEATRO ENTRA IN CARCERE
2015 – colore – 16’
Regia: Lara Napoli
Camera: Alessandro Salvini
Montaggio: Alessandro Salvini
Con: Gaetano, Alessio, Giuseppe, Paola Leone, Rita Russo, Riccardo Secci, Antonio Miccoli, Alessia Rollo, Gianluca Rollo
Produzione: Imovepuglia.tv