LA BIBLIOTECA DELLE BENEDETTINE DI S. PIETRO IN OSTUNI
Nuovo appuntamento delle attività culturali dell’”Università delle Tre Età” di Ostuni
LA BIBLIOTECA DELLE BENEDETTINE DI S. PIETRO IN OSTUNI
La giovane studiosa Maria Grazia Barnaba e il professor Gino Pisanò illustreranno uno dei più importanti “tesori culturali” della Città Bianca
L’”Unitre” di Ostuni, l’”Università delle Tre Età”, ha programmato anche per quest’anno un intenso calendario di attività culturali, nell’ambito dell’anno accademico 2010-2011. Tutti gli incontri dell’”Unitre”, patrocinati dall’Amministrazione Comunale, si tengono nell’auditorium della Biblioteca Comunale di Ostuni.
Uno dei più interessanti sarà quello che si svolgerà venerdì 12 novembre, alle ore 17.30. La dott.ssa Maria Grazia Barnaba illustrerà, infatti, il prezioso contenuto della “Biblioteca delle Benedettine di S. Pietro in Ostuni”, mentre il prof. Gino Pisanò tratterà delle “Biblioteche nel Medioevo”.
Adesso, proprio grazie a questo lavoro – raffinato e certosino – è possibile non solo tracciare un quadro delle influenze esercitate all’interno dello stesso monastero (si pensi, in particolare, a quelle gesuitiche), ma anche ottenere nuove notizie sulla circolazione nell’Italia meridionale di un testo particolarmente discusso quale “La mistica città di Dio” della spagnola Maria D’Agreda.
Lo studio e la catalogazione del Fondo hanno riguardato 187 unità, di cui 159 settecentine e 28 secentine. L’allestimento delle stanze da destinare a biblioteca del monastero delle Benedettine si deve alla badessa Anna Attanasio. Prima del suo intervento, nel 1982, i circa dodicimila volumi presenti non avevano trovato un’adeguata sistemazione.
Difficile, se non impossibile, trovare notizie certe circa la nascita e i successivi sviluppi della Biblioteca. Si sa, comunque, che, negli anni Sessanta, un benedettino del monastero di S. Maria della Scala di Noci, chiese ed ottenne dalle suore ostunesi di poter portare via diverse antiche edizioni; solo successivamente ne fu chiesta la restituzione, tramite l’abate Ludovico Intini. Come fa notare Maria Grazia Barnaba, la restituzione avvenne, però, solo in parte, perché il monaco era stato, nel frattempo, trasferito e non vi era alcun timbro o indicazione di possesso che potesse far riconoscere i libri appartenuti al monastero. Il lavoro della giovane studiosa ostunese sottolinea la totale assenza d’incunaboli e cinquecentine: il che risulta essere piuttosto insolito, trattandosi comunque della biblioteca di un monastero fondato nella prima metà del XVI secolo. Per questa ragione, è possibile formulare soltanto delle ipotesi per ricostruire l’iter che questi volumi hanno percorso durante i secoli. Comunque, la più antica testimonianza di possesso, Maria Grazia Barnaba l’ha rinvenuta su “Il cammino spirituale” dell’abate Ercole D’Aiello (1605), dove si può leggere che un tale Ferrante Bisanti era nato alle idi di luglio del 1571.
In conclusione, il lavoro di Maria Grazia Barnaba valorizza in maniera definitiva la ricchissima Biblioteca delle Benedettine di S. Pietro, riconducendola al suo fondamentale ruolo storico e culturale: un patrimonio quasi del tutto sconosciuto, fino a poco tempo fa, che adesso, però, “viene alla luce”, tornando ad essere fruibile per chiunque abbia a cuore la storia e la memoria della nostra terra. Il tutto, naturalmente, grazie alla passione e alla tenacia di una giovane studiosa ostunese, che ha voluto rendere tangibile l’amore per la sua terra. (Gabriele De Blasi)