In ricordo del Principe Ferdinando de’ Medici
Una doppia mostra alla Galleria degli Uffici e alla Villa medicea di Poggio a Caiano
Il Gran Principe Ferdinando de’ Medici (1663-1713) collezionista e mecenate
Galleria degli Uffizi
26 giugno – 3 novembre 2013
“Per il Gran Principe Ferdinando. Nature morte, paesi, bambocciate e caramogi dalle collezioni medicee”
Villa medicea di Poggio a Caiano
5 luglio – 5 novembre 2013
Trecento anni fa si chiudeva la vicenda umana del Gran Gran Principe Ferdinando de’ Medici, figlio del granduca Cosimo III e di Margherita Luisa d’Orléans ma il suo amore per la cultura e l’arte lo hanno reso immortale. Mecenate e collezionista raffinato, fu appassionato anche di teatro, musica e scienza. Lo scorso 26 giugno la Galleria degli Uffizi ha inaugurato nelle sale al piano nobile, un tempo occupate dall’Archivio di Stato e oggi, progressivamente, consegnate al nuovo, grande nascente museo, una mostra straordinaria Il Gran Principe Ferdinando de’ Medici (1663-1713) collezionista e mecenate. Curata da Riccardo Spinelli l’esposizione vuole evidenziare la complessa ed ecclettica personalistà del Delfino toscano che, premorendo al padre, appunto il 31 ottobre 1713, non ebbe pieni doveri di Stato.
Visitando le sezioni in cui è suddivisa la mostra è possibile ripercorrere gli anni e gli interessi giovanili del principe: dalla passione per la musica e il teatro e i luoghi di tale interesse, in particolar modo villa di Pratolino, alle nozze con Violante Beatrice di Baviera, dalle cerimonie fiorentine del tempo, ai lavori di adattamento della reggia di Pitti che subì un massiccio restauro documentato in mostra da disegni e altre memorie.
Nelle sale successive, dedicate alla prima fase del collezionismo artistico di Ferdinando, sono presentati quei pittori graditi al giovane principe, soprattutto fiorentini o naturalizzati tali, verso i quali l’erede al trono mostrò una preferenza che in alcuni casi, come quello di Anton Domenico Gabbiani, non venne mai meno e non subì eclissi, anche quando i gusti di Ferdinando, allo scadere del Seicento, si orientarono verso le scuole extra-toscane.
Il Gran Principe orientò i suoi interessi soprattutto verso il collezionismo e il mecenatismo relativo a due settori particolari la natura morta e la scultura. Il suo gusto lo portò ad individuare in Bartolomeo Bimbi il grande artista locale, quello che meglio di altri poteva ben rappresentare la corrente più moderna, compiutamente barocca, del filone artistico dedicato alla natura morta, appunto. Al contempo, grazie a una fitta rete di consulenti, procacciatori, esperti, il principe tenne d’occhio il mercato ‘straniero’, peninsulare come europeo, facendo arrivare in collezione le opere dei più brillanti artefici che per lui produssero sensazionali capolavori, spesso eseguiti a Firenze: tra questi il napoletano Giuseppe Recco, Munari, Fardella, Crespi, Campidoglio, Tamm e tanti altri che sono presenti in mostra. Per quanto riguarda la scultura privilegiò Giuseppe Piamontini, Giovan Battista Foggini, Balthasar Permoser e Massimiliano Soldani Benzi che produssero per il Delfino alcuni dei loro capolavori.
Resta alla storia l’intraprendenza collezionistica del principe Ferdinando che pur di assicurarsi i grandi capolavori sacri ancora conservati nelle chiese di Firenze, della Toscana ma anche in altre zone d’Italia, procedette con una frenetica ‘campagna-acquisti’ di prestigiose pale, fornendone le copie, finanziando interi restauri delle strutture che contenevano gli originali, comprando e pagando salati alcuni capolavori sommi dell’arte occidentale. E’ grazie a Ferdinando, infatti, che oggi possiamo ammirare nei musei fiorentini, agli Uffizi come a Pitti, opere quali la ‘Madonna dal collo lungo’ del Parmigianino, la ‘Madonna delle arpie’ di Andrea del Sarto, la ‘Pala Farnese’ di Annibale Carracci, la ‘Visione di Margherita da Cortona’ – queste due presenti in mostra anche per la generosità al prestito della Galleria Palatina di Pitti – ma anche altre quali la ‘Pala Dei’ di Raffaello, il ‘Martirio di Santa Caterina’ di Riminaldi, la ‘Discesa di Cristo dalla croce’ di Cigoli e tante altre.
Ma il Principe non si limitò a raccogliere opere di artisti contemporanei ma nel solco della migliore tradizione medicea mostrò vivo interesse per la pittura cinque-seicentesca (Tiziano, Parmigianino, Sebastiano Ricci), e fece arrivare, dunque, a Firenze numerosissimi dipinti, molti dei quali autentici tesori conservati nei Musei degli Uffizi come della Galleria Palatina o del Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano.
Qui venerdì 5 luglio alle 17.15 sarà inaugurata “Per il Gran Principe Ferdinando. Nature morte, paesi, bambocciate e caramogi dalle collezioni medicee”, un sintetico excursus sui generi delle vedute di paesi, delle bambocciate, dei caramogi, amati da Ferdinando. In esposizione fino la prossimo 5 novembre pitture abitualmente non visibili perché conservate nei Depositi delle Gallerie fiorentine e di altri istituti. Un percorso che si snoda attraverso le 14 sale del Museo che ha sede nella stessa villa tra le residenze preferite da Ferdinando che nele sale monumentali dell’edificio diede vita a un ‘gabinetto di opere in piccolo’ divenuto poi celebre esempio di raccolta tardo seicentesca. Un’importante testimonianza delle committenze di Ferdinando per la Villa del Poggio è rappresentata dal grande affresco di Anton Domenico Gabbiani con Cosimo de’ Medici presentato da Firenze a Giove del 1698 che si può ammirare al primo piano sul soffitto della sala ‘dei pranzi’ e sintetizza l’aspetto celebrativo e ufficiale del gusto di corte. Infine autentica chicca la presentazione di un inedito dipinto di Bartolomeo Ligozzi del quale è stata rinvenuta data e firma.
Completano la rassegna alcuni manoscritti antichi e libri a stampa con la memoria della personalità eclettica di Ferdinando, colto, appassionato e curioso collezionista ricordato, però, anche come uomo cordiale, affabile e umorista. “Nella di lui morte morì anche il brio e la letizia nella città di Firenze e nella Toscana” ci ricorda una delle memorie manoscritte.
red. Arte e Luoghi
Il Gran Principe Ferdinando de’ Medici (1663-1713) collezionista e mecenate
Galleria degli Uffizi
26 giugno – 3 novembre 2013
La mostra, a cura di Riccardo Spinelli come il catalogo edito da Giunti , è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli Uffizi, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Enel sostiene “Un anno ad arte 2013” confermando l’attenzione per la valorizzazione culturale e artistica del patrimonio culturale e artistico della città di Firenze. Enel opera sul territorio fiorentino per coniugare l’innovazione tecnologica con la tradizione della cultura fiorentina e italiana, di cui questa iniziativa è espressione di grande spessore.
“Per il Gran Principe Ferdinando. Nature morte, paesi, bambocciate e caramogi dalle collezioni medicee”
Villa medicea di Poggio a Caiano
5 luglio – 5 novembre 2013ingresso libero; secondo gli orari di apertura del Museo della Natura morta (ore 9; 10; 11; 12; 14; 15; 16; 17 18 durante luglio e agosto; nei mesi di settembre e ottobre l’ultima visita è alle ore 17).