La cartapesta leccese? In mostra su Google
La Camera di Commercio presenta l’arte della cartapesta sulla piattaforma google.it/madeinitaly
L’ARTIGIANATO LECCESE IN MOSTRA SU GOOGLE
La cartapesta leccese approda sulla mostra virtuale dedicata al made in Italy promossa da Google. La Camera di Commercio di Lecce partecipa infatti al progetto, sviluppato da Google e Unioncamere, in collaborazione con il ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che punta a valorizzare le risorse locali del comparto agroalimentare e artigianale attraverso la piattaforma google.it/madeinitaly.
Sulla pagina web, cliccando su Lecce, sarà possibile effettuare un interessante viaggio virtuale in tempo reale, ripercorrendo l’antica storia della cartapesta della città barocca, grazie a un certosino lavoro di ricerca effettuato dall’ente camerale, corredato di notizie, foto, presentazioni, didascalie.
La Camera di Commercio di Lecce, che già a maggio dello scorso anno aveva aderito all’iniziativa “Distretti sul web”, anche questa promossa da Google e Unioncamere, allo scopo di digitalizzare le piccole e medie imprese del settore tessile-abbigliamento, punta ancora una volta, alla promozione delle eccellenze del territorio attraverso la rete. La nuova sfida, rivolta alle eccellenze del made in Italy, si pone gli stessi obiettivi, cui si aggiungono il contrasto alla contraffazione e all’italian sounding.
Cliccando sulle diverse città italiane, evidenziate nella cartina geografica presente su www.google.it/madeinitaly, sarà possibile scoprire oltre 100 punte di diamante delle produzioni locali raccolte nella mostra, realizzata per l’Italia dal Google Cultural Institute, passando dalla liuteria cremonese al Parmigiano Reggiano, dal pane di Altamura alle creazioni colorate e sinuose, plasmate dai maestri cartapestai di Lecce.
In particolare per quanto riguarda la cartapesta leccese, è stata allestita una galleria virtuale corredata da interessanti cenni storici sulle origini di un fenomeno unico in Puglia, risalente ad un periodo tra il XVII e il XVIII secolo, quando con lo sviluppo delle arti legato al moltiplicarsi delle chiese e dei monumenti, gli artigiani leccesi trovarono nell’arte di “plastificare” la carta, la possibilità di realizzare una miriade di lavori sacri, che richiamavano al culto i fedeli quando la Chiesa della Controriforma era impegnata nella sua crociata contro l’eresia luterana.
“Questi artigiani non disponevano di materie pregiate, e dovettero così avvalersi di altre materie povere quali paglia, stracci, colla e gesso, e di pochi e modesti attrezzi, ma soprattutto di pazienza certosina, temperamento ed estro. Il bisogno di inventare nuove forme di avvicinamento dei fedeli alla Chiesa, produsse un vasto campionario di motivi decorativi presi in prestito dalla realtà e adottati dagli scalpellini, illusionisti della pietra, e dai cartapestai, prestigiatori della carta. A questi si chiedeva di personificare la devozione con statue di Santi, di Cristi e di Madonne, capaci di toccare le corde più intime del fedele. Più del legno la cartapesta si modellava al disegno dell’ideatore e ne interpretava i sentimenti desiderati. La colorazione poi, rendeva la statua viva e quasi reale e l’illusione poteva considerarsi raggiunta”.
red. Arte e Luoghi