Da Taranto ad Assisi per la marcia della pace

Riflessioni al margine della Marcia della Pace nelle quali parlano i versi di Angelo Lippo portati sul palco di Assisi dai ragazzi dell’Aristosseno

Esistiamo NOI!

Parafrasando il magnifico testo della canzone “L’amore non esiste”di Fabi, Gazzé, Silvestri

di Lucia Schiavone, Docente del Liceo “Aristosseno” di Taranto

La Pace non esiste! Beh, viene da pensarlo ogni giorno, per fedeltà alla cronaca. Anche oggi, ad appena una settimana dalla Marcia della Pace PG- Assisi del 19 Ottobre 2014, una giornata storica per  numeri e riuscita: dati confortanti,  diffusi dai Media almeno a posteriori, dopo le giornate precedenti la manifestazione distratte e disilluse (da segnalare la presenza profondamente coinvolta ad Assisi praticamente solo della Rai). Flavio Lotti, coordinatore della “Marcia PerugiAssisi” ha infatti entusiasticamente affermato in settimana:” Più di centomila persone giunte da ogni parte d’Italia… Ciascuno con le proprie ragioni e tutti con qualcosa di positivo in testa e tra le mani.

 

{AG rootFolder=”/images/sampledata” thumbWidth=”200″ thumbHeight=”120″ thumbAutoSize=”none” arrange=”priority” backgroundColor=”ffffff” foregroundColor=”808080″ highliteColor=”fea804″ frame_width=”500″ frame_height=”300″ newImageTag=”1″ newImageTag_days=”7″ paginUse=”1″ paginImagesPerGallery=”10″ albumUse=”1″ showSignature=”1″ plainTextCaptions=”1″ ignoreError=”1″ ignoreAllError=”0″ template=”galleryView” popupEngine=”slimbox”}/marciaassisi{/AG}Talmente positivo da generare un clima gioioso, sereno. Il contrasto con la tensione e la conflittualità di tutti i giorni era netto.. non scontato che, in mezzo a una crisi economica, sociale e politica così acuta, ci venisse tanta gente. Che la voglia di pace e di cambiamento riuscisse ancora a mobilitare e a unire così tante persone, scuole, associazioni, e istituzioni da tutto il paese. ..Che ci fosse così tanta consapevolezza dei pericoli che stiamo correndo … Non è stata solo una manifestazione per la pace. E’ stata anche una manifestazione di pace.” Al ritorno a casa è facile che si ritorni alla conclusione che la Pace NON esista, anzi che non sia possibile nella convivenza umana, per costituzione della nostra specie o per peccati originali… Veramente tale convinzione può emergere come tarlo già durante la Marcia, con  sulle spalle  il fardello della precarietà dell’esistere (crisi economica endemica) e dell’esistenza (solitudine; incomprensioni, tante, anche in Famiglia; conflittualità latenti ed esplicite; individualismo), dell’ indeterminatezza nel sostenere un nuovo modello di sviluppo o  scelte “estreme” ( pacifismo radicale, disarmo,  sviluppo sostenibile ed equo, legalità e difesa dei diritti e della giustizia, accoglienza e convivenza felice…).

Ma quei POPOLI in marcia, di etnie e credi diversi,  ad ASSISI comunicano altro: il calore umano sincerissimo tra TUTTI NOI, l’assoluta solidarietà tra le  “diverse abilità” sorprendono e confondono persino il disincanto delle popolazioni delle Città umbre invase, il sorrisetto dei tanti scettici è  disorientato  dalle strette di mano per via, da un abbraccio, dalla convinzione dei cori e dei cartelloni, dalle performances dei Giovani e Giovanissimi sui tre palchi lungo il cammino (Santa Maria degli Angeli, San Francesco, la Rocca Maggiore), dalle testimonianze, da quelle dei grandi testimoni (San Francesco d’Assisi; Don Ciotti- Libera) a quelle degli sconosciuti ai più fino a quel giorno. Sono le voci che parlano di memoria delle vittime dell’immigrazione, proponendo la giornata del 3 Ottobre come momento di riflessione ed impegno nel segno dell’accoglienza; le rappresentanze dei popoli in conflitto, dall’Ucraina alla Siria alla Palestina all’Africa tutta; le voci dei Pacifisti veri, credibili, da tutto il Mondo, di tutte le Lingue; i Ragazzi delle Scuole ed i loro Educatori, commossi, coinvolti, informati. E felici, nella consapevolezza che la Pace è VOLONTA’ DI TANTI, dei Popoli in primis, che questa pressione arriverà nelle stanze del potere e trasformerà le logiche geopolitiche.

I Ragazzi dell’”Aristosseno” di Taranto, con il loro zaino di sofferenza ambientale e morale tutta locale,  delusi ed amareggiati dagli errori madornali dell’industrialismo e dall’ illegalità diffusa ed imperante,  dal Palco si chiedevano con ansia “Where is the love?”, cantando e coreografando il pezzo dei  Black Eyed Peas (Cosa non va nel mondo, le persone si comportano come se non avessero una madre…negli altri paesi sì che cerchiamo di fermare il terrorismo mentre nel nostro… i terroristi ci vivono ancora). Ed hanno fatto cantare, ballare, commuovere (nel senso di “muoversi insieme”) la Marcia che arrivava in quel momento da Bastia Umbra, col sottofondo dei 100 colpi a 100 anni dalla Prima Guerra mondiale che lanciano un monito: “MAI PIU’!”. La Pace non esiste ancora, è vero. Ma esistiamo Noi: i ragazzi e noi adulti presenti, loro collaboratori estasiati, sicuri, dopo certi bagni di speranza e di Popoli, che la Pace verrà a contraddire tante evidenze, come scelta consapevole e matura dell’Umanità, sì, come SCELTA. Anzi è già TRA NOI!

Tornati a casa, allora, durante una settimana difficile, di riflessione sul dilagare della cultura della morte nella nostra Città,  circondati, anche molto da vicino, da insicurezze, paure del domani, da atteggiamenti tragicamente rinunciatari o conniventi col male, quella nuova certezza  ci accompagna, resiste con caparbia determinazione. Tornano al cuore i versi: ” Oltre il turbinio dei fuochi, oltre l’impenetrabile cortina, oltre le fenditure del cielo, non dimenticare l’Amore. ..realizzarsi insieme… quando le bombe esplodono tranciano ogni possibile verità, sulla terra s’aprono spelonche, generando angosce e paure; se non matura la spiga, non vedrai sorgere il sole né la stretta di mano; tra estasi e preghiera costruisci la tua terra promessa. Pace ti germogli dentro.” Sono quelli del nostro conterraneo Angelo Lippo, Poeta della resilienza al degrado ambientale e morale tarantino, che abbiamo pure portato sul palco di Assisi…

Se la Pace, dunque, non  esiste, ESISTERA’. Esiste intanto sicuramente un fortunato raccolto di spighe, messi dal gambo sottile ma cariche di frutto,  da macinare e da servire sulle mense dei Popoli tutti, riuniti ed affamati di Vita. Sì, essi troveranno in Noi delle energie incoercibili, il cibo vitale della Pace, unico antidoto  alla cultura della morte.