Ritratto e figura dipinti da Rubens a Cades

A Cavallino la mostra con opere tra gli altri di Rubens, Giordano, Solimena, Preti, Giacquinto, Cades.

Da sabato 6 dicembre 2014 al 1 marzo 2015

Torna l’Arte nella Galleria dei Castromediano

di Antonietta Fulvio

Ritratto e figura dipinti da Rubens a Cades, la mostra in apertura sabato 6 dicembre nel Palazzo ducale di Cavallino, chiude una interessantissima trilogia di eventi che hanno visto arrivare nel comune salentino grandi capolavori dell’arte. Grazie all’ideatore, il Principe Fulco Ruffo di Calabria, e alla sinergia tra il comune di Cavallino e quello di Ariccia, uniti in un gemellaggio ideale nel segno della bellezza. Così, dopo aver esplorato la pittura barocca e tardo barocca e neoclassica con i due precedenti eventi espositivi, in questa mostra si è voluto privilegiare un tema ben preciso proponendo una inedita galleria di principi, cardinali e figure popolari.

Si tratta di opere provenienti da collezioni pubbliche e private molti delle quali inedite, o mai esposte al pubblico – ha spiegato il curatore Francesco Petrucci, Conservatore di Palazzo Chigi in Ariccia. Rubens, Luca Giordano, Francesco Solimena, Artemisia Gentileschi, Anton van Dyck, Mattia Preti, Andrea Sacchi  tra gli artisti che si potranno ammirare fino al prossimo 1 marzo 2015 nella Galleria del Palazzo Ducale dei Castromediano.

Un grande evento, per il taglio del nastro è atteso il ritorno del critico Vittorio Sgarbi, che coincide con l’apertura di due nuove sale, fresche di restauro, nell’ottica di un recupero che si auspichi totale ha commentato l’assessore alla cultura l’on. Gaetano Gorgoni nel corso della conferenza di presentazione. “Un luogo che dallo scorso luglio è tornato di proprietà del Comune di Cavallino che si conferma sempre più città d’arte e arricchisce il proprio patrimonio architettonico con la Galleria che ritorna alla sua originaria destinazione d’uso” – ha rimarcato lo stesso onorevole. La galleria, infatti, nasce come luogo di divertimento e di cultura per il marchese Francesco Castromediano che, dopo il matrimonio con Beatrice Acquaviva d’Aragona, ambiva a trasformare il Castello in una piccola reggia. La Galleria riccamente decorata dagli affreschi sulla volta di Francesco Florio, rappresentan(ti le dodici costellazioni, e dalle quindici sculture raffiguranti le virtù, ad opera del palermitano Carlo Aprile e dei suoi discepoli, è un autentico scrigno d’arte. I recenti restauri eseguiti, assolutamente in modo non invasivo, mostrano l’antico splendore di questo straordinario monumento che si spera di poter restaurare completamente. In attesa di ricevere finanziamenti ad hoc, il Palazzo Ducale ancora una volta coniuga la bellezza dei luoghi con quella dell’arte. Dal Cinquecento al Settecento passando per il genere ritrattistico di Rubens, con l’eccezionale esposizione del dipinto “Profilo di vecchio (Gaspare) probabile studio di uno dei re magi presenti nell’Adorazione dei pastori che il pittore fiammingo eseguì per il municipio di Aversa. Al  Ritratto di Padre Niccolò Riccardi detto “Padre mostro” di Andrea Sacchi proveniente da una collezione privata di Madrid. 

{AG rootFolder=”/images/sampledata” thumbWidth=”200″ thumbHeight=”120″ thumbAutoSize=”none” arrange=”priority” backgroundColor=”ffffff” foregroundColor=”808080″ highliteColor=”fea804″ frame_width=”500″ frame_height=”300″ newImageTag=”1″ newImageTag_days=”7″ paginUse=”1″ paginImagesPerGallery=”10″ albumUse=”1″ showSignature=”1″ plainTextCaptions=”1″ ignoreError=”1″ ignoreAllError=”0″ template=”classic” popupEngine=”slimbox”}/ritrattofigura{/AG}Tutto il percorso, giocato sull’accostamento di ritratti reali di personaggi storici, ripresi nella loro concreta fisionomia (ma anche nel carattere sconfinando in alcuni casi nella pittura di genere), a ritratti allegorici e ideali esempi di iconografie consolidate come nel caso di quella mariana con la Vergine riservata e raffinata dipinta dal Maratta al punto da essere definito “Il Carluccio delle Madonne”. Un cameo la presenza e l’esposizione per la prima volta a Cavallino dell’unico ritratto dal vero, sino ad oggi rintracciato, di San Camillo de Lellis, un eccezionale ritrovamento in coincidenza dell’anno camilliano. In ambito allegorico davvero notevole è la pittura del veneziano Francesco Trevisani con la tela “Venere e Adone”, proveniente dalla collezione Lemme. Colpisce particolarmente la straordinaria versatilità di Luca Giordano in mostra con due opere, il Ritratto del filosofo astrologo del periodo riberesco e il Sant’Andrea del periodo veneziano,  e ancora, tra gli altri, Giuseppe Cades, con il suo Autoritratto,  la singolare prospettiva frontale utilizzata da Artemisia Gentileschi, e l’inedito Mattia Preti con il suo Giobbe che sopporta  indicibili sofferenze in nome della fede. Un percorso estremamente affascinante che offre l’occasione di un vero e proprio tuffo nel mito e nel passato, ma anche un documento della società e dei costumi dell’epoca attraverso la bellezza dell’arte.