Festival delle Culture Mediterranee. Ad Andrano

Tre giorni di teatro, arte, musica, libri ad Andrano, nel sud Salento. L’Associazione Mediterranea organizza la II edizione del Festival delle Culture Mediterranee in programma da venerdì 4 a domenica 6 settembre prossimi. Il cuore del Mediterraneo, inteso come orizzonte di pace, è l’eterno viaggio dell’uomo alla ricerca della conoscenza, della propria identità, del proprio destino. Una ricerca, dunque, apparsa nei secoli senza limiti, senza confini, senza barriere. L’Associazione Mediterranea ha l’ambizione di approfondire i linguaggi della cultura, della storia, delle tradizioni, dell’arte che si sono sviluppati nel corso dei secoli tra le genti che hanno attraversato ed abitato lungo il Mediterraneo. Il Festival vuol essere un’occasione importante per armonizzare la pluralità di suoni e voci che salgono dalla profondità del grande mare.

 

Il Festival delle Culture Mediterranee si aprirà con il dibattito “Le conseguenze del Califfato: cosa cambia nello scacchiere mediorientale e nel Mediterraneo” con Roberto Aliboni, esponente dell’Istituto affari internazionali, Cinzia Nachira, ricercatrice dell’Università del Salento, e Lorenzo Declich, giornalista di Limes rivista italiana di geopolitica. Modererà l’incontro Domenico Palmiotti, capo della redazione di Taranto de La Gazzetta del Mezzogiorno. Nelle diverse sale del castello Spinola-Caracciolo, invece, sarà allestita una collettiva d’arte: “Le anime del Mediterraneo”. Si tratta di mostre all’interno della Mostra di pittura che vede esposte le opere di:

–       Luigi Quintili dal 1970 insegnante presso l’Istituto d’arte nella capitale per l’arredo e decorazioni di chiese e scenografo in vari film;

–       Antonio Culiersi artista che ha presentato le sue opere a livello internazionale e  ha ricevuto il Premio come Grafico dell’Anno 1980;

–       Viviana Matrangola con la personale di 12 scatti fotografici rivisitati pittoricamente dal titolo “Abbracci” dedicata a donne e bambini emblema della grave emergenza umanitaria che si sta vivendo nel Mediterraneo;

–       15 artisti salentini che hanno rappresentato il Mediterraneo nell’animo;

–       Esposti i graffiti di alcuni siriani in cui si rappresenta la loro condizione di vita.

Nel fossato del castello, invece, svolazzeranno su degli striscioni le frasi più significative di vita vissuta dagli immigrati ospiti nell’Antica Masseria del Monte a Castiglione d’Otranto, frazione del comune di Andrano.

Sabato 5 settembre verrà presentato il libro “La grande madre. L’eresia di Pantaleone” scritto da Roberta Culiersi e Carlo Chiri. Dialogheranno con gli autori Andrea Colella, direttore della testata Belpaese, e Gianni Bellisario, storico. La presentazione sarà intervallata da momenti musicali dal cantautore Luca Colella. A seguire il Group Alkyon, proveniente direttamente dalla Grecia, si esibirà in una Cultural Dancing. Le musiche del Mediterraneo si mescolano tra le vie del paese per far abbracciare suoni e tradizioni.

Domenica 6 settembre, ultimo giorno del Festival delle Culture Meditarranee, si terrà il dibattito sull’immigrazione “Le madri illuminano il sud del Mondo”con Nunzia Baglivo, coordinatrice di Emergency per il Salento, unreferente del Centro Italiano Rifugiati, Stefano Fumarulo, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, e Viviana Matrangola, responsabile di Libera Memoria Internazionale ed autrice della mostra “Abbracci” che ispira la riflessione sulla condizione di donne e bambini che rappresentano circa l’80% della popolazione mondiale di rifugiati che subiscono ogni giorno indicibili violenze e violazioni dei diritti umani. Il Festival, che vede la direzione artistica di Margerita Franja, si chiude con lo spettacolo teatrale “Andrano si racconta” per la regia di Fabrizio Saccomanno e Fabrizio Pugliese ( Ura teatro) che vede in scena gli stessi andranesi. Si tratta di un laboratorio creativo, giunto alla fase finale del progetto che ha visto coinvolte le diverse associazioni locali. Nelle varie vie del centro storico del paese si potrà tornare indietro nel tempo attraverso antichi mestieri, racconti di guerra, canti popolari. Verrà messa in scena una mescolanza di culture e di tradizioni, di vissuto che rievocheranno un poema di vita.

 (fonte: comunicato stampa)