Miracle, dialogo tra i luoghi del sacro e l’arte contemporanea
CORATO. Luoghi sacri dimenticati che si aprono all’arte contemporanea. Questo l’assunto di partenza di Miracle, non il profumo di un noto brand ma una mostra diffusa che si è svolta a Corato dal 13 al 15 dicembre per poi ripetersi dal 20 al 22 dicembre. Luoghi sacri di Corato, dimenticati o poco valorizzati, ma di un forte interesse storico-artistico che diventano contenitori d’arte contemporanea. Così il campanile della chiesa Santa Maria Maggiore (nota come Chiesa Matrice), lo spazio retro-altare della cripta del santuario di Santa Maria Greca e la chiesetta di San Vito diventano i luoghi di “Miracle”.
L’evento è patrocinato dal Comune di Corato e dal Rotary Club Corato, mentre la CoArt Gallery (Corato), la Galleria Cattedrale (Conversano) e Gigi Rigliaco Gallery (Galatina), insieme ai curatori Carmelo Cipriani, Nicola Zito e Alexander Larrarte hanno selezionato i tre artisti di rilevanza nazionale che saranno i protagonisti della mostra: Veronica Liuzzi, Silvia Morin e Raffaele Quida.
“Miracle” – spiegano gli organizzatori – scrive una nuova pagina nel secolare dialogo tra arte e religione, all’interno del dibattito di grande attualità sulla relazione tra arte contemporanea e dimensione del sacro e di come sia cambiata l’esperienza dell’arte per l’uomo contemporaneo. I rapporti tra la Chiesa e l’arte non sono mutati: la Chiesa ha bisogno delle arti e viceversa. L’idea nasce con l’intento di approfondire la relazione esistente tra contenitore e contenuto in particolare rispetto alle operazioni di attribuzione di significati all’opera d’arte e dall’idea che il contenitore conferisca un valore semantico aggiunto alle opere esposte creando nuovi livelli interpretativi nello spettatore, dal fruitore che volutamente partecipa alla mostra sino allo spettatore “occasionale” che è di passaggio.
Il progetto sperimentale “Miracle” innesta le radici in un dialogo aperto e in progress tra chiesa-arte e diventa la naturale prosecuzione della ricerca di rigenerazione umana, avviata dall’architetto Esther Tattoli e il curatore d’arte Alexander Larrarte.
Il regista Paolo Strippoli si inserisce con il suo progetto sperimentale che vedrà la realizzazione di un cortometraggio con la tecnica del video-selfie. Anche per quest’ultimo fine settimana saranno selezionati alcuni spettatori della mostra che, realizzando un video con il proprio telefonino, esprimeranno emozioni, pareri e commenti. Non sarà solo questa la novità, perché nei tre luoghi espositivi si potrà utilizzare anche l’applicazione gratuita “TopGuide” per tutti gli smartphone, che fungerà da audio-guida durante la mostra. Ultimo particolare, altrettanto importante, sarà la presenza degli studenti del Liceo Classico “A. Oriani” di Corato che cureranno l’accoglienza dei visitatori e svolgeranno anche il compito di guida all’interno delle tre location.
red. Arte e Luoghi