Albero dell’anno 2020. L’Italia in gara con la Quercia Vallonea
Occorrono i voti del Belpaese per vincere il contest europeo
TRICASE. Al via il secondo step del concorso l’Albero Europeo dell’anno 2020 che vede gareggiare per l’Italia la Quercia di Vallonea di Tricase. Un albero che ha una storia importante. Perché è icona di un intero territorio e le sue radici affondano nelle tradizioni e nella storia della sua gente.
La Quercia Vallonea di Tricase è l’albero più antico della sua specie in Salento, con un’età di 700 anni e una chioma di 700 metri quadrati. Candidata a sito dell’Unesco, nel 2000 il WWF l’ha eletta albero simbolo
pugliese. Nelle leggende viene indicata come “Quercia dei cento cavalieri”: si dice che Federico II abbia incontrato riparo con il suo esercito sotto di essa. Per secoli ha contribuito allo sviluppo dell’economia locale e oggi è
un importante riferimento per le sue genti, sotto la tutela della sua proprietaria e della comunità. La Vallonea è una specie di quercia originaria delle zone mediterranee sudorientali ed è tipica dei boschi aridi
su suoli calcarei; forma associazioni con il leccio, la quercia spinosa e la roverella. Un tempo dalle sue ghiande i conciatori ricavavano il tannino che serviva per lavorare il pellame, colorandolo. Oggi la tutela della proprietaria Mila Boso De Nitto e l’affetto della comunità ne garantiscono la continuità.
Questo il contenuto della scheda che descrive in sintesi la Quercia di Vallonea. Il gigante verde che fa partecipare l’Italia al contest europeo nato per valorizzare la storia delle piante e la loro connessione con territorio, ambiente e popolazione, premiando gli alberi che più sono riusciti e riescono tutt’oggi a coinvolgere in maniera emotiva ed affettiva le loro comunità di appartenenza. Il concorso su scala internazionale è nato nel 2011 e quest’anno vede la partecipazione di 16 stati europei, tra cui appunto l’Italia, grazie alla Quercia di Vallonea che si è aggiudicata, lo scorso novembre, il titolo “Tree of the Year Italia 2019”.
A metà gennaio scorso, il team della Giant Trees Foundation è giunto nel Salento per studiare la pianta e lo stesso presidente Andrea Maroè, agronomo, arboricoltore, istruttore e tree climber professionista e responsabile tecnico alberi monumentali della regione Friuli Venezia Giulia, si è arrampicato per verificarne lo stato di salute. La sua èquipe ha realizzato poi un servizio fotografico e video, visibile sia sul sito della fondazione, che su quello dello European Tree of the Year ( e che riproponiamo in questo articolo) dove è appunto illustrata la storia di questo gigante verde.
Per chi non lo sapesse, la Giant Trees Foundation è una fondazione senza scopo di lucro nata per conoscere, difendere e tutelare i grandi alberi e ha voluto fortemente realizzare il contest “Tree of the Year Italia 2019” entrando a far parte dei 16 organizzatori del contest europeo perché ritiene che questo concorso sia assolutamente in linea con i principi ispiratori che muovono l’operato della stessa Giant Trees Foundation Onlus. Pur essendo la prima edizione, la risposta e la partecipazione del pubblico on line è stata entusiasmante. E con ben 350.800 voti la Quercia Vallonea ha scalzato la Quercia delle Checche (Pienza), il Leccio dell’Etna (Zafferana Etnea) e la Quercia di Fossalta (Portogruaro). Ma ha ancora bisogno del sostegno di tutta la comunità. Attualmente deve competere, per tentare di aggiudicarsi il titolo di European Tree of the Year, con i vincitori degli altri round tenutisi nei diversi Paesi europei e ha bisogno di una mobilitazione di massa che collegandosi al link del sito del contest esprima la propria preferenza. Le votazioni resteranno aperte fino al 29 febbraio e i votanti dovranno scegliere due candidati e confermare il proprio voto attraverso il proprio indirizzo mail. Durante l’ultima settimana non sarà possibile vedere l’andamento del concorso perché verrà oscurato a creare suspense. La premiazione dei vincitori avverrà il 18 marzo direttamente nella sede del Parlamento Europeo.
«Ci piacerebbe – ha rimarcato il presidente – che nascesse un movimento mediatico che porterebbe per la prima volta l’Italia con la Quercia di Vallonea a vincere il contest e ciò significherebbe dare un valore aggiunto alla tutela dei grandi alberi monumentali, una risorsa di bellezza e di storia del patrimonio naturale del Belpaese. Votando la Vallonea permettano al nostro Paese di presentarsi in Europa come uno Stato, ma soprattutto un popolo, attento alla tutela delle sue tradizioni, alla cura dei suoi alberi e alla cultura per la salvaguardia dell’intero patrimonio arboreo.» (an.fu.)