Il mare è/e la meta

Lo scrittore Antonio Liaci incontra virtualmente il suo pubblico sul suo profilo fb. Le presentazione al tempo del Coronavirus

an.fu.

Secondo un vecchio adagio la necessità aguzza l’ingegno. Così in tempi di quarantena ci si incontra – per fortuna – sul web e gli autori dialogano con il pubblico virtualmente grazie ai social media. Così avvengono le presentazione al tempo del Coronavirus e la diretta dello scrittore Antonio Liaci, oggi su fb, ce lo conferma.

E con un nuovo modo di approcciarsi alle pagine del libro, ai contenuti che l’autore ha voluto comunicare ci si confronta e si continua a fare cultura. Per fortuna. E i vari canali social, spesso demonizzati, mostrano in questo caso l’aspetto migliore che consente alle persone di poter interagire anche se fisicamente distanti e dopotutto è bello ritrovarsi anche così restando ognuno a casa propria per fermare la crescita del virus. #restiamoacasa e cogliamo l’opportunità di questo tempo dilatato per allargare i nostri orizzonti, pur restando a casa, grazie alla lettura perché come scriveva la grande poetessa americana, Emily Dickison, che ci piace ricordare nella giornata mondiale della poesia:

Non c’è nessun vascello che, come un libro,
possa portarci in paesi lontani,
né corsiere che al galoppo superi
le pagine di una poesia.
E’ questo un viaggio anche per il più povero,
che non paga nulla;
tanto semplice è la carrozza
che trasporta l’anima umana.


Per chi volesse scoprirlo Il mare è/e la meta è due libri in uno. Due storie accattivanti con il mare come unico denominatore e da oggi anche in formato ebook.

Due libri in uno, si diceva, perché basta capovolgere il volume per poter iniziare a leggere un’altra storia legata alla prima non nella trama ma appunto nel mare quinta scenografica per le vicende de Il furto dell’auto , un giallo ambientato a Gallipoli, e come elemento catartico nel racconto “Vision of Johanna”  dove i due protagonisti, Luca e Johanna, si incontrano sul traghetto che attraversa il Canale della Manica. Ma non sveliamo nulla se non  come scrive il giornalista Raffaele Polo nella prefazione: “I testi, sono molto ben gestiti, facili da leggere e di indubbio interesse. E lo scrittore diventa un amico perché si capisce che condividiamo molte delle scelte letterarie spontanee che si instaurano tra chi legge e chi ha scritto… ma dovrei spiegare perché questa singolare scelta di abbinare due racconti diversi in un’unica edizione, facendo storcere sicuramente il naso ai tradizionalisti che vogliono il libro composto da pagine che si leggono in un solo senso, con inizio e fine, copertina e risguardi come si è sempre fatto.

Con Liaci eravamo difronte al dilemma: pubblicare le due storie separatamente oppure assieme? ma in quest’ultimo caso, come fare per esprimere al meglio l’idea dell’Autore, esplicitata dal titolo, che si legge così: Il mare e la meta oppure Il mare è la meta. Così, grazie soprattutto all’estro pittorico ed illustrativo del bravo Cesare Piscopo, è venuto fuori questa realizzazione che ha un po’ il fascino del Yin e Yang. Che altro? Fate così, chiudete il libro, rigiratelo e ci leggiamo dall’altra parte.”

E in copertina, nel solco del concept della casa editrice, l’immagine di un’opera d’arte : il mare così meravigliosamente dipinto dall’artista Cesare Piscopo.

Note biografiche

Nato a Gallipoli nell’ottobre 1984 Antonio Liaci a quindici anni si trasferisce con la famiglia in provincia di Vicenza. Il distacco forzato dalla terra natìa crea una lacerazione che solo l’espressione artistica, in parole e musica, possono ricucire. Fonda con il fratello Nico un gruppo musicale ma la passione letteraria lo porta poi a Roma dove si trasferisce e prendono forma i primi esperimenti letterari.

Si iscrive alla Facoltà di Studi Orientali de La Sapienza, scrive sul giornale bilingue (cinese e italiano)”It’s China” e fa la spola tra la Germania, la Lettonia e la capitale, completando gli studi come fuorisede e  con 110 e lode. Dopo aver lavorato come insegnante di lingua italiana a Riga,  approda a Pechino. Di ritorno in Lettonia insegna lingua e cultura cinese applicata alla diplomazia presso l’università Riga Graduate School of Law. Vince una borsa di studio dell’Istituto Confucio e si laurea a pieni voti in didattica della lingua cinese agli stranieri presso la South China Normal University.

Residente a Canton, oggi Antonio Liaci è un imprenditore e consulente nel settore delle importazioni dall’Asia. Attualmente vive con la sua famiglia nella megalopoli del sud della Cina.