Festival del Cinema Europeo

Lecce capitale del cinema con la XXII edizione del Festival del Cinema Europeo dal 6 al 13 novembre al Multisala Massimo con proiezioni, anteprime e incontri con registi e attori

Antonietta Fulvio

Finalmente in sala, è il caso di dire, per una edizione, la dodicesima, del Festival del Cinema Europeo diretto da Alberto La Monica in programma a Lecce da sabato 6 a sabato 13 novembre 2021. Apertura con la proiezione del film “Per tutta la vita” del regista Paolo Costella in anteprima nazionale presente al Multisala Massimo cuore delle proiezioni e degli incontri con i protagonisti del cinema. A cominciare da una star italiana a cui il Festival rende omaggio la straordinaria Giovanna Ralli, presente al festival, con una retrospettiva dei film più rappresentativi della sua carriera, un incontro moderato da Gian Luca Farinelli sull’importanza della figura di Giovanna Ralli a cui prenderanno parte diversi addetti ai lavori, la consegna dell’Ulivo d’Oro alla Carriera.

Tra i titoli da lei interpretati, a 60 anni dall’uscita, sarà presentato in anteprima nazionale al Festival il restauro del film La famiglia Passaguai (1951) di Aldo Fabrizi, portato a nuova luce grazie all’operazione di restauro realizzata dalla Cineteca di Bologna e RTI – Mediaset presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Gli altri film in rassegna: Villa Borghese (ep. Incidente a Villa Borghese) di Gianni Franciolini (1953), Era notte a Roma di Roberto Rossellini (1960), La fuga di Paolo Spinola (1964), La monaca di Monza di Carmine Gallone (1964), La vita agra di Carlo Lizzani (1964).

Il regista István Szabó

Per la sezione dedicata invece ai protagonisti del cinema europeo, l’omaggio è rivolto quest’anno al regista István Szabó con un ciclo di proiezioni a lui dedicate a partire dalla pellicola Mephisto con cui il regista ungherese vinse l’Oscar nel 1981 e Final report il suo ultimo lungometraggio interpretato da Klaus Maria Brandauer che verrà presentato a Lecce in anteprima nazionale. Da non perdere l’incontro con il pubblico moderato da Massimo Causo e la consegna dell’Ulivo d’Oro alla Carriera. Durante il festival sarà possibile dunque esplorare il cinema del regista István Szabó attraverso la visione di 12 film in lingua originale con i sottotitoli in italiano: L’età delle illusioni (1964, 94’), Padre (1966, 86’), Film d’amore (1970, 118’), Via dei pompieri n.25 (1973, 97’), Racconti di Budapest (1976, 89’), La fiducia (1979, 102’), Mephisto (1981, 140’), Il colonnello Redl (1984, 144’), La notte dei maghi (1988, 112’), Dolce Emma, cara Bobe (1991, 78’), A torto o a ragione (2001, 108’), Final report (2020, 102’) anteprima nazionale.

Nel solco di una cifra stilistica del festival incentrato attorno ad una competizione ufficiale di lungometraggi europei e che oltre alle sezioni , volte a delineare figure della cinematografia italiana ed europea, presenta una serie di rassegne tra cortometraggi e documentari, che rappresentano un percorso di ricerca di temi e di nuovi linguaggi audiovisivi. In particolare per la rassegna “Cinema e Realtà” due anteprime “La legge del terremoto esordio alla regia di Alessandro Preziosi (uscirà nelle sale il prossimo 16 novembre) e Tamburredhu, Resistenza Sonora Salentina di Claudio “Cavallo” Giagnotti e Pierluigi de Donno.

L’attore e regista Alessandro Preziosi

Torna come sempre il Premio Mario Verdone, anch’esso giunto alla sua dodicesima edizione che sarà consegnato dai fratelli Verdone chiamati a scegliere tra i dieci finalisti: Francesco Carnesecchi per La partita, Marco Castaldi per Nel bagno delle donne, Pietro Castellitto per I predatori, Francesco Dafano e Luca Della Grotta per Trash,Francesco Fanuele per Il regno,Alice Filippiper Sul più bello,Francesco Lettieri per Ultras,Paolo Licata per Picciridda, Alessandra Mortelliti per Famosa, Mario Piredda per L’agnello.

Cuore del festival il Concorso, con dieci proiettati in anteprima nazionale e selezionati da Alberto La Monica e Luigi La Monica, presentati dai registi o dagli attori protagonisti che incontrano il pubblico al termine della proiezione.

La Giuria del Concorso Lungometraggi “Ulivo d’Oro”, presieduta da Mira Staleva e composta da Bonifacio Angius, Marisella Rossetti, Teona Strugar Mitevska e Michele Venitucci, assegnaerà l’Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano al Miglior Film”, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la Migliore Fotografia e il Premio per la Migliore Sceneggiatura. Sempre tra i film del Concorso, saranno assegnati anche il Premio FIPRESCI (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica), attribuito dalla Giuria composta da Francesco Maggiore, Cédric Succivalli e Bartosz Zurawiecki; il Premio Cineuropa attribuito dalla Giuria composta dal direttore Valerio Caruso; il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per il Miglior Attore Europeo attribuito dalla Giuria presieduta da Laura Delli Colli; il Premio del Pubblico attribuito tramite votazione dagli spettatori del Festival.

Per approfondire i linguaggi del cinema europeo, la sezione, fuori concorso, dedicata alla Commedia Europea vedrà le proiezioni di cinque lungometraggi in anteprima nazionale e gli incontri con i rispettivi registi: Beloved Neighbors di Michał Grzybowski (Polonia, 2021);My Cousin di Jan Kounen (Francia, Belgio 2020), Tales of the Lockdown di Fernando Colomo, Álvaro Fernández-Armero, David Marqués, Miguel Bardem, Juan Diego Botto (Spagna, 2020), The Marriage Escape di Johan Nijenhuis (Olanda, Germania 2020), The Voiceless di Pascal Rabaté (Francia, 2020) .

XXII FCE_Per tutta la vita di Paolo Costella_Eventi Speciali

Tra le anteprime, a parte quella di apertura con il regista Paolo Costella, dello sceneggiatore Paolo Genovese, e di Carolina Crecentini e Filippo Nigro tra gli attori protagonisti, il Festival propone inoltre la prima proiezione in una sala cinematografica del film Si vive una volta sola di Carlo Verdone, prodotto da Filmauro e distribuito da Amazon Prime Video. In questa sezione anche l’anteprima nazionale del restauro a cura di Infinity+ del film 7 chili in 7 giorni alla presenza del regista Luca Verdone, la cui versione restaurata sarà disponibile su Infinity+ dall’11 novembre, l’anteprima nazionale di Tom Medina di Tony Gatlif in presenza dell’attore protagonista David Murgia, l’anteprima nazionale di Nicola – Cozze, kebab e Coca Cola in presenza del regista e attore protagonista Antonio Palumbo, l’anteprima regionale de I giganti in presenza del regista Bonifacio Angius e dell’attore co-protagonista Stefano Deffenu.

XXII FCE_Si vive una volta sola di Carlo Verdone_Eventi Speciali

Dulcis in fundo, l’anteprima nazionale de La persona peggiore del mondo di Joachim Trier, che uscirà nelle sale il 18 novembre, e che chiuderà la dodicesima edizione del Festival che come sempre pone grande attenzione all’accrescimento della cultura cinematografica tra gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Considerando le difficoltà tuttora esistenti dovute alla situazione emergenziale che rendono complessa la partecipazione in sala degli studenti, il Festival propone la visione di una selezione di film sulla piattaforma ondemand.festivaldelcinemaeuropeo.com, sostenuta dai successivi momenti di incontro, in presenza presso le scuole o in streaming, con i registi dei film e altre personalità della cultura cinematografica presenti a Lecce.

XXII-FCE_ La persona peggiore del mondo di- Joachim Trier Eventi Special

Riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali “manifestazione d’interesse nazionale”, il Festival del Cinema europeo è membro dell’Associazione Festival Italiani di Cinema, si pregia del Patrocinio del Parlamento Europeo e della collaborazione di Centro Sperimentale di Cinematografia, Cineteca di Bologna, S.N.C.C.I., S.N.G.C.I., FIPRESCI, AFIC, Centro Nazionale del Cortometraggio, Università del Salento, ARCI Lecce, Rotary Club Lecce


I 10 FILM in concorso

A Good Man di Marie-Castille Mention-Schaar (Francia, 2020) racconta la storia d’amore di Benjamin e Aude e il loro desiderio di un bambino che sconvolge completamente gli equilibri e li costringe a provare a ridefinire il loro posto e il loro rapporto con il mondo…

Fox in a Hole di Arman T. Riahi (Austria, 2020) è la storia di Hannes Fuchs, ambizioso insegnante alle prese con un nuovo lavoro in una scuola carceraria. Qui ritroverà una creatività sepolta e l’amore per la vita, ricordando anzitutto le ragioni per cui ha scelto di fare l’insegnante.

Love Tasting di Dawid Nickel (Polonia, 2020) è il ritratto di un gruppo di studenti di una scuola media polacca in cerca di identità, senso di appartenenza e legami.

My Little Sister di Stéphanie Chuat, Véronique Reymond (Svizzera, 2020). Lisa, brillante drammaturga, ha smesso di scrivere e vive in Svizzera con la famiglia. Quando scopre che a suo fratello gemello è stato diagnosticato un tipo aggressivo di leucemia, trascurerà tutto il resto mettendo a repentaglio persino il proprio matrimonio.

Only Human di Igor Ivanov (Macedonia del Nord, Serbia, Bulgaria, Kossovo, Slovenia 2020) mette in scena sei episodi che hanno per protagonisti personaggi disperati alla ricerca della sopravvivenza e dell’amore, o della redenzione.

Otto the Barbarian di Ruxandra Ghițescu (Romania, Belgio 2020) è la storia di Otto, punk di 17 anni che si ritrova coinvolto nelle indagini dei servizi sociali sulla morte della sua ragazza. Intrappolato in un circolo vizioso generato dai suoi genitori, dovrà assumersi la propria parte di responsabilità per ciò che è accaduto.

Persona non grata di Lisa Jespersen (Danimarca, 2021) è un dramma ricco di humour. Laura sta per tornare nella casa natale per partecipare alle nozze del fratello, ma presto scopre che la futura sposa è la sua peggior nemica di quando era bambina…

Psychosis in Stockolm di Maria Bäck (Svezia, Danimarca 2020). Una madre e una figlia sono dirette a Stoccolma per festeggiare i quattordici anni della ragazza. Sul treno la madre comincia ad avere strani comportamenti e la figlia teme che stia per essere colta da un nuovo attacco psicotico.

Runner di Andrius Blaževičius (Lituania, Repubblica Ceca 2021). Dopo che il suo ragazzo ha avuto un episodio psicotico ed è scomparso, Maria è decisa a non lasciare che niente le impedisca di aiutarlo. Aggrappandosi ad ogni indizio su dove possa trovarsi, si imbarca in una frenetica odissea attraverso la città.

When I’m Done Dying di Nisan Dağ (Turchia, Germania 2020). è una girandola di emozioni che ci conduce nella vita di Fehmi, un aspirante rapper diciannovenne che proviene da un quartiere malfamato di Istanbul. Il ragazzo viene avvicinato da un importante produttore musicale e sa che questa potrebbe essere la sua grande occasione…