Osama Hamdan. L’Architettura come strumento di pace

Proiettato al Meeting di Rimini, il docufilm racconta la storia dell’architetto palestinese figura chiave nella conservazione dei luoghi sacri della Terra Santa

Migrazione, dialogo tra fedi, memoria culturale e riconciliazione, sono i temi del film “Osama. In viaggio verso casa”, proiettato lo scorso 24 agosto al Meeting di Rimini incentrato sul lavoro dell’architetto palestinese Osama Hamdan. Un docufilm che invita a riflettere sull’architettura come strumento di pace in tempi come quelli attuali dove le architetture si distruggono come le vite umane. È sotto gli occhi di tutti ciò che sta avvenendo a Gaza, una terra martoriata e distrutta dai violenti bombardamenti israeliani, e non ci sono più parole quando si arriva a sparare su bambini in fila per un tozzo di pane. E in queste ore mentre l’Onu ha votato per i due Stati ma senza Hamas, le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, in navigazione nonostante tutto verso Gaza, i rappresentanti della società civile a bordo di barche a vela disarmate proveranno ad aprire un corridoio umanitario per portare aiuti ai gazawi vittime del genocidio di cui si è macchiato Israele… Ottanta anni fa, quando si aprirono i cancelli di Auschwitz, il mondo scoprì l’orrore… oggi l’orrore invade i social e ci “passa” tra le mani e sembra che non abbiamo imparato nulla da allora. Bisogna fermare il genocidio e la violenza dilagante. Non è questo il mondo che vogliamo!, dove sono finiti i diritti dei bambini e delle bambine di tutto il mondo? Quale futuro potrà esserci per l’umanità se gli interessi economici sono anteposti alla difesa della vita e del pianeta? Conservare i luoghi e costruire la pace dovrebbero essere gli imperativi della politica che deve poter fermare la violenza, che genera solo violenza, e assicurare a tutti i popoli del mondo giustizia sociale, diritti, libertà perché come ricordava Gino Strada “L’antidoto alla guerra sta nella costruzione dei diritti umani”.

il trailer del film “Osama. In viaggio verso casa”

Il film, con il montaggio di Filmati Milanesi e la regia di Luca Mondellini, racconta la storia di Osama Hamdan, recentemente scomparso, figura chiave nella conservazione dei luoghi sacri della Terra Santa. Il docufilm attraverso interviste, immagini esclusive e testimonianze dirette, tra le tante quelle del Cardinale Pierbattista Pizzaballa e del frate francescano Ibrahim Faltas, offre uno sguardo profondo sul suo lavoro, evidenziando la sua visione, le sue metodologie e l’impatto del suo operato sulla vita delle comunità locali.

Laureato in Architettura all’Università di Torino, Hamdan, dopo aver sposato la piemontese Clara fa ritorno nella sua terra dove promuove la rinascita di Sebastia, l’antica città romana voluta dall’imperatore Ottaviano.Diventato anche docente di conservazione e restauro all’Università al-Quds di Gerusalemme, Hamdan nei primi anni 2000 fondò a Gerico il Mosaic Center, che è diventato un centro di riferimento per la conservazione di mosaici e ceramiche. Il progetto mette in luce il prezioso lavoro di Hamdan come architetto e restauratore, evidenziando il suo impegno nella preservazione di siti religiosi ebraici, cristiani e musulmani: da Betania a Dominus Flevit, da Getsemani a Magdala, fino al restauro del Santo Sepolcro nella Basilica di Gerusalemme. Il suo approccio incarna una visione del patrimonio culturale come strumento attivo di dialogo e costruzione della pace, rappresentando un esempio concreto di come la conservazione dei beni culturali possa fungere da ponte tra diverse comunità e tradizioni e contribuire fattivamente alla costruzione della pace: «Il patrimonio culturale – diceva – è uno strumento importante per servire il dialogo e la pace. Dobbiamo continuare a vivere, a creare lavoro e segni di speranza».

“Osama. In viaggio verso casa”, è prodotto da Pro Terra Sancta, un network che promuove e realizza progetti di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, di sostegno alle comunità locali e di aiuto nelle emergenze umanitarie. La Terra Santa è il centro del mondo, crocevia di popoli, religioni e culture. È la Terra dove tutti i popoli hanno le loro radici. Partecipare all’opera pro Terra Sancta significa amare la Terra Santa nei luoghi e nelle persone, significa vivere un legame duraturo con i Luoghi Santi e le antiche comunità cristiane. Pro Terra Sancta opera in Medio Oriente, principalmente dove sono presenti i frati francescani della Custodia di Terra Santa, nei luoghi all’origine della fede cristiana e al fianco delle comunità locali. (an.fu.)

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