“Falling” di Driant Zeneli

Dal 18 dicembre al 7 gennaio 2026 a Lecce nel Complesso di San Francesco della Scarpa opere video e installazioni raccontano il percorso artistico del’artista visivo albanese

La caduta come occasione di trasformazione, tra immaginazione, politica e realismo magico: giovedì 18 dicembre (ore 19:00 |ingresso libero) gli spazi del Complesso di San Francesco della Scarpa in Piazzetta Giosuè Carducci a Lecce ospitano l’inaugurazione della mostra “Falling” di Driant Zeneli. Il percorso espositivo, curato da Laura Lamonea e promosso dal Polo Biblio-Museale di Lecce e dal Museo Castromediano, è composto da opere video e installazioni che raccontano alcuni importanti momenti della ricerca dell’artista visivo albanese che esplora l’istante in cui corpi, sistemi e istituzioni perdono equilibrio, rivelando nuove possibilità immaginative.

LA MOSTRA
Aperta e visitabile fino al 7 gennaio (dal lunedì al sabato ore 8:00 > 20:00 – chiuso 21, 25, 26 e 28 dicembre, 1 e 4 gennaio | ingresso libero), Falling ha come fulcro espositivo il film “When winds in monsoon play, the white peacock will sweep away”, ambientato in Bangladesh e realizzato nell’ambito del progetto “The six seasons of the white peacock”, promosso dalla Regione Puglia, con il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio attraverso il Polo Biblio Museale di Lecce e il Museo Castromediano, cofinanziato dalla tredicesima edizione del programma Italian Council, dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Nell’opera, realizzata coinvolgendo un’importante rete di istituzioni culturali e artistiche in quattro Paesi – la Samdani Art Foundation in Bangladesh, l’EMST Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Atene in Grecia, la Fondazione Art House di Adrian Paci e Melisa Paci di Scutari in Albania e il Museo Civico di Castelbuono in Italia – un pavone bianco attraversa un viaggio politico e interiore tra architetture simboliche, rivolte recenti e proverbi antichi, in un racconto di realismo magico sostenuto da una colonna sonora che fonde barocco e tradizione bengalese. Completano l’allestimento Short Fairytales for Adults, favola nata dal dialogo con psicoanalisti lacaniani e tradotta in una scultura cinetica con audio; Those who tried to put the rainbow back in the sky, video sull’utopia di riportare un arcobaleno in cielo; e Alternative Atelier, un laboratorio attivo che ricicla frammenti di cartapesta carnevalesca, trasformando le rovine in nuova materia creativa. In tutto il progetto, Zeneli afferma che la caduta non è fine, ma passaggio: uno spazio aperto in cui realtà e invenzione convivono e l’immaginazione diventa strumento per leggere – e superare – le nostre rovine.

LE NOTE DELLA CURATRICE
«Lasciarsi andare all’attrazione del proprio peso, concedersi alla forza invisibile che ci riporta alla terra. La caduta corrisponde all’attimo in cui i corpi o le istituzioni appaiono vulnerabili, è un accadimento che può smontare le impalcature del potere, preparando una nuova scena», sottolinea Laura Lamonea. «Nelle favole di Driant Zeneli sono molteplici i tentativi di allontanamento dalla terra attraverso i quali l’artista, tra poesia e realismo, osa per andare dove nessuno è mai stato. La chiesa di San Francesco della Scarpa, il cui nucleo centrale risale al XIII secolo, conserva ancora le tracce dei suoi mutamenti, delle cadute, delle rinascite. La caduta anche in questo caso non è un atto terminale, ma la premessa per una nuova dimensione costruita attraverso il tempo».

L’ARTISTA
Nato nel 1983 a Scutari, in Albania, Driant Zeneli è un artista visivo che vive e lavora tra Tirana e Torino. La sua ricerca indaga la tensione tra utopia e realtà, tra illusione e fallimento, esplorando le possibilità e i limiti dell’immaginazione contemporanea. Nei suoi film, storia e potere si intrecciano con narrazioni individuali, generando racconti utopici capaci di sovvertire l’ordine naturale delle cose. Si è diplomato in Scultura e ha conseguito un master in Scenografia Multimediale all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Numerose le mostre personali ospitate da Museum of Contemporary Art, Zagabria (2024); Galleria Nazionale della Macedonia del Nord, Skopje (2022); Galleria Nazionale della Repubblica del Kosovo, Pristina (2019); Padiglione Albanese alla 58ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (2019); GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2019); Villa Medici, Roma (2016); GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2013). Ha inoltre partecipato a prestigiose mostre collettive accolte, tra le altre, da EMST – Museo Nazionale d’Arte Contemporanea, Atene (2025); Biennale di Sharjah 16 (2025); 15ª Biennale de La Habana (2024); Ruhrtriennale, Bochum (2024); MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2023); Schirn Kunsthalle, Francoforte (Double Feature, 2023); Dhaka Art Summit (2023); 59° Ottobre Salon – Biennale di Belgrado (2022); Manifesta 14, Pristina (2022); Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia (2021); 39ª Biennale EVA International, Limerick (2020); Latvian Centre for Contemporary Art, Riga (2019); Autostrada Biennale, Prizren (2019); Padiglione Albanese alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (2011); Mostyn Gallery, Galles (2017); MuCEM, Marsiglia (2016); Centre Pompidou, Parigi (2016); ZKM, Karlsruhe (2012); MUSAC – Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, Spagna (2012); Biennale di Praga 5 (2011); Galleria Nazionale d’Albania, Tirana (2008). Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Winner of Italian Council 13th edition (2024); Winner of the Moroso Concept Prize, Milano (2017); Winner Young European Artist Trieste Contemporanea Award, Trieste (2009); Winner of the 15th International Onufri Prize, Tirana (2008); Winner di “L’attimo fuggente”, International Film Festival, Pesaro (2007).Ha pubblicato i volumi Maybe the Cosmos is not so Extraordinary (2019) e In an attempt to get up (2020).

(fonte: comunicato stampa)

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