Pietro Cavoti artista e ricercatore
Pittore e studioso d’arte nacque a Galatina il 28 dicembre 1819 e vi morì il 2 febbraio 1890. Gran parte dei suoi lavori è conservata nel museo civico a lui intitolato
Raffaele Polo
Proprio nei primi anni dell’Unità d’Italia, il Ministro della Pubblica Istruzione vuole censire e classificare i monumenti italiani, per poter scegliere quelli degni di divenire ‘monumenti nazionali’. E, nella commissione istituita appositamente, si trova, meritatamente, il professore Pietro Cavoti da Galatina che inizia la sua lunga ed esaustiva ricerca proprio dalla Chiesa di Santa Caterina, nella sua città, e dalla Chiesetta di Santo Stefano a Soleto.
Cavoti è il tipico esemplare di erudito dell’Ottocento, non manca di un fisico che lo fa sottovalutare dai suoi concittadini e che lo innalza agli onori della rappresentazione nelle statuine caricaturali che, in quei tempi, fotografavano con intento satirico i personaggi più in vista del Salento. A Galatina, del resto, di un ragazzo particolarmente incline allo studio, si diceva che ‘era un Cavoti’, confermando quello che ci viene tramandato negli scritti e nelle cronache di Cosimo De Giorgi.
E Pietro Cavoti, artista e ricercatore attento, mise mano in tantissimi studi relativi alle bellezze ed alle vestigia del nostro territorio, registrando, catalogando e mettendo in evidenza palazzi signorili, chiese, monumenti, affreschi…
Per avere un’idea della sua incredibile attività, bisogna visitare il Museo a lui intestato, a Galatina. Là, vi sono innumerevoli schizzi, appunti, disegni, studi e ricerche che collocano il Cavoti ad un livello di grande capacità e conoscenza che travalica i confini del Salento, per mettersi alla pari dei più accreditati studiosi del ramo, a livello internazionale. Miniaturista d’eccezione, Cavoti non ci ha lasciato dipinti o quadri di grandi dimensioni, quasi a voler sottolineare la propria opera di fine cesellatore culturale e di punto di riferimento critico nel campo dell’arte.
In buona corrispondenza, per anni, con Gioachino Toma, Cavoti ha adesso ripreso possesso dell’antico Liceo Convitto Colonna, dove ha insegnato per anni francese, disegno e soprattutto la sua materia preferita, ovvero calligrafia e dove attualmente vi è lo splendido Museo a lui dedicato.
La critica specializzata, dopo aver trascurato la sua opera fattiva e di grande spessore, sta ora rivalutando il lavoro del dotto galatinese, anche per quel che riguarda le sue scelte artistiche, troppo frettolosamente giudicate di maniera e di minore interesse.