Se l’arte entra in casa
Sabato 6 luglio a Lecce nella residenza dei coniugi Buja Licci la personale dell’artista
Romina Tafuro
Dalla pittura alla videoartist
di Monica Lisi
Gli spazi costruiti sono luoghi di espansione dell’io e per un artista luoghi primi per eccellenza, essendo dimensione fondamentale per contenere ed accogliere il proprio lavoro, sia esso scultura, pittura, architettura. Cosa succede allora se una città non risponde in tal senso, se i luoghi dove esporre il proprio lavoro sono di difficile accesso per svariate ragioni? Ci si organizza senz’altro e l’arte si insinua, penetrandolo, negli spazi privati di un’abitazione concessa gentilmente dai proprietari , i coniugi Buja Licci.
In molte capitali del mondo esistono da svariati anni le Home Gallery, anche se si tratta pur sempre di vere e proprie gallerie d’arte. Sabato 6 luglio a Lecce verrà esposto il lavoro dell’artista Romina Tafuro in un appartamento del centro storico.
Le sue tele, disposte cronologicamente, invaderanno le stanze di uno spazio intimo, quello di una casa appunto, creando sinergie e dialogando con gli ospiti che parteciperanno all’evento. L’artista ha un curriculum di tutto rispetto. Dopo essersi diplomata presso l’Accademia di belle arti di Lecce ha esposto in numerose mostre , si è dedicata all’attività di docenza in nord Italia dove ha insegnato grafica e fotografia. Pittrice, grafica, fotografa, videoartist Romina ci presenta i suoi cicli pittorici a partire dagli anni 90 in un excursus che è dapprima materico, lirico, informale per divenire sempre più grafico, sintetico, cromatico. Un lavoro lungo ed introspettivo che ha portato l’artista ad esplorare il linguaggio tipico della street art nella sua ultimissima produzione. Sempre attuale, delicata, emozionale Romina Tafuro ci fa intravedere la possibilità di sognare una dimensione possibile che è poiesi. E lo fa sempre, quando utilizza la sabbia, la malta, gli stracci, le pietre che addensa su supporti . Lo fa quando usa agglomerati eterocliti parlandoci di dimensioni intimissime, psicologiche utilizzando talvolta i simboli. Ma lo fa anche quando usa i pastelli, gli acrilici e la sua arte si alleggerisce restituendoci frammenti di mondi gioiosi dove le parole amore, libertà, come anche la sua stessa firma divengono i protagonisti assoluti. Indiscussi soggetti di un arte che viaggia su una corsia preferenziale. Quella del cuore.