Segni e note. Massimo Pasca e i suoi Santini Sbizantini e il musicista Giulio Cantore
Segni e note per inaugurare la nuova sede del Collettivo Sbam. Taglio del nastro sabato 16 settembre (ore 20.30 – ingresso libero) in Piazza Costadura a Galatone, in provincia di Lecce, con un concerto del musicista bolognese Giulio Cantore, la mostra “Santini e Sbizantini” dell’artista salentino Massimo Pasca e un dj set con vari ospiti in consolle.
Massimo Pasca, salentino classe 1974, nel 1993 è stato tra i primi a portare sulle coste dei pugliesi il concetto di live painting. Ha dipinto per collezionisti privati, istituzioni, centri sociali, cineclub, teatri, musicisti, per la moda, e i suoi disegni sono finiti su maglie, borse e copertine di dischi. Trasferitosi a studiare a Pisa nel 1994 si laurea in Conservazione dei Beni Culturali con una tesi su Pier Paolo Pasolini. Ha continuato questa attività portandola in tutta Italia, sperimentando dall’astratto al surrealismo fino alla pop art influenzata dal mondo dei fumetti, la maggior parte delle volte dipingendo con numerosi musicisti come Negrita, Piero Pelù, Bandabardò, Roy Paci, Cor Veleno (durante il concerto “Scartati” a Pratovecchio) e sul palco con Ebony Bones, Marta sui Tubi, Luci della Centrale Elettrica, Tommaso Novi, Andrea Mi, Francesco del Prete, Joy Cut. Dopo venti anni passati a Pisa nel 2012 è ritornato a vivere e lavorare nel Salento.
Giulio Cantore, musicista e liutaio, appassionato di chitarre dalla costruzione all’esecuzione e del processo creativo che scaturisce, ha pensato al suo nuovo disco partendo dal laboratorio, costruendo gli strumenti di cui necessitano le sonorità dei brani. Per Derive ha costruito e poi suonato una chitarra flamenca, Weissenborn (o chitarra Hawaiana), una chitarra acustica baritona, un cavaquinho portoghese, una chitarra soprano. All’ascolto Derive è un disco con molte allusioni al mondo del mare e unitario nel susseguirsi delle tracce, con tutti i brani uniti tra loro, come a comporre i capitoli di un unico racconto, come descrizioni di un unico panorama. All’interno della tracklist di Derive è presente anche un brano dal titolo Almadira, parola in dialetto riminese che indica la linea di detriti che si forma sulla battigia al ritirarsi della marea (conchiglie, legni, plastiche, alghe).
(fonte: comunicato stampa)