Ritratto di un uomo morto

 

Ritratto di un uomo morto di Sarah Hall, Gran vía edizioni

«Sarah Hall ha un talento enorme. Ritratto di un
uomo morto è un potente, bellissimo romanzo
sull’amore, la passione, l’arte e la perdita»
Bookseller

Gran vía edizioni presenta Ritratto di un uomo morto di Sarah Hall che – scrive Nadeem Aslam – “garantisce il più profondo piacere che la narrativa sa offrire”.
Il romanzo – in tutte le librerie d’Italia –  parla di passione, arte e privazione e l’autrice è stata selezionata dal Telegraph nel 2010  tra i 20 migliori  scrittori inglesi sotto i 40 anni perché  – come scrive il Times – la sua scrittura è “viscerale e coinvolgente e la vita emotiva dei suoi personaggi è sapientemente resa in questo sfavillante intreccio di voci, per le quali l’arte è un modo di vedere e insieme un modo per vivere”.

Un romanzo elegante e tecnicamente ambizioso, che trae il proprio titolo da Il Libro dell’Arte di Cennino Cennini e raggiunge picchi di eccezionale intensità poetica. Il testo segue quattro linee narrative, quattro storie di personaggi che muovendosi su piani spazio-temporali diversi svelano un ambizioso progetto narrativo che induce la mente del lettore a “inseguire” la trama. I protagonisti sono: un pittore italiano alla fine della sua vita; una giovane fioraia ossessionata da visioni demoniache; un artista inglese e una donna in lutto per la morte del fratello.

Il pittore Giorgio (forse Giorgio Morandi?) vive e lavora nelle campagne umbre con il suo vecchio cane Benicio – alter ego dell’artista – dove riceve spesso visite di giornalisti. Ruotano intorno alla sua vita Antonio (forse il fotografo Antonio Masotti?), Florio e altri personaggi tra cui un giovane studente inglese, Peter Caldicutt, che infonderà nuova enfasi all’anziano uomo, la cui vita è vicino al termine. Consapevole di ciò ripensa al passato, a Bologna città natia, ai primi passi verso l’arte, all’Accademia, al Caffè Bassano, insomma a tutta la sua affascinante vita.

La protagonista della seconda storia è Annette, adolescente afflitta da cecità e orfana di padre, che vive insieme alla sua famiglia.

La ragazza ha ricevuto una rigida educazione ed è ossessionata dal Male: anima pura vede la bellezza anche senza la vista.

La narrazione confluisce presto in quella di Giorgio che Annette andava spesso a trovare perché suo maestro di disegno.
La terza vicenda – trent’anni dopo la morte di Giorgio – narra di Peter Caldicutt, il giovane studente inglese che aveva infuso nuova enfasi all’anziano pittore e che ora è diventato un affermato paesaggista. Un tragico incidente sconvolge la sua esistenza e lo porta a riflettere sulla sua vita sapientemente raccontata dall’autrice.


L’ultima parte del libro è dedicata a Susan, figlia di Peter. La perdita del fratello Danny scaraventa Susan nel dolore che neppure il conforto dei genitori, del compagno, e il lavoro – Susan è impegnata nella curatela di una mostra sui grandi maestri del XX Secolo – alleviano. Solo la scoperta di un fondamentale cambiamento – la nascita di un figlio – scuoterà la protagonista.
Ritratto di un uomo morto unisce personaggi e storie: Giorgio e Annette possiedono una vista speciale, che permette loro di penetrare la realtà superficiale delle cose; Peter e Susan sono entrambi paralizzati, l’uno fisicamente e l’altra mentalmente. Tutti vivono un’esperienza traumatica e illuminante al contempo: Giorgio incontra la morte; Annette scopre la maturità e, crescendo, la corruzione umana; Peter trova il valore della vita familiare; e infine Susan rinasce spronata dalle sue nuove responsabilità di madre.

Sarah Hall è nata in Inghilterra nel 1974. Già autrice di quattro romanzi, è stata più volte vincitrice e finalista  di importanti premi internazionali, ed è stata selezionata nel 2010 dal Telegraph tra i venti migliori scrittori inglesi sotto i 40 anni. Ritratto di un uomo morto è stato selezionato per il Man Booker Prize 2009 e ha vinto il Portico Prize 2010.

(fonte: comunicato stampa)