“Setting” personale di Massimo Pasca


“Setting” Tra naif e grottesco ogni tanto esco, Massimo Pasca

personale di pittura e illustrazione promossa da

Teatro Puccini Associazione Culturale-Comune di Firenze-Ministero per i Beni e le Attività Culturali

 

Dal 5 Marzo al 31 Marzo al Teatro Puccini di Firenze

via delle Cascine 41

 

Per chi non lo conosce Massimo Pasca, salentino migrante in terra di Toscana, è artista eclettico e sperimentatore. pittore, illustratore, wall painter, musicista, Massimo Pasca affianca alla produzione di tele il live painting e la performance d’interazione audiovisiva. Moltissimi i live painting in compagnia di musicisti come Negrita (per cui ha realizzato i disegni di Helldorado il loro ultimo cd),Luci della Centrale Elettrica, Tommaso Novi, Andrea Mi, Gianluigi Antonaci, Ebony Bones, Francesco del Prete.


La sua ricerca si è mossa a partire dalla creazione di pattern figurativi che nella loro replicabilità danno luogo a forme astratte e oniriche. Ciò gli ha consentito di trovare una modalità di disegno precisa e veloce ed in questo deve qualcosa all’artigianalità dello street style.

Massimo Pasca non disegna mai linee diritte o angoli, perché il movimento  su un tracciato curvo è più fluido, si perde meno velocità e quasi si rimbalza. Se il circuito è quadrato, gli angoli potrebbero costringere a rallentare e fare bruschi cambi di direzione.

Ciò che quindi non sappiamo, e che forse non vogliamo chiedergli, è proprio dove risieda il grimaldello, il punto di passaggio tra consapevole e inconsapevole, su cui poggia il meccanismo del suo fare artistico. Questo forse è il segreto di una pratica, di un insieme di rituali, che il buon Massimo Pasca coltiva da una vita.

Pasca si interessa di cinque fattori fondamentali: il set, cioé il luogo dove avviene la performance, i compagni d’esperienza (i musicisti o semplicemente la musica riprodotta attraverso un lettore mp3 portatile) e le potenziali interazioni con l’ambiente, con le persone presenti; il setting, cioé la situazione personale, lo stato fisico e psichico, le aspettative, i desideri; poi il supporto (una tela, un pezzo di cartone, un muro), che insieme ai tempi (il tempo della performance e il tempo di interazione con altri artisti) definisce un inizio ed una (potenziale) fine all’opera e il mezzo, molto spesso uno o più marker (pennarelli) di varie dimensioni.

La forza del suo segno risiede nella gestualità, una gestualità che corre in parallelo alla musica e che è proporzionale e progressiva all’avanzamento del processo. ‘Lasciarsi andare’, abbassare la soglia della consapevolezza, è necessario per “aggrapparsi” al flusso, per disarcionarsi dalle strutture cognitive basate sulla linearità meccanica, sulla consequenzialità dei meccanismi causa-effetto.


Lorenzo Mazza

 


Inaugurazione Sabato 5 Marzo alle ore 19.00 presso il foyer del Teatro Puccini di Firenze

Mostra a cura di Piero Carafa

info:mostre@teatropuccini.it

 

Ingresso libero con aperitivo offerto dal Ristorante Acqua al 2-Firenze

 

(fonte: comunicato stampa)