DALLA CHIOMA DI ATENA. I DISEGNI DI MONTELLI AD OTRANTO
DALLA CHIOMA DI ATENA. DONNE OLTRE I CONFINI
I DISEGNI DI GIANCARLO MONTELLI E I TESTI DI VALERIA PALUMBO NEL LIBRO EDITO DA ODRADEK. APPRODA AD OTRANTO LA MOSTRA DELLE TAVOLE ORIGINALI
di Antonietta Fulvio
Ventuno donne per tre secoli di storia. Il segno incisivo dell’illustratore Giancarlo Montelli e i testi della giornalista Valeria Palumbo, un perfetto connubio grafico letterario per il libro edito dalla Odradek e intitolato “Dalla chioma di Athena. Donne oltre i confini” . Un libro che non poteva non essere anche una mostra, allestita negli spazi del castello aragonese di Otranto dal 20 aprile al 22 maggio 2011 e organizzata dalla Società cooperativa Sistema Museo di Perugia e dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie, in collaborazione con Provincia di Lecce, Museo Provinciale Sigismondo Castromediano e Comune di Otranto.
Ventuno ritratti, ventuno donne straordinarie protagoniste di una rivoluzione, sociale, culturale, politica, scientifica, artistica. La rivoluzione è donna. Questo l’assunto di partenza della raccolta di biografie accompagnate dai ritratti dedicati a Eleonora Fonseca Pimentel, Nellie Bly, Grazia Deledda, Mata Hari, Mae West, Leni Riefenstahl, Frida Kahlo, George Sand, Marie Curie, Rosa Luxemburg, Isadora Duncan,Tina Modotti, Marguerite Yourcenar, Indira Gandhi, Louise Farrenc, Alexandra David-Néel, Colette, Virginia Woolf, Amelia Mary Earhart, Greta Garbo e Dian Fossey.
Un rivoluzionario del segno, Giancarlo Montelli, e le donne che hanno saputo rivoluzionare la storia entrandovi di diritto. Chi in maniera quasi silenziosa – se si pensa ad esempio all’operato di Marie Curie chiusa nel suo laboratorio a lavorare sul radio, l’unica donna a ricevere ben due premi Nobel per due categorie diverse; e chi con clamore come Isadora Duncan che liberò la danza dalle rigide regole dell’accademismo. Un corpo che asseconda il movimento tra le pieghe dei tessuti degli abiti leggeri (che sostituì ai rigidi costumi), a piedi nudi (liberati dalle scarpette a punta che la ballerina eliminò dalle sue coreografie), intento a seguire il ritmo della musica con libertà. L’ha disegnata così il maestro Montelli. Isadora Duncan, la sua figura che quasi aleggia nell’aria, lontana da schemi rigidi che imprigionavano il movimento ma con il corpo fluttuante con la sciarpa rossa che, purtroppo la strangolò, impigliandosi nelle ruote dell’Amilcar Gs sulla quale era salita per andare incontro alla “gloria”.
“Difficile contenerle. Irresistibile ritrarle. L’onda grande delle donne seguiva la corrente: vivevano nel cono dell’ombra maschile, erano mogli per tradizione, madri per natura, devote per obbligo e recluse per inerzia. Ma alcune, tra la fine del Settecento e il Novecento, hanno detto no”.
Il no al dispotismo che la rivoluzionaria Lènor pagò con la propria vita così come accadde per la rivoluzionaria tedesca Rosa Luxemburg, la rosa rossa, uccisa a soli 48 anni come disse Brecth perché “ai poveri ha detto la verità/ I ricchi l’hanno spedita nell’al di là”.
Rivoluzionaria, con il suo modo di ritrarre, fu Tina Modotti, militante anche sul campo sociale e politico. Bella e sensuale, il maestro Montelli in una tavola la colloca a lato della composizione privilegiando al centro la sua indivisibile macchina fotografica e in primo piano, quasi nel replicare una sequenza fotografica alcuni scatti che le valsero la celebrità e divennero emblema della rivoluzione: le rose bianche, la falce e martello sul sombrero messicano, la bandiera rossa, sullo sfondo il paesaggio latino americano.
Per l’immagine della scrittrice Colette ispirandosi alla sua forte personalità l’artista ha evidenziato il volto tra fogli che si dispiegano come nuvole di carta…desideri confessati in quel suo Je veux e l’intera immagine sembra evocare il suo celebre passo “Je veux écrire des livres tristes et chastes, où il n’y aura que des paysages, des fleurs, du chagrin, de la fierté, et la candeur des animaux charmants qui s’effraient de l’homme… /Voglio scrivere libri tristi e casti dove non ci saranno che dei paesaggi, dei fiori, della tristezza, dell’orgoglio, e il candore di animali affascinanti che si spaventano dell’uomo…”
E temeraria più di un uomo fu Amelia Earhart ritratta in divisa di aviatore in primo piano mentre sullo sfondo al di sopra delle nuvole colorate l’aeroplano che la portò in giro per il mondo. Anche qui fogli, quasi cartigli, come accade con i volantini pubblicitari si spandono nell’aria: su alcuni ritorna il volto della prima donna aviatrice che attraversò l’Atlantico e morì ad un passo dalla conclusione del suo sogno: il giro del mondo a bordo di un aereo.
Disegni unici che accompagnano le biografie scritte dalla giornalista Valeria Palumbo, caporedattore centrale de L’Europeo, membro della Società italiana delle storiche e della Società italiana delle letterate. Dalla chioma di Atena va ad arricchire un percorso editoriale sul tema del femminile che ha iniziato nel 2003 con la pubblicazione Prestami il volto (edizioni Selene) sulle compagne di artisti famosi (vincitore del premio “Il Paese delle donne” 2006), Le Donne di Alessandro Magno (Sonzogno, 2005), Donne di Piacere (2005) e La perfidia delle donne (2006) fino ad arrivare a L’ora delle Ragazze Alpha (Fermento) sulla terza onda del femminismo, vincitore del “premio selezione Anguillara Sabazia” 2010, Le figlie di Lilith, sulla trasformazione del mito della femme fatale in diva, pubblicato dalle edizioni Odradek che firma anche Dalla Chioma di Atena. Ed è lo stesso editore a raccontare la genesi del libro: “… Una metà delle tavole qui presentate furono mostrate da Giancarlo Montelli all’editore che non poté non cogliere la straordinaria consonanza tra quei segni e le biografie che Valeria Palumbo aveva raccolto nelle Figlie di Lilith. L’incontro tra l’autrice dei testi e l’autore delle immagini è stato propiziato da Odradek, ma poi la collaborazione ha preso forma, anzi si è rimodellata: biografie e ritratti si sono andati organizzando in un’unica architettura, esaltata dalla grafica di Paola Di Matteo”. Il risultato è un libro – e una mostra – straordinari.
Dalla chioma di Atena -come suggerisce la splendida illustrazione di copertina – sono nate donne straordinariamente vere. Dalla danza alla scienza, dall’impegno politico al pionierismo esplorando il mondo, sovrapponendo coordinate geografiche o attraversando l’arte negli aspetti più disparati. Con la leggerezza e l’ironia il maestro Montelli è riuscito a sintetizzare le caratteristiche di ciascun personaggio evidenziando i tratti che le differenziano ma anche l’essenza dello spirito femminile che le accomuna. Un racconto – per immagini e parole – che riconsegna alla memoria queste figure esemplari di donne facendo riflettere sulla condizione femminile nella società odierna. Una società che, offuscando anni di lotta e di storia, sembra troppo spesso relegare il ruolo della donna ad un corpo da mettere in mostra, mercificato e svuotato dal talento che, erroneamente, si vuole circoscrivere alla realizzazione che passa dall’essere veline a reginette del bunga bunga.