Moni Ovadia in “Recital per la memoria”
Lunedi 23 gennaio 2012, ore 20.00 nella Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli (Rampe San Giovanni Maggiore)
Moni Ovadia in “Recital per la memoria”
Un viaggio musicale attraverso la spiritualità e l’incontro tra genti e culture diverse, ad evidenziare la condizione del popolo Rom e Sinti, come vero e proprio paradigma della condizione dell’esilio, che fa dell’abbattimento dei confini – geografici e culturali – il senso dell’esistenza. I temi della tolleranza e dell’accoglienza, visti come risorsa, arricchimento e possibilità di dialogo tra “diversi” vengono sottolineati dalla presentazione dello spettacolo in un edificio religioso, uno straordinario monumento che si propone come punto di riferimento spirituale e culturale. Il recital rientra nel progetto Il Rito Ritrovato, a cura di Gigi Di Luca.
Con l’occasione del recital di Moni Ovadia – organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, e grazie alla sinergia tra la Curia, le Soprintendenze e la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, che con il loro contributo hanno reso possibile questa apertura straordinaria del monumento – si è scelto di mostrare alla città una meravigliosa testimonianza di storia e di cultura e di testimoniare l’impegno ed il colloquio tra le varie istituzioni a lavoro per il recupero ed il rilancio di Napoli.
L’antica Basilica di San Giovanni Maggiore è un monumento estremamente complesso che mostra varie stratificazioni, dal periodo paleocristiano al XIX secolo, fino agli interventi di ordinaria manutenzione effettuati nel Novecento.
La storia del monumento è segnata da gravi dissesti della struttura per cause naturali e accidentali, come terremoti e incendi, a cui si è aggiunto il reiterato vandalico saccheggio sui beni mobili durante la lunga chiusura al culto del monumento.
Da circa trent’anni, tuttavia, è stato realizzato un programma di recupero della Basilica da parte delle Soprintendenze napoletane – l’Archeologica, l’Architettonica, quella ai Beni storico- artistici ed etnoantropologici – che ha permesso di ricomporne, in linea generale, i tratti peculiari, sia dal punto di vista architettonico che storico- artistico. Allo stato i lavori nella Basilica possono considerarsi in larga misura conclusi, sebbene rimangano ancora delle zone del monumento da mettere definitivamente a punto e che si auspica possano essere completate a breve.
(fonte: ufficio stampa Comune di Napoli)