Omaggio a Giò Staiano e Premio Dorian Gray alla Littizzetto

IL TORINO GLBT FILM FESTIVAL DOMANI RICORDA GIÒ STAJANO

con il documentario Il “Fico” del regime di Giovanni Minerba e Ottavio Mai

E il Premio Dorian Gray a Luciana Littizzetto

 

Luciana LIttizettoProsegue con successo la 27a edizione del Torino GLBT Film Festival che domani, 24 aprile, rende  omaggio a Giò Stajano con la proiezione del documentario Il “Fico” del regime di Giovanni Minerba e Ottavio Mai.

Un tributo ad un grande personaggio e alla città di Lecce, dove tra l’altro da pochi giorni si è archiviato il Festival del Cinema Europeo.

Scrittrice, pittrice e giornalista Giò Staiano, nome d’arte di Maria Gioacchina Stajano Starace Briganti di Panico, era nata a Sannicola l’11 dicembre 1931 ed è scomparsa lo scorso ad Alezio.

Il documentario, che sarà presentato nella sezione Cinemascape, alle ore 18 presso la sala 2 del Cinema Massimo ripercorre la vita di Stajano, nata Gioacchino Stajano Starace, nipote del gerarca fascista Achille Starace.Dopo aver frequentatol’Accademia d’arte a Firenze si trasferisce a Roma dove segue alcuni corsi della Facoltà di Architettura. Nel 1956 all’edizione della Fiera d’Arte di via Margutta espone con discreto successo i suoi quadri e conosce  De Chirico, Guttuso e Moravia. Con il racconto autobiografico “Roma Capovolta” (1959) descrive la società romana e la realtà omosessuale dell’epoca ma l’opera sequestrata per oltraggio  attira però l’interesse di Fellini, che vorrà l’autore per interpretare se stesso nel suo capolavoro “La dolce vita”.

 

Negli anni Ottanta cambia sesso assumendo il nome di Maria Gioacchina. Nel 1992 pubblica “La mia vita scandalosa” prima di entrare a far parte, come suora laica, presso le monache di Betania del Sacro Cuore, a Vische. Del 2007 è la sua ultima opera, insieme a Willy Vaira, pubblicata da Manni Editore, “Pubblici scandali e private virtù. Dalla Dolce vita al convento”.
«Decidemmo di fare questo documentario – ricorda il regista Minerba – intanto perché Giò, a modo suo, ha dato un importante contributo alla comunità GLBT. Negli anni della sua attività di scrittrice e giornalista, il suo lavoro-impegno ha sicuramente inciso nel pensiero e nella cultura italiana a riguardo dei temi e dei diritti della comunità GLBT. E poi mi faceva piacere poter condividere e rapportarmi con una persona “speciale” della mia terra, il Salento!».

Sempre domani, ma alle ore 20 (presso la Multisala Cinema Massimo, sala 1) sarà consegnato il «Il premio “Dorian Gray” 2012 va a Luciana Littizzetto perché come attrice ha saputo con la sua ironia ribaltare i luoghi comuni sull’amore, sostenendo con impegno costante la causa dei diritti delle persone GLBT».

Sarà, dunque, l’attrice torinese dopo James Ivory e Lindsay Kemp a ricevere la statuetta in plexiglass raffigurante la silhouette di Oscar Wilde realizzata su disegno originale del maestro Ugo Nespolo (oggi Presidente del Museo Nazionale del Cinema).

Originaria di Bosconero (To), Luciana Litizzetto si è diplomata in pianoforte al conservatorio di Torino nel 1984 e si è laureata in Lettere nel 1990. Dopo aver insegnato per diversi anni musica in una scuola media, mette in scena i suoi primi spettacoli di cabaret, iniziando parallelamente l’attività di doppiaggio. Nel 1993 debutta in teatro e nel 1995 in tv. Ha lavorato con Piero Chiambretti, Bruno Gambarotta, Aldo, Giovanni e Giacomo ed è stata lanciata dalla Gialappa’s Band nel 1998, in occasione dei Mondiali di Calcio in Francia. La prima fiction cui partecipa risale al 2008 (Pinocchio). Al momento ha pubblicato 12 libri, tra cui Sola come un gambo di sedano (2001) e I dolori del giovane Walter (2010). Dal 2005 è ospite fissa della trasmissione Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio su Rai Tre. Nel 2007 è stata insignita del Premio “De Sica” dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

(red. Arte e Luoghi)

 

 

 

 

 

 

 

Il Torino GLBT Film Festival – “Da Sodoma a Hollywood” nasce nel 1986 ed è diretto da Giovanni Minerba. Dal 2005 è amministrato dal Museo Nazionale del Cinema con il sostegno degli Assessorati alla Cultura della Provincia e della Città di Torino, e con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Fondazione CRT.