Il punto sull’Arte. Su rai tre con Fuori Quadro
Domenica 16 marzo la prima puntata di Fuori Quadro. Dalle 12,30 su Rai Tre
In Totale
Per molti secoli l’arte ha parlato lingue e linguaggi diversi e separati affidando per un lungo periodo il primatoall’architettura, in un altro periodo alla pittura. Nel Seicento, con il Barocco, inizia ad emergere l’esigenza di dare rappresentazione a un nuovo tipo di società, più complessa, anche attraverso un’idea di spettacolo: si comincia così a parlare di sintesi delle arti e di arte totale.
Questa idea di arte totale trova nell’Ottocento una sua applicazione e definizione con il lavoro del musicista tedesco Richard Wagner che a Bayreuth realizza il suo teatro: lo progetta, lo costruisce, ne realizza le scene, compone la musica. È uno spazio nel quale il pubblico coabitava con l’arte per molte ore, tanto che le opere erano così lunghe che gli spettatori mangiavano nei palchi. Dal Festpielhaus di Bayreuth, la poetica wagneriana di Gesamkunstwerk, opera d’arte totale, s’irradia ben presto in tutta Europa. Poeti e letterati come Baudelaire o Mallarmé ne sottolinearono l’importanza, mentre la sintesi delle arti diventò un linguaggio essenziale delle ricerche delle avanguardie artistiche, dalla Secessione viennese a Kandinskij, dal Futurismo alla Bauhaus.
Il concetto di arte totale prosegue anche nella nostra contemporaneità, declinandosi in molteplici direzioni e orizzonti di ricerca: l’attività di molti artisti, come per esempio il fiammingo Jan Fabre, incontrato da Achille Bonito Oliva in occasione della sua mostra al MAXXI di Roma Jan Fabre. Stigmata. Actions & Performances 1976-2013; l’applicazione nelle grandi mostre internazionali come La Biennale di Venezia del 2013, ispirata al progetto utopico degli anni ’50 inseguito da un italiano emigrato negli USA, Marino Auriti, di concepire un Palazzo Enciclopedico, ripreso in chiave attuale dal direttore Massimiliano Gioni, protagonista di una conversazione con Achille Bonito Oliva; l’idea di performance costante con coreografia, musica, fotografia, cinema e arti visive, tutte insieme sintonizzate su un unico tema, al centro del progetto di festival multidisciplinari che si tengono a Bologna da molti anni e promossi da Andrea Lissoni, curatore anche di Pirelli HangarBiccoca di Milano e della Tate Modern di Londra, anche lui intervistato nel corso della puntata.
In chiusura, la rubrica settimanale “Opera Aperta” con il focus dell’opera rappresentativa del tema della puntata avrà come protagonisti gli artisti Peter Fischli e David Weiss con la video installazione The Way Things Go (“Così vanno le cose”) del 1987.
(fonte: comunicato stampa)