Dalla parte delle bestie. Il nuovo cd di Mimmo Cavallo
Il nuovo cd di Mimmo Cavallo uscito il 15 aprile 2014 con 15 inediti
Dalla parte delle bestie
di Leo Tenneriello
“Dalla parte delle bestie” c’è un bastian contrario che si aggira fra le corde del nostro cuore, un matto che con il suo grido ancestrale di “rebellion”, con un “revolver” nella destra e “il vino della casa” nella sinistra, vuole idealmente arruolare i reietti, gli esclusi, gli irregolari, gli abusivi dei nostri giorni.
In questi decenni di idiota spensieratezza e ottimismo buonista “non c’è più nessuno che sfascia le chitarre la musica nasce già col codice a barre”, tutto è stato inghiottito da un melenso canticchiare un malessere degno della più becera delle soap opera, da pop star molto sregolatezza e poco genio; quello che c’era e che c’è di buono si è confuso ed è andato perso per i più, dimenticato dalla pigrizia intellettuale, modaiola delle tv e delle grandi radio commerciali.
Questo cd arriva come l’urlo di un guerriero che sa essere comunità e rivolta, rabbia e speranza. “La voce della taranta” è la grande mamma pagana del sud che vuole essere rifugio e asilo, sotto le sue generose mammelle, per i suoi figli “indiossinati” ormai tutti addomesticati e sfruttati da un padre occidentale e nordico tutto calcoli, monoteismo e spread che guarda con sufficienza turistica e spregio didascalico le sponde del Mediterraneo.
In questo cd di rivolta si passa dall’elettrico all’acustico, dal rock al folk, dalla rabbia al sogno. Nei versi metropolitani e nelle note tribali si respira un rifiuto del presente e una fiducia nel domani che sanno nutrire solo coloro che stanno perdendo, o forse hanno già perso, ma che non si danno mai per vinti, “invincibili” per natura.
Le ballate visitano i sud del mondo dei “pummarò”, delle mercificate e stereotipate “donne tailleurs e sorrisi” e i sud interiori “ad occhi chiusi”, “senza movente”, fatti di tristezza, frustrazione e attesa. Il cd canta un sud che più va a sud e più diventa mondo perchè canta l’universalità del dolore e dell’amore. E’ qui il grande merito artistico di Mimmo Cavallo; la sua unicità sta proprio nel fatto che lui da sempre canta e rappresenta il Sud, tutto il Sud. Non c’è provincialismo nelle sue liriche e nei suoi suoni. Non c’è solo Napoli, il Salento, la Calabria, la Sicilia. Non c’è spazio per il folklore ruffiano; per le sue canzoni s’è inventato anche un dialetto meridionale tutto suo, una sorta di Esperanto per cantare la marginalizzazione degli ultimi, dei Meridionali prima, dei Briganti poi e ora dei Bastian Contrari, abituati sempre a lottare per il riconoscimento, per la dignità scippata e per il riscatto: “piegati e no, non spezzarti mai”.