Abbracci. Dalla fotografia alla pittura per raccontare storie

Dal 4 al 6 settembre 2015. Nell’ambito della rassegna la mostra di Viviana Metrangola

Festival delle Culture Mediteranee.  Tra arte e dibattiti focus sull’immigrazione

 

Un legame forte, indissolubile, quello tra madri e figli. È intitolata “Abbracci” la mostra di Viviana Matrangola che parteciperà al Festival delle Culture MediteraneeL’evento, organizzato dall’Associazione Mediterranea e giunto alla II edizione, si terrà ad Andrano, in provincia di Lecce, da venerdì 4 a domenica 6 settembre prossimi. Viviana Matrangola esporrà, In una delle sale del Castello Spinola – Caracciolo, dodici scatti fotografici rivisitati attraverso la pittura. Sono le donne ed i bambini l’emblema della grave emergenza umanitaria che si sta vivendo nel Mediterraneo.

E l’artista ha inteso racchiudere negli abbracci tutta la speranza, unita alla forza, nel gesto più naturale e semplice come atto d’amore. Lo stesso abbraccio che vale e dura una vita anche attraverso i ricordi. Sono Abbracci che accolgono la vita, la difendono, la nutrono. Abbracci che proteggono ed Abbracci in fuga … in fondo al mare. Le donne rifugiate rappresentano quasi sempre l’unica speranza di sopravvivenza per i propri figli e l’istinto materno è più forte di quello della sopravvivenza.

 

L’espressione del lavoro della Matrangola ha ispirato per lo stesso Festival, che vede la direzione artistica di Margerita Franja, il dibattito sull’immigrazione “Le madri illuminano il sud del Mondo”. L’incontro, che si terrà domenica 6 settembre, vede come relatori Nunzia Baglivo, coordinatrice di Emergency per il Salento, Chiara Marangio, psicoterapeuta specializzata in traumi e torture estremi, Stefano Fumarulo, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, e lo stesso architetto Viviana Matrangola, responsabile di Libera Memoria Internazionale.

     Sempre nel castello, per la tre giorni del Festival delle Culture Mediterranee – in collaborazione con l’Istituto Culture Mediterranee e del dir. Gigi De Luca – sarà proiettato il videoclip “Solo andata” del Canzoniere Grecanico Salentino. Il video girato nel Salento, a Spiaggiabella, ha visto per la prima volta come protagonista lo scrittore Erri De Luca per la regia di Alessandro Gassman. Lo storico gruppo di musica  popolare, con Daniele Durante, ha musicato il testo di una poesia di De Luca. “Solo andata” affronta il problema dell’immigrazione e vede come partner sociale Amnesty International. Nel cast oltre allo scrittore ci sono anche alcuni immigrati che vivono a Lecce.   

     In altre sale del castello, inoltre, si punterà lo sguardo sulla Siria. Un gruppo di siriani, di artisti e semplici cittadini, hanno voluto rispondere con la creatività alla violenza, al sopruso, alla morte, alla loro condizione di vita. E l’hanno fatto con dei graffiti, raccontando una storia diversa,  fatta di dolore, di sopravvivenza, di una società civile matura e consapevole dei propri diritti che ha la volontà di riprendere libertà e dignità di cittadini.   

     Nel fossato del maniero, invece,  svolazzeranno su degli striscioni le frasi più significative di vita vissuta dagli immigrati ospiti nell’Antica Masseria del Monte a Castiglione d’Otranto, frazione del comune di Andrano. Per terra, vicino all’istallazione  che vede la storia di Pabel, saranno lasciti i simboli delle traversate: indumenti, scarpe. La testimonianza di chi è sopravvissuto “al viaggio della speranza” per trovare la via della rinascita, del rifugio, della conquista, è l’asse su cui poggia la vita dei migranti. Tutto, in fondo, parte da lì, da una traversata, per non naufragare nel rantolo della sconfitta. Chi ha letto la disperazione nei propri Paesi, chi ha lasciato la guerra, chi ha respirato odio, si mette in marcia nel flusso della salvezza. Ecco allora, il Mediterraneo che accoglie, abbraccia, riprende storie, svuota le anime, cessa il battito e allunga l’orizzonte. In migliaia partono per salire sulle onde del Mediterraneo. Navigano a vista con il sogno negli occhi. Molti arrivano, toccano terra. Altri, invece, sospesi sul filo del riscatto annegano per un’idea, un progetto di vita. La stessa che deve continuare a farsi suono, grido, per gli altri. Un sopravvissuto Pabel racconta: “Sulla barca c’erano neonati ed una donna incinta. Avevo conservato due bottiglie d’acqua per qualche emergenza, ma decisi di far bere la futura madre ed i bambini. Quel giorno capimmo tutti quanto forte colpisce il sole. Avevamo fame e sete, dopo dodici ore. Legammo i nostri vestiti in un contenitore che buttammo a mare. Quando si riempì lo tirammo sù e cominciammo a bere senza pensare. Bere acqua salata, acqua di mare, ti faceva sentire pazzo. Il comandate aveva perso la rotta. Stavamo tornando indietro, in Tunisia, e stavamo navigando a vuoto. Poi il mare si agitò. Onde altissime arrivarono sulla nostra barca come tigri feroci. Avevamo quasi perso i sensi. Il sussurro di una preghiera ci attaccava alla vita: la elaha illallahu, la elaha illallahu, la elaha illallahu …”.

Dopo l’inaugurazione della mostra, nell’atrio del castello Spinola-Caracciolo si svolgerà il concerto di musica classica di arpa e flauto con Nunzia Del Popolo e Elena Borlozzi.

(fonte: comunicato stampa)