Lecce nascosta |Palazzo de Noha-Famularo
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Lecce Nascosta
a cura di Mario Cazzato
Palazzo de Noha-Famularo, il più grande di Lecce, è di origine medievale.
L’andamento convesso della sua lunghissima facciata sembra fatto apposta per nascondere il suo ricco passato plurisecolare.
Qui dal trecento passarono e vi abitarono vescovi e badesse, fieri guerrieri, vi passò Roberto Caracciolo il grande predicatore, che fu seppellito nell’attiguo convento di San Francesco della Scarpa.
Qui Gian Giacomo dell’Acaya che andava a trovare la figlia Adriana sposa del barone Vincenzo Maria de Noha e forse intervenne sulla struttura dello stesso palazzo.
Durante questi lavori fu demolita l’antichissima cappella dei SS. Cosma e Damiano, che era in corrispondenza del giardino, proprio di fronte all’ingresso dell’attuale palazzo Tamborino, qui nel 1847 furono trovati “ossami e vasi di creta del genere di quelli che si trovano a Rudiae”.
Nel 1770 il barone Ippazio de Marco fece eseguire il grandioso cortile quadrangolare da Emanuele Manieri. Già allora esisteva un grande giardino.
Il palazzo passò nell’Ottocento ai Guarini e quindi ai Marulli che vi abitarono fino al 1874.