Viva il re!, il nuovo album di Massimo Donno ospite a Bande a Sud
Sabato 12 agosto (ore 21.30 – ingresso libero) in Largo Margherita a Trepuzzi, in provincia di Lecce, dopo Elio e le storie tese, la Festa delle Bande di strada, Giro di Banda e Muchachito Bombo Infierno, Bande a Sud ospita il concerto di presentazione di “Viva il re!”, il nuovo album del cantautore salentino Massimo Donno e della Banda de lu Mbroia. A seguire la band di Enzo Petrachi e Folkorkestra.
Dopo “Amore e Marchette” (Ululati/Lupo Editore, 2013) e “Partenze” (Visage Music, 2015), prodotto dall’organettista Riccardo Tesi, arriva Viva il re, nuovo progetto discografico – appena uscito per Squilibri Editori e Visage Music – che contiene brani tratti dai due album precedenti di Donno e alcuni inediti, riarrangiati dal compositore, pianista, sassofonista Emanuele Coluccia (Bandadriatica, Giovane Orchestra del Salento, Adria e altri progetti) per La Banda de Lu Mbroia, un’orchestra di venti elementi. Alla realizzazione del disco hanno partecipato anche il clarinettista Gabriele Mirabassi e la cantante Lucilla Galeazzi. La Banda è composta da Davide Cicerello e Sandro Giustizieri (corno), Marco Marti (trombone), Tommaso Sabato, Simone Pizzileo e Antonio de Rosa (tromba), Piero Rossetti (flicorno soprano), Dario Spennato (flicorno sopranino), Gianmichele de Filippo (tuba), Emanuele Marti (piatti), Vito de Pascali (cassa), Vittorio Gaudenti (rullante), Francesco Carlino (clarinetto), Lucio Marti (clarinetto), Luigi Caputo (clarinetto), Fabrizio Rizzello (clarinetto), Walter Sergi (sax contralto), Simone Carbone (sax tenore), Francesco Amato (sax baritono).
Su youtube è disponibile il videoclip del primo singolo, che dà il titolo all’album, firmato da Fabrizio Lecce di Meditfilm. Il brano è un chiaro riferimento al brano di Dario Fo “Ho visto un Re”, canzone con la quale l’attore metteva alla berlina la deprivazione relativa dei potenti. In questo caso, nel 2017, la ricchezza e la povertà, si discutono attraverso i social, attraverso l’esposizione e la condivisione delle proprie individualità, della propria sfera privata. Morale della favola: tutti più social, tutti più distratti, tutti più vulnerabili e poveri di memoria. Con le relative e tangibili conseguenze.
L’album rappresenta un’espressione di radicamento al territorio, il Salento. I brani hanno dunque i colori di questa terra, con un linguaggio che restituisce un’espressione festosa ed intensa, tipica del Sud Italia. Una delle maggiori ricchezze musicali di questo spaccato di Sud è la Banda. La stessa banda che si ascolta nelle feste di paese, la stessa banda che accompagna il santo in processione, la stessa banda che fa sorridere, emozionare e che ci riporta ad una dimensione temporale tra il passato ed il futuro. “Viva il Re!” è anche un libro ricco di immagini d’autore del fotografo Daniele Coricciati, di fotografie storiche di bande del territorio pugliese, di contributi storici ed interviste a personaggi importanti del mondo bandistico (Battista Lena, Rita Botto, Fernando Coricciati, Pino Minafra, Livio Minafra, Lucilla Galeazzi, Gioacchino Palma, Mirko Menna). Il progetto rappresenta anche un momento di riflessione sulle formazioni bandistiche che, sempre di più negli ultimi anni, trovano in un progetto così nuovi linguaggi, nuova linfa vitale. La banda è un patrimonio importante e la scommessa è proprio pensarla in nuovi contesti, in nuovi stili, a servizio, in questo caso, della canzone d’autore per contribuire e fare in modo che tesori del genere continuino a far parte del nostro presente e del nostro futuro culturale. Il disco è sostenuto da Nessun dorma – Bordeaux, Bazù – Centro Studi e Produzioni Musicali di Giuggianello (Le), Istituto Diego Carpitella, Cantine Duca Guarini di Scorrano (Le), Audioacustica di Corigliano d’Otranto (Le) e da una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso.
Il nuovo progetto di Enzo Petrachi e della Folkorkestra nasce, invece, dall’esigenza di mantenere e rinnovare l’immagine sonora del Folk Leccese e le sue tradizioni. Partendo dalle tanto amate canzoni di Bruno Petrachi degli anni 70/80, simbolo della tradizione salentina e della città di Lecce, si è pensato di stravolgere il concetto di chi ha sempre creduto che fosse impossibile modellare senza alterare le strutture melodiche della canzone folk salentina, attraverso ritmiche travolgenti e sonorità ispirate ai più svariati generi musicali quali: funky, fusion, reggae, ska, arricchendosi di colorate sfumature che hanno il gusto di un futuro.