Birrasalento, un brindisi al birrificio con due bionde spumeggianti
di Stefano Quarta
LEVERANO (LECCE) Il 1 Dicembre 2017 è stata una serata di festa al Birrificio Birrasalento di Leverano. Un evento organizzato per presentare al pubblico due nuove birre: “Nuda&Cruda” e “Barrique ‘63”. La prima è una birra che vuole raccontare il territorio ed una crescente cultura per la produzione artigianale cercando di trarre proprio dalle risorse autoctone i suoi ingredienti. È così che, ad esempio, si valorizza una collaborazione col DisTeBa dell’Università del Salento per la selezione di una varietà di orzo che, adattandosi alle condizioni climatiche salentine, è il primo tentativo di produrre un malto di origine nostrana. Barrique ’63, invece, è un esperimento (in serie limitata) di contaminazione di stili. Una birra barricata, cioè lasciata maturare in botte, come fosse un vino o un distillato. L’effetto è evidente, anche se particolare e lasciato al giudizio del singolo degustatore. Sicuramente apprezzabile la volontà di osare, in linea con la vocazione che qualunque prodotto artigianale dovrebbe avere. La storia di Birrasalento è strettamente connessa al numero 63, che ricorre nella birra barricata; era infatti nel settembre del 1963 quando il padre di Maurizio Zecca, fondatore del birrificio, scriveva una lettera ai suoi cari da Friburgo, dove era emigrato per lavorare in uno stabilimento di birra, ed è da lì che parte la passione tramandata da generazione in generazione.
È doveroso ribadire che un prodotto artigianale non dovrebbe competere con quelli industriali. Si tratta di prodotti con filosofie, sensazioni e costi completamente diversi. Confrontereste una buona pasta industriale con la pasta di vostra nonna? Personalmente no. Il prodotto industriale ha il merito della facilità d’acquisto. Costa poco. Ma per costare poco, molti processi devono essere ottimizzati. Sia chiaro, non è una colpa, bensì un semplice dato di fatto. I prodotti artigianali (birra, ma non solo) costano inevitabilmente di più, perché offrono di più. Più aromi, più gusto e un’esperienza globalmente più intensa. Indipendentemente dai gusti personali.
L’evento, inoltre, è stato anche un’occasione per far conoscere il birrificio che, con ricercatezza, permette di condividere i locali tecnici (in cui vi sono fermentatori e quant’altro) con gli ospiti della serata. I quali hanno potuto degustare tutte le 8 birre del birrificio e godere del buffet e dell’animazione. Si sono esibiti ad inizio serata gli sbandieratori di Oria e i Tamburellisti di Otranto accolti dalle principali istituzioni del territorio, il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, il sindaco del comune di Leverano Marcello Rolli e l’assessore comunale alle Attività produttive, Sandro Leone. A chiusura della serata il pubblico ha potuto assistere ad una delle tappe di Miss Mondo. Tra le 8 concorrenti in gara, hanno superato la fase Cosmary Fasanelli (di Brindisi) e Annalaura Cofano (di Grottaglie).
Buon cibo, ottima birra, intrattenimento e spettacolo, il tutto tra fermentatori da 50-150 hl e impianti di imbottigliamento. Certamente un bel biglietto da visita per il pubblico che, anche fronte strada, può ammirare parte dell’impianto grazie ad una grande ed elegante vetrata.
Il birrificio si pone certamente l’ambizioso obiettivo di dominare, almeno localmente, il mercato delle birre artigianali. Forte di un impianto di assoluto livello, di collaborazioni scientifiche e di un’intraprendenza che fa ben sperare. Non resta che lasciare spazio alla degustazione. Cin.