Folkbooks al Castello di Corigliano d’Otranto
Venerdì 29 e sabato 30 dicembre la Sala Cavallerizza del Castello Volante di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce, ospita FolkBooks. La rassegna – con la direzione artistica di Vincenzo Santoro, organizzata dall’associazione culturale Diotimart in collaborazione con Regione Puglia, Puglia Promozione, Unione dei Comuni della Grecia Salentina, Comune di Corigliano d’Otranto, CoreCore, CoolClub, Tarantarte, Dama – è dedicata alle più recenti e importanti produzioni culturali del movimento che ruota intorno alla musica di tradizione e alle sue rielaborazioni. Tra gli ospiti l’etnomusicologo Maurizio Agamennone, Redi Hasa e Maria Mazzotta e Mandatari (29 dicembre), Ballati tutti quanti, Dario Muci ed Enza Pagliara, Li Strittuli, la coreografa Maristella Martella e la compagnia Tarantarte (30 dicembre).
La rassegna prenderà il via venerdì 29 dicembre alle 19.30 con la presentazione di Musica e tradizione orale in Salento. Le registrazioni di Alan Lomax e Diego Carpitella (1954) dell’etnomusicologo Maurizio Agamennone pubblicato da Squilibri editore. Con un’estesa valutazione critica, numerose trascrizioni musicali, i testi poetici con traduzioni e un significativo corredo fotografico, il volume e i tre cd allegati – uno dei quali contenente la prima esecuzione in assoluto di una pizzica pizzica registrata nel Salento – sono di fondamentale importanza per una piena comprensione dell’ampio e articolato repertorio di musiche tradizionali nel Salento, come già testimoniato dalla spedizione degli etnomusicologi Lomax e Carpitella, che nel 1954 raccolsero un’imponente documentazione sonora di straordinario valore storico-culturale, oltre che di grande bellezza. Alle 20.45 il violoncellista Redi Hasa e la cantante Maria Mazzotta prensenteranno i brani del loro secondo progetto discografico Novilunio (Ponderosa Music Records). I due artisti, che dal 2010 reinventano le tradizioni musicali delle loro terre d’origine, l’Albania e il Salento, traggono ispirazione l’uno dall’altra nella perfetta fusione tra il suono sontuoso, lirico e introspettivo del violoncellista che Ludovico Einaudi vuole sempre con sé e che Robert Plant ha chiamato a suonare nel suo ultimo disco, e l’interpretazione luminosa e taumaturgica di una delle cantanti protagoniste del Rinascimento salentino, ex-voce del Canzoniere Grecanico Salentino. Dalle 22 chiuderanno la serata i Mandatari, band composta da giovani musicisti impegnati nella rielaborazione del repertorio popolare del loro territorio di provenienza, il sud-tarantino. Pochi mesi fa hanno pubblicato il loro primo cd, Rotte le capase, composto da canti frutto principalmente di una ricerca sul campo che il gruppo sta compiendo da alcuni anni, a cui si aggiungono dei brani appresi dalle mitiche registrazioni effettuate nei primissimi anni Cinquanta del secolo scorso dallo studioso tarantino Alfredo Majorano.
Sabato 30 dicembre si riparte dalle 19.30 con la presentazione dell’album Quannu quannu va cusì, del gruppo Ballati Tutti Quanti. Composta dai tre fratelli Alessandro, Carlo e Luca Rizzello, nel nuovo disco la band ha scelto strofe e rime del repertorio di Spongano, nella provincia di Lecce, pescando tra quelle più rare, buffe e talvolta irriverenti. A seguire A-riva, performance finale della residenza Danzare la terra a cura di Maristella Martella e della Compagnia Tarantarte. A Riva” come “arrivare” approdare da un mare che inghiotte paure e dubbi e che ci rende migranti e viaggiatori dei nostri giorni. “A Riva” come “confine” inteso non più come barriera tra differenti realtà o divario culturale, ma come un grande obiettivo da raggiungere, da oltrepassare per spostare di poco più in là il margine entro il quale muoversi. Dalle 21 concerto di Dario Muci ed Enza Pagliara, che propongono canti dimenticati ripresi dalla voce viva dei cantori del Salento, svelando la vitalità del passato sullo sfondo del presente. Questa edizione di FolkBooks si concluderà con Li Strittuli, per un viaggio nella musica popolare salentina, fatto di pizzica-pizzica, pizzica-tarantata, stornelli d’amore, canti di lavoro e di protesta.