OTRANTO (LECCE). è il concerto di fine anno la punta di diamante del cartellone l’Alba dei Popoli organizzata dall’amministrazione comunale di Otranto. Una kermesse di arte, cultura, musica e spettacoli che prende spunto dalla forza simbolica esercitata dal primo sorriso del sole del nuovo anno all’Italia. La luce che giunge dall’Oriente illumina per prima proprio Otranto, la città dei martiri luogo simbolo del Mediterraneo, crocevia di culture, intreccio di etnie.
Il programma variegato di spettacoli ed eventi, tra i quali l’allestimento della Natività nel giardinetto antico situato in vicolo Lopez e il concerto di Natale nella Cattedrale raggiunge il suo apice a fine anno e si arricchisce ancor più proponendo per questo scorcio di 2017 tre serate, anziché due: il 29 dicembre Goran Bregovic, il 30 Irene Grandi e il 31 dicembre capodanno in piazza con Articolo 31, Eugenio Bennato, Marco Ligabue e i Dj di Radionorba.
La manifestazione, sin dalla sua prima edizione nel 1999, ha visto la presenza di numerosi artisti di fama internazionale: Franco Battiato, Edoardo Bennato, Nicola Piovani, Lou Reed, Pino Daniele, Mario Biondi, Roy Paci, Avion Travel, Giuliano Palma, Nina Zilli, Stadio, Roberto Vecchioni, Max Gazzè, Alex Britti, Luca Carboni, Fiorella Mannoia; registi tra cui Ferzan Ozpetek, Emir Kusturica, Manuel Pradal; oltre ad una lunga serie di rappresentanti istituzionali dei Paesi del Mediterraneo.
La Ghironda Winter Festival, anima l’Alba dei Popoli, come anticipato, fa salire sul palco, in Largo Porta Terra, il 29 dicembre Goran Bregovic, il musicista di Sarajevo che porterà i ritmi esplosivi della musica balcanica con una grande festa in musica all’insegna della «disciplina» e della «follia». L’artista serbo sarà accompagnato dalla sua storica formazione, la Wedding & Funeral Band, con cui spazierà dai grandi successi alle musiche degli album più recenti (“Alkohol” e “Champagne for Gypsies”) e qualche anticipazione del prossimo disco. Diventato internazionalmente celebre per le colonne sonore dei film di Emir Kusturica (“Il tempo dei gitani”, “Underground” e altri ancora), dopo essersi affermato nel suo Paese (l’allora Jugoslavia) con il gruppo rock Bijelo Dugme, Bregovic nel tempo ha indossato i panni dell’artista capace di incrociare culture e popoli diversi, uniti da una musica di matrice balcanica fortemente contaminata con altri generi. Ma prima del concerto, alle 18, sarà proprio Goran Bregovic ad inaugurare la mostra Il Volto – Oltre l’Identità dell’artista albanese Fate Velaj, ospitata per la prima volta nel Castello Aragonese di Otranto, dal 29 dicembre 2017 al 4 marzo 2018 per giungere poi a Brindisi e a Bari a dimostrazione del forte legame tra l’artista albanese e la nostra Regione, sulle cui sponde egli approdò nel 1991 durante il primo esodo dall’Albania. Curata da Giusi Giaracuni, l’esposizione si presenta come un’indagine sul destino dell’uomo contemporaneo. I volti ‘catturati’ dall’obiettivo di Fate Velaj raccontano identità e vissuti nostalgici che vanno oltre l’esperienza personale dei soggetti fotografati e rimandano ai contesti geo-politici da cui i suoi personaggi emergono come dai sogni e dagli incubi di una Europa alla ricerca, ancora, di una sua identità. Tanto che il suo conterraneo Artan Shabani, artista e direttore della Galleria Nazionale delle Arti di Tirana, ha definito le fotografie di Velaj come “i suoi romanzi in jpeg”. Romanzi di una parte d’Europa, quella dei Balcani, che si affacciano sull’Adriatico alla ricerca di un impossibile dialogo con l’altra parte dell’Europa, quella Occidentale troppo distratta dalle emergenze lungo la rotta nord sud. Sono i temi che ritornano anche nei romanzi e nei saggi dell’artista albanese, pittore, fotografo e scrittore, conosciuto nel panorama internazionale come creatore di strategie ed iniziative europee, ideatore e moderatore di conferenze, nonché curatore di mostre d’arte. Fate Velaj vive e lavora tra Vienna, Tirana e Valona, è in possesso della cittadinanza albanese e austriaca, quest’ultima conferitagli nel 2006 dal governo austriaco per meriti speciali nel campo dell’arte e della cultura austriaca ed europea.
Il 30 sarà la volta di Irene Grandi, la cantautrice italiana ha attraversato diversi generi musicali, quali il rap, pop, soul, blues e jazz, senza tuttavia rinunciare alla melodia italiana. Ha collaborato spesso con artisti del panorama musicale nazionale, tra cui Jovanotti, Eros Ramazzotti, Pino Daniele, Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Elio e le Storie Tese solo per citarne alcuni. Infine, la Notte di San Silvestro si ballerà salutando il nuovo anno con gli Articolo 31, Eugenio Bennato, Marco Ligabue e i Dj di Radionorba. A mezzanotte il mare di Otranto sarà illuminato dallo spettacolo di fuochi pirotecnici e poi tutti al Faro di Palascìa per aspettare un’alba di pace per il Mediterraneo. L’evento, a cura del Centro di Educazione Ambientale “Terre di Enea” è inserito nella lista dei Capodanni più romantici d’Italia. La prima alba d’Italia si svolge qui, accompagnata da messaggi di pace e di rispetto dell’ambiente e della cultura dei luoghi. Un dj set a cura di Piermario Stefanelli che riutilizza i suoni della natura (capodogli, delfini, tartarughe, etc.) campionati a Palascìa con gli idrofoni a cui si aggiungono quelli del mare. Max Ingrosso ed altri artisti si riuniranno in una jam session coinvolgente. Il chitarrista Salvatore Russo si esibirà con il suo Gipsy Jazz trio ed il lavoro “Mediterranima”, un percorso musicale che raccoglie ed unisce le sonorità mediterranee per lanciare un messaggio di pace universale.